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don Antonello Iapicca – Vangelo del giorno – 15 Settembre 2024

Domenica 15 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 8, 27-33

TU SEI IL PERDONO CHE CI RISUSCITA

Gesรน convoca questa Domenica la folla insieme ai suoi discepoli, le sue parole sono per tutti, anche per gli indecisi, anche per chi gli s oppone. โ€œSe qualcuno vuole venire dietro a meโ€, e obbliga tutti a guardarsi dentro e a scoprire le carte, e decidere se davvero lo vogliamo seguire. Gesรน scuote la nostra libertร  come in uno scrutinio: quel โ€œseโ€ si impone alle nostre abitudini, si incunea dentro le nostre acquisizioni fatte di riti quotidiani, ripetuti stancamente.

Lavoro, casa, svaghi, studio, la nostra esistenza segue un ritmo, un incedere, segue qualcosa, qualcuno, ma chi? Chi, che cosa ho deciso di seguire? Forse รจ una questione che non ci siamo mai posti, abbiamo ricevuto una scelta fatta da altri, spalmando la vita su una fetta di mode e abitudini che ci garantiscono un galleggiare neanche male tra le onde dei giorni.

Come una vita telecomandata illudendoci di esserne al timone. O abbiamo scelto di seguire Gesรน, cercando di essere coerenti, e ci stanchiamo e ci sentiamo sconfitti. O forse no, siamo contenti di quel che abbiamo realizzato, lo attribuiamo al Signore, e siamo in pace.

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Per questo le parole di Gesรน rivolte ai discepoli, a Pietro, e a ciascuno di noi sono insieme una domanda e un rimprovero. Il Vangelo di oggi รจ stretto in questa morsa perchรฉ fuoriesca il pus che giace nascosto nei nostri cuori e nelle nostre menti. Davvero desideri seguirlo? Allora non puoi pensare secondo gli uomini.

La parola greca che nel Vangelo indica il pensiero, assume una gamma di significati che ci aiutano a comprendere il senso di quanto detto da Gesรน. Tutti ruotano attorno a quello piรน profondo di โ€œsapienzaโ€. La stessa che diviene astuzia nel caso del serpente di Gen. 3. Ma anche la sapienza creatrice di Dio, come appare in piรน testi della letteratura sapienziale, dove lโ€™uso del vocabolo secondo il greco della traduzione della LXX assume il senso di giudizio, perspicacia, discernimento. Nei Vangeli, il termine indica spesso una sapienza capace di valutare, di aspirare ad una meta, di prendere posizione. Il pensiero รจ legato alla sapienza, che puรฒ essere secondo la carne o secondo Dio.

Il pensiero-sapienza รจ una sorta di Dna spirituale. Nella natura, esso rappresenta la molecola chiave nellโ€™economia della cellula. Come in una โ€œcatenaโ€ di informazioni, nel Dna รจ contenuta lโ€™informazione genetica dalla quale partono tutte le informazioni su come deve essere fatta e su cosa deve produrre una cellula. Lโ€™informazione viene poi trasmessa alle generazioni successive.

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Potremmo chiederci quale sapienza vi sia allโ€™origine dei nostri pensieri, delle aspirazioni, e delle scelte, e dei nostri atti. Se il nostro Dna spirituale stia scrivendo una catena carnale o una catena divina. Se in noi tutto รจ scomposto, frammentato, se i dubbi la fanno da padrone, o se si puรฒ riscontrare un centro, un origine che infonde pace, gioia, gratitudine.

La โ€œdittatura del relativismoโ€ evocata da Benedetto XVI che governava anche i pensieri dei contemporanei di Gesรน, faceva dire alla gente le cose piรน diverse su Gesรน. Esattamente come farร  Pietro prendendo in disparte il Signore per rimproverarlo.

La gente ha i propri schemi, il Dna del pensiero disegna sugli eventi presenti una catena di informazioni che inducono a prendere posizione, a discernere, a fissare obiettivi, ma sono tutti secondo la carne. Le risposte della โ€œgenteโ€ circa lโ€™identitร  di Gesรน sono tutte confinate in un passato โ€“ Giovanni Battista, Elia, uno dei profeti โ€“ che si proietta sul presente allungandosi sul futuro.

รˆ la traccia evidente dellโ€™opera di satana, il suo Dna millantatore e ingannatore. Gli effetti si rivelano in Pietro, adirato, scandalizzato, in contrapposizione con la stessa opera di Dio della quale si protestava addirittura difensore.

Gesรน infatti lo apostroferร  con il nome che smaschererร  lโ€™origine del suo pensiero. Pietro ha intuito, perchรฉ il Padre glielo ha rivelato, la vera identitร  del suo Maestro, ma la concupiscenza della carne impedisce lo sguardo di fede, e ne incita la ribellione. San Paolo descrive bene nel capitolo 8 della Lettera ai Romani la realtร  di Pietro. Identica alla nostra.

Appartiene a Cristo chi ne ha lo Spirito, potremmo dire il pensiero secondo altri testi paolini. Pensare secondo la carne, seguirne i desideri significa essere nemici di Dio. Pietro con i suoi pensieri umani, carnali, era un nemico di Dio, sino ad identificarsi con esso, con il nemico, Satana. Diventava cosรฌ scandalo, lโ€™inciampo sul cammino di obbedienza che il Figlio doveva percorrere.

