Ogni cristiano รจ chiamato ad accogliere, custodire e nutrire lโopera di Dio in chi gli รจ affidato. Come Giuseppe, nel quale Dio ha visto la sua invisibile immagine paterna farsi breccia nella debolezza della carne, perchรฉ anche lui potesse imparare la fede di Maria sua Sposa.
SAN GIUSEPPE. LโOBBEDIENZA CHE VEDE, AMA E CUSTODISCE GESUโ IN OGNI UOMO
Oggi รจ una solennitร meravigliosa, perchรฉ da Giuseppe possiamo implorare la grazia di una morte santa. Non solo quella che ci aprirร le porte del Cielo, ma anche quella che ci attende oggi e ogni giorno.
La Grazia di morire a noi stessi come Giuseppe, per accogliere e custodire lโopera dello Spirito Santo nel prossimo. Come lui, infatti, anche noi siamo stati scelti per un compito importantissimo: dare il nome a Gesรน che รจ gestato nella vita di chi ci รจ accanto. Che significa essere, come Giuseppe, il padre terreno del Figlio celeste che รจ generato nel grembo dei fratelli.
Come Gesรน, che per salvare ogni uomo doveva nascere nella carne in una famiglia santa che lo rendesse parte della discendenza di Davide, cosรฌ chi ci รจ affidato deve poter essere accolto da una comunitร che lo gesti alla fede adulta dei figli di Dio.
E certo, questa missione suppone un travaglio profondo, attraverso il quale abbandonare i propri schemi e criteri e, soprattutto, la propria โgiustiziaโ. Che significa questo concretamente?
Vediamo: puoi oggi tu โchiamareโ Gesรน tuo marito, tua moglie, i tuoi figli, i fratelli della comunitร cristiana, i colleghi o gli amici? Puoi, nonostante le apparenze dicano tutto il contrario? Perchรฉ proprio le apparenze avevano gettato Giuseppe in unโangoscia profonda e nello scandalo tipico di chi non riesce a comprendere il mistero che bussa alla propria vita. Giuseppe era giusto nella rettitudine di fare tutto per โag-giustarsiโ in ogni circostanza alla volontร di Dio.
Forse intuiva che cโera qualcosa di misterioso e piรน grande, conosceva Maria e non la poteva pensare capace di tradirlo. Ma lโeccezionalitร e lโimprevedibilitร di quella gravidanza erano come uno tsunami, e la giustizia appresa dalla sapienza del suo popolo non ammetteva deroghe, neanche per Lei. Il fatto era lรฌ, incontrovertibile. Maria era incinta e Giuseppe non cโentrava nulla.
La ragione umana era senza spiegazioni se non quelle rese dallโevidenza. E questa spingeva inesorabilmente Giuseppe al ripudio di quella ragazza, proprio in virtรน della Legge alla quale aveva sempre adeguato la propria vita. Ma Dio appare dove nessuno se lo aspetta.
Senza preavviso, senza chiedere il permesso, e per Giuseppe questo significava Maria incinta prima che andassero a vivere insieme. Per accogliere questo evento occorreva un cuore capace di dilatarsi in una giustizia che si coniugasse in un amore capace di trascendersi ben al di lร di ogni pensiero umano.
Non bastava โrimandarla in segretoโ, il massimo che i suoi โpensieriโ avessero potuto escogitare pur di salvarle la vita. A Giuseppe occorreva abbandonarsi allโAutore della Legge, lโunico capace di declinarla in ogni istante della vita, perchรฉ fosse Lui a schiudere mente e cuore per discernere lโautentica โgiustiziaโ e โdecidereโ di agire per compierla. In quei momenti in cui si giocavano le sorti dellโumanitร Dio lo chiamava ad un salto piรน grande.
E Giuseppe era lรฌ, con quel dubbio a bucargli lo stomaco e a lacerargli il cuore, la vita intera precipitata in un โpensieroโ come i tanti che sottraggono tempo e forze nellโinutile tentativo di individuare modi e parole per ovviare allโimponderabile, per mettere insieme amore e giustizia.
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Giuseppe era stato condotto dalla Storia della Salvezza al bivio decisivo, e non poteva immaginare di trovarsi di fronte allโalba di una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre la vita degli uomini. Doveva solo accogliere e custodire quella piccola vita deposta nel grembo di Maria, Gesรน, Dio fatto carne per salvare ogni uomo con la Giustizia della Croce.
