Il mondo intero aveva โqualcosa contro di Luiโ. Ogni uomo, avvelenato dagli inganni del demonio, ce lโaveva con Dio. Chi per il dolore, la malattia, il mobbing, il razzismo, i campi di concentramento, le torture, la guerra, la droga, le violenze, i disastri naturali, le incomprensioni, gli affetti che tradiscono, le pugnalate alle spalle da parte di chi credevamo un amico, un fratello, la solitudine aspra: il male spazza via dal cuore e dalla mente dellโuomo il volto di Dio e tutto precipita in un abisso senza senso.
Mentre la vita si trasforma in unโenorme ingiustizia: vivere per morire, vivere per soffrire. No. Non รจ possibile. Dio, se cโรจ, รจ un mostro, il peggiore. Viva Barabba allora, viva chi si fa avanti con slogan e sofismi promettendoci di strapparci allโineludibile sorte del topo. A morte lโingiusto che ha generato lโingiustizia.
E morte รจ stata, per il Giusto, lโingiustizia piรน grande. Ma proprio in essa Dio ha compiuto il miracolo piรน grande e sorprendente, distruggendo lโingiustizia con la giustificazione che salva. Ad ogni uomo preda dellโingiusto serpente, schiavo del peccato e della morte, รจ stato svelato lโinganno: il male non รจ lโultima parola. Gesรน รจ risuscitato!
E ci ha cercato, ha fatto di tutto per โmettersi dโaccordo con noiโ, poveri e sperduti come i discepoli di Emmaus, suoi avversari a causa delle nostre umane speranze infrante, dei nostri desideri carnali inesauditi, della stessa Legge che limita la libertร , brandite dal demonio per sedurci e metterci contro Dio.
Lui si รจ fatto accanto per rifondere il โdenaroโ che non avevamo, quella vita che doveva โpagare sino allโultimo spiccioloโ per tutto il male e tutta lโingiustizia. Lui ha consegnato se stesso sino alla fine, allโultimo respiro per comprare la morte e renderla innocua, e poi distruggerla per sempre.
In questa esperienza il cuore arde nel petto di gioia indicibile, come i discepoli a mensa con Gesรน, quando riconoscono la sua Giustizia piena di misericordia mentre spezza il suo corpo per amore. Il cuore arde perchรฉ trasformato nella gioia di sentirsi amati, perdonati, giustificati.
Gesรน ha chiesto perdono per noi che non sapevamo quello che facevamo, proprio lรฌ, โprima di offrire il suo sacrificioโ sullโaltare della croce. Questa รจ la Giustizia superiore a quella degli scribi e farisei, lโamore che fa amico il nemico.
Lโamore che perdona e giustifica la moglie prima di offrirsi a lei sullโaltare del suo risentimento, della sua nevrosi, della sua paura; lโamore che giustifica il marito nella sua violenza, che non pretende di cambiarlo, che non esige piรน attenzioni, ma che si offre in olocausto per lui; lโamore che fa giusto un figlio ingiusto, guadagnandolo con la misericordia, che spesso passa per la veritร e la severitร (non confondiamoโฆ).
La Giustizia creativa, perchรฉ la Croce di Cristo ha trascinato la Giustizia di Dio al di lร del suo stesso limite, sino a giustificare lโingiustificabile. Il Vangelo di oggi ci rivela la nostra vocazione, ci attrae nella โdinamica creativaโ di questa Giustizia nuova, celeste, che inventa forme nuove dโamore, tante quante sono le persone che Dio ha legato alla nostra vita.
Ecco allora unโaria nuova al condominio, al lavoro, in famiglia e dovunque, lโaria di misericordia che traspare dai figli di Abramo tratti dalla sua stessa fede, i figli della Pasqua di Cristo introdotti nella libertร di donarsi arditamente senza misura.
I figli del Regno dei Cieli che fa giustizia di ogni ingiustizia, innanzitutto quella che ha dipinto Dio come un mostro ingiusto nellโamore che supera ogni male, che ribatte colpo su colpo ai fendenti del demonio: che trasfigura anche il cancro di un bambino, uno stupro, un terremoto, un incidente stradale perchรฉ apre una finestra sul destino preparato per ogni uomo, piรน forte di ogni ingiustizia.
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Il Regno dei Cieli che giustifica Dio agli occhi degli uomini, che accende la fede in mezzo allโassurdo delle tragedie, che induce a sperare contro ogni speranza, che distrugge nella serietร dellโamore la banalitร di tanto male.
Il Regno dei Cieli qui sulla terra, vivo nei suoi figli che rivelano il Padre mostrandosi a Lui somiglianti nella Giustizia misericordiosa che rende strumento di salvezza il dolore piรน grande.
Che sia per tutti noi una quaresima di misericordia, per ogni nostro prossimo, come โun appiglio di beneโ (Benedetto XVI) da offrire al Signore per salvare questa generazione.
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