Il pensiero di Pietro si era posto innanzi e di traverso a quello di Dio. Gesรน doveva soffrire ed essere rifiutato per risorgere. Era questa la missione di Cristo, del Messia, che Pietro aveva pur riconosciuto e confessato. Era il Figlio dellโ€™uomo, lโ€™Uomo che realizzava il pensiero di Dio.

Era la Sapienza stessa di Dio, la scandalosa Sapienza della Croce. Per questa sapienza Egli doveva donare la vita, e non era un dovere morale, ma, come suggerisce lโ€™originale greco, era una necessitร  di tipo naturale. Era nel Suo Dna lโ€™amore per i propri amici e anche per i propri nemici, sino alla morte. Lui pensava un amore infinito.

Altro aveva in mente Pietro. Altro abbiamo in mente noi. Anziani, sacerdoti, scribi, sono tutte categorie che portiamo dentro. Costituiscono la catena del Dna dei nostri pensieri. Prestigio, potere, intelligenza, religione. Sรฌ, anche la religione, come un totem capace di soddisfare i nostri desideri.

Gesรน sarร  rifiutato proprio dai nostri pensieri, la cui immagine appare chiaramente nelle categorie โ€œreligioseโ€ che storicamente lo condurranno al supplizio: โ€œSono le tre maschere dellโ€™unico male, lโ€™egoismoโ€ฆ Corrispondono alle tre concupiscenze sulle quali si struttura il mondoโ€ฆe ai tre aspetti seducenti e illusori del frutto proibito, che giร  ad Eva parve buono, bello e desiderabileโ€ (S. Fausti, Ricorda e racconta il Vangelo). Il veleno di satana, il Dna impazzito dei nostri pensieri.

Ma proprio qui appare la salvezza, per Pietro e per ciascuno di noi. Lโ€™amore infinito di Gesรน, che chiama per nome il nostro pensiero corrotto, per tirar fuori ed espellere il veleno che ci distrugge. Satana. Pietro. Tu. Ed io. Satana che occulta la veritร  scoprendone solo un pezzettino. Satana che mostra il rifiuto e la morte e nasconde la risurrezione.

E Pietro ci casca, e sgrida il Signore. Non ha sentito, non ha potuto ascoltare la buona notizia che il Signore aveva annunciato subito dopo lโ€™annuncio della passione, si era bloccato alla parte che riguardava il dover soffrire, il suo pensiero inquinato gli aveva sottratto lโ€™epilogo di Gloria. Non aveva compreso lโ€™amore, il dover morire per risuscitare, il dover caricarsi del rifiuto e dei peccati, per cancellarli e per risorgere, garanzia del perdono e della vita eterna.

Lo capirร  piรน tardi, quando lโ€™evento annunciato si farร  carne in Lui, la carne santificata dallo Spirito di Cristo risorto. Quando il pensiero sarร , per mezzo dello Spirito Santo, lo stesso pensiero di Cristo, e guiderร  la sua carne ad essere offerta in una missione identica a quella del Signore. Sino alla Croce.

Quello che ora rifiuta sarร  il suo destino, la morte con la quale glorificherร  chi ha rifiutato. E cosรฌ per noi. Esattamente quello che stiamo oggi rifiutando sarร  il nostro trofeo, il candelabro sul quale brillerร  la luce del Padre in noi. Malattie, fallimenti, rifiuti. La nostra croce.

Per ora perรฒ, Pietro deve scendere, tornare, convertirsi. Tornare a camminare dietro Gesรน, perchรฉ lโ€™originale greco non dice โ€œlungi da meโ€ ma โ€œdietro di meโ€. Questโ€™ultima รจ lโ€™espressione che caratterizza il discepolo.

Gesรน vuole Pietro vicino. Ci vuole con Lui, ma al nostro posto sul cammino di conversione che ci conduce alla fede adulta, ad offrire la nostra vita sulla Croce. Non ci giudica, ci illumina. Ci dice la veritร  e svela quel che abbiamo nel cuore e nella mente.

E ci attira a sรฉ con amore, per imparare a seguirlo, a camminare umilmente ogni giorno con Lui, per conoscerlo negli eventi della vita. Puรฒ chiamarci con autoritร  ad odiare e rinnegare la nostra vita, quella dellโ€™uomo vecchio, perchรฉ, come un fidanzato che chiede la mano alla fidanzata, ha mostrato chi รจ, ha rivelato il suo amore.

Su di esso possiamo fondare la nostra vita rinnovata in Lui, possiamo uscire dalla casa dei nostri genitori, dove abbiamo cercato di difenderci e salvare la nostra vita, e seguirlo caricando la nostra croce, dove, uniti a Lui nostro Sposo, potremo perdere la vita in virtรน del suo potere, per Lui e per il Vangelo.

Sรฌ, fratelli, nella Chiesa sperimentiamo a favore di tutti lโ€™amore infinito di Dio. Ascoltiamo il vangelo che, facendosi carne in noi, diventa una Buona Notizia per ogni uomo. Eโ€™ questa la vita nuova, salvata oggi e per lโ€™eternitร , quella spesa sino allโ€™ultimo respiro per annunciare il vangelo.

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