HomeVangelo del Giornodon Antonello Iapicca - Vangelo del giorno - 24 Dicembre 2024

don Antonello Iapicca – Vangelo del giorno – 24 Dicembre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 1,67-79

NATALE รˆ LA NOSTRA CARNE REDENTA DALL’AMORE DI DIO

L’eterno e l’infinito amore che รจ Dio si fa uomo, entra cioรจ nel finito. Non รจ ovviamente una teoria dimostrabile scientificamente, nessun premio Nobel per la matematica, la fisica, la medicina, la biologia, e neppure per la letteratura potrebbe affermare qualcosa del genere.

E oggi, che la scienza sembra essere l’unica possibilitร  data all’uomo per salvarsi la pelle, riannunciare che Dio esiste, รจ eterno e infinito amore, e si รจ incarnato e continua a farsi carne qui ed ora, รจ pura follia. Nonostante tutti parlino del Natale, non credo vi siano tanti disposti a dire che sรฌ, รจ vero, Dio esiste, รจ amore eterno e infinito, e si fa carne anche in questo tempo e nei nostri luoghi.

Per questo abbiamo bisogno di un bambino di nome Giovanni, la Chiesa dei suoi apostoli, che divenga profeta dell’Altissimo che si fa Bambino per far planare Dio e il suo amore eterno e infinito nella carne e sulla terra.

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Cioรจ nel tuo condominio, nella tua casa, nella tua vita, nella tua realtร  di oggi. Perchรฉ, oggi piรน che mai, la prova regina che tutto questo รจ vero, e che il Natale non รจ un mito dell’antichitร  rivisto da quei geniali millantatori dei primi cristiani, รจ proprio la nostra carne che vive in questa storia e in questi luoghi qui.

Quelli tuoi e miei di oggi, fatti di ansie, paure, speranze, frustrazioni, gioie e dolori, lavoro e malattie, matrimonio e figli, stravolgimenti di tradizioni e consuetudini, anguille in pentola a rendere indimenticabile il sugo per stasera, e coniugi, figli, fratelli e amici come anguille che scivolano dal cuore e dalla mente, irraggiungibili e incomprensibili.

In questo fluido e relativo mondo dove nulla sembra piรน avere un perchรฉ e un fondamento, un touch ideologico e commerciale e l’immagine che abbiamo davanti sparisce per lasciar posto a una che con la prima non ha alcun legame pur essendo il suo futuro divenuto presente.

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Quello che era vero appena un minuto fa รจ solo un vago e ammuffito ricordo di una morale appassita. Quell’affetto รจ solo vapore giร  diluito nel nulla dei ricordi da dimenticare.

Questa nostra realtร  irrealmente reale, questa vita che sembra un display di immagini e suoni random, รจ il presepe dove atterra, irrilevante, l’infinito ed eterno amore.

E tu, inspiegabilmente, ingiustificatamente, soprattutto immeritatamente, ti senti amato, perdonato, abbracciato, accolto, rigenerato, ricreato, di nuovo colmo di dignitร , gioia e pace che nemmeno pensavi piรน fossero possibili. Anzi no, pensavi che non fossero mai esistite, utopie tragiche a schiacciare il cuore e la mente in una perenne tristezza e frustrazione.

E invece Natale รจ qui, e dove Lui pianta la sua, la tua tenda diventa la sua e viceversa, la vostra, la nostra tenda. E la vita non รจ piรน fluida, nulla piรน evapora nel relativismo, tutto diviene autentico, bello, buono, santo. Perchรฉ tutto ciรฒ che รจ toccato, baciato, assunto e incarnato da Dio รจ trasferito nel Cielo, diviene un frammento di tempo incastonato nell’eterno.

Allora tutto acquisisce senso, e pienezza, e in tutto ci possiamo di nuovo mettere tutto noi stessi. Tutti e tutto possiamo abbracciare, accogliere e amare, perchรฉ Dio assorbe e riempie tutto della sua luce. Natale infatti รจ l’uomo vivente (Cit. Ireneo di Lione), che vive ad immagine e somiglianza di Dio suo creatore perchรฉ i suoi passi sono diretti nella pace di chi si sente amato; e libero di donarsi e servire in santitร  e giustizia perchรฉ strappato al demonio.

E annuncia senza posa il Vangelo perchรฉ visitato dal Sole di Giustizia che scende dal Cielo per rischiarare con la sua vittoria sulla morte quanti oggi sono oppressi dall’ombra di morte.

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