Anche noi ci troviamo oggi dinanzi allo stesso bivio, in questo giorno decisivo per la sorte di chi ci รจ accanto, di fronte al fratello che non comprendiamo e vorremmo โrimandare in segretoโ moglie e marito, smettere di polemizzare e litigare, far finta di nulla per non peggiorare le cose.
Ma sperimentiamo che non basta. Vorremmo amare ma non sappiamo come fare senza mancare verso la giustizia. Chi ha sbagliato deve in qualche modo pagare, e cosรฌ capire e cambiare, o no?
Ma Dio non ha fatto cosรฌ con noi, vero? Ha fatto come Giuseppe, accogliendoci cosรฌ come siamo, per risuscitare e custodire in noi lโopera dello Spirito Santo che abbiamo tante volte frustrato; e lo ha fatto nella Chiesa, dove ci sta rigenerando per imporci lo stesso nome di suo Figlio, per farci โcristianiโ.
Ecco perchรฉ, per salvare chi ci รจ accanto, ha scelto proprio noi per accogliere e custodire lโopera della sua misericordia, ripetendoci le parole che in Giuseppe hanno sciolto ogni dubbio: โGiuseppe, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perchรฉ quello che รจ generato in lei viene dallo Spirito Santoโ. Dice โtua sposaโ perchรฉ agli occhi di Dio la โpromessaโ sposa รจ โgiร โ pienamente sposa, ancor prima del suggello finale delle nozze. Con il suo โamenโ Maria si era consegnata alla volontร di Dio.
Mancava Giuseppe, che, per dare il suo โconsensoโ doveva immergere il suo sguardo in quello di Dio. E la Grazia ha compiuto in Giuseppe questo trapianto di occhi, e cosรฌ il suo sguardo su Maria si รจ fatto accoglienza di quanto lo Spirito Santo aveva operato nellโombra del mistero.
La stessa parola dellโAngelo รจ rivolta oggi a ciascuno di noi: โNon temereโ, non temiamo di prendere con noi Maria, la Figlia di Sion, immagine di un Popolo e della sua storia, della nostra storia e di ogni persona con la quale abbiamo relazione. In Lei siamo tutti generati, per questo cโรจ nella nostra vita, come in quella del mondo e di ogni uomo unโopera misteriosa del respiro di Dio, la vita divina รจ, come un seme, giร deposta dentro la nostra vita.
Non temiamo le nostre debolezze, i nostri errori, i peccati; non rifiutiamo lโastruso passato, il presente difficile, lโincerto futuro. Non impauriamoci di fronte ai peccati di chi ci รจ accanto, e neanche davanti al dolore di una malattia, allโinsignificanza e alla solitudine, agli eventi che ci umiliano.
Anche se stiamo solo camminando nella โpromessaโ di essere cristiani, anche se siamo pieni di contraddizioni e cadiamo ogni due passi, agli occhi di Dio siamo โgiร โ sposati con il suo Figlio! E lo sono anche quelli che sembrano piรน lontani da Lui, proprio nella storia che spesso vede scorrere sangue.
Coraggio, Egli ha dato la sua vita per riscattarci e imparare a guardare noi stessi e gli altri con gli occhi del Padre, per โchiamareโ tutti con il Nome del Figlio che significa la โsalvezza di Dioโ che giร sta operando in loro.
Ciรฒ significa ascoltare lโannuncio della Chiesa e morire a noi stessi con Cristo nella notte del sepolcro per destarci con Lui e obbedire alla volontร di Dio.
Solo chi รจ risorto, infatti, puรฒ camminare in una vita nuova che accoglie e custodisce la vita di Gesรน negli altri, senza appropriarsene, nella castitร di cuore e carne che si ferma sulla soglia della loro vita, per servire umilmente lโopera di Dio in ciascuno, accompagnandoli nella lunga gestazione dellโamore.
Giuseppe si รจ abbandonato a Dio, ha obbedito e accolto Maria e, pur non vedendo se non un timido abbozzo dโuomo, ha permesso che la salvezza giungesse fino a noi. Cosรฌ anche noi, obbedendoโ, offriremo la salvezza al mondo, in questa e nelle generazioni future.
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Don Antonello
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