Il campo nel quale sono entrati i discepoli è immagine del sepolcro che ha accolto il Signore; le spighe sono il frutto della risurrezione, germogliato proprio per distruggere le barriere della schiavitù del peccato; i discepoli, affamati di perdono, vita e libertà, entrano in quel sabato per partecipare al compimento definitivo di ogni sabato, e non per trasgredirne i precetti: in quel campo è apparso il “Signore del sabato” che ha vinto il demonio, signore del sepolcro e della morte, il frutto atteso, la gratuità del perdono e dell’amore che ogni sabato insegna e celebra.
SPIGHE MATURE PER IL MONDO
In Cristo siamo condotti al cuore della Legge, per poterla vivere nella sua autenticità, come se ne fossimo anche noi gli autori, giorno per giorno, situazione per situazione, relazione per relazione: il compimento della Legge, infatti, è l’amore, l’unico che sa coniugarla concretamente incarnandola nell’offerta gratuita di se stessi, come spighe mature.
Così, quanto fatto dai discepoli, assume un carattere profetico, annuncia la buona notizia che Gesù è venuto a proclamare: è giunto il Messia – nel Talmud (Tamid 7,4) l’Era Messianica è chiamata Yom shekullò Shabbat, il giorno che sarà tutto Shabbat. – Gesù di Nazaret, il chicco di grano caduto in terra per produrre il molto frutto dell’amore e della libertà.
Il campo nel quale sono entrati i discepoli è immagine del sepolcro che ha accolto il Signore; le spighe sono il frutto della risurrezione, germogliato proprio per distruggere le barriere della schiavitù del peccato; i discepoli, affamati di perdono, vita e libertà, entrano in quel sabato per partecipare al compimento definitivo di ogni sabato, e non per trasgredirne i precetti: in quel campo è apparso il “Signore del sabato” che ha vinto il demonio, signore del sepolcro e della morte, il frutto atteso, la gratuità del perdono e dell’amore che ogni sabato insegna e celebra.
“Strappare le spighe e mangiarne” allora, significa vivere in pienezza il sabato, “fatto da Dio per l’uomo” al termine della creazione, il sigillo dell’Alleanza che accoglie e sposa l’umanità nel suo riposo.
Ma per entrare nel sabato dobbiamo passare con Cristo attraverso la Croce, dove ci accoglie ogni giorno attraverso i fatti e le persone che incontriamo, per donarci la spiga matura che non siamo stati capaci di far germogliare nella nostra vita. Lo scandalo dei farisei è lo stesso che sperimentiamo quando rifiutiamo la storia e la misericordia che vi è deposta, convinti che “non sia lecito” quell’amore così assurdo! Dai, non può essere lecito perdonare settanta volte sette la moglie, il marito, il collega.
Non è lecito lasciarsi “strappare” l’onore, la dignità, il tempo e le idee. La “fame e il bisogno” di Davide in fuga da Saul erano la fame e il bisogno di ciascuno di noi perseguitati dalla gelosia e dalla schiavitù di rapporti malsani, carnali, appiattiti sui criteri mondani, in cerca di un sabato che sia per noi rifugio, libertà, pace, riposo, pienezza e amore. Oggi possiamo scoprire che questo amore è a un passo da noi, ci cammina accanto, è Cristo che attende di essere “strappato” come una spiga: basta entrare nel campo della storia e accogliere i frutti di una vita rinnovata. In essa, ogni giorno diviene un sabato dove chi ci è accanto possa accogliere l’amore di cui è affamato, cogliendo in noi discepoli del Signore, le sue spighe mature.
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