CONVERTIRSI ร UNA QUESTIONE DI VITA O DI MORTE
Il Vangelo ci scopre confusi tra โla folla che si accalcaโ attorno a Gesรน, parte della โgenerazione malvagiaโ che โcerca un segnoโ con cui Lui ci risolva i problemi. Ma Gesรน ci ama e, per indurci a โconvertirciโ, mette le cose in chiaro โiniziando a direโ che โnon ci sarร dato nessun segno fuorchรฉ il segno di Gionaโ.
Che significa? Andiamo a Ninive allora, per imparare. Gli abitanti della “cittร sanguinaria” erano stolti e incapaci di discernere il bene e il male, perchรฉ “non sapevano distinguere la destra dalla sinistra”. Per salvarli, “fu rivolta a Giona figlio di Amittai questa parola del Signore: Alzati, vร a Ninive la grande cittร , e in essa proclama che la loro malizia รจ salita fino a me”.
Secondo l’esegesi rabbinica i nomi di Giona e Ninive sono composti con le stesse lettere e si assomigliano (Giona si scrive IVNH, e Ninive NINVH). Agli abitanti di Ninive immersi nella malizia, Dio invia dunque un loro fratello, uno con le stesse radici.
Con la discesa nel ventre del pesce e la sua salvezza miracolosa, il Signore aveva preparato Giona per predicare ai Niniviti suoi fratelli; aveva sperimentato la stessa loro stoltezza capricciosa e condiviso il destino; ma aveva conosciuto la misericordia gratuita con cui Dio lo aveva salvato.
Per questo la sua esperienza era โstata un segnoโ per loro: bastava credere alla predicazione di quellโuomo – “figlio della veritร ” secondo l’originale – cosรฌ vera nellโesperienza del peccato da esserlo sicuramente anche negli esiti di distruzione che annunciava. Convertirsi significava allora partecipare alla sua stessa salvezza, senza passare per le fauci della morte.
Ninive รจ la nostra vita; pur seguendo Gesรน, siamo โcome quelliโ che ci abitavano, privi di discernimento. Che cosa รจ bene oggi per il mio matrimonio? Perdonare o tenere il punto, perchรฉ โdigiunare, vestire di sacco e cospargersi di cenereโ di fronte allโaltro sarebbe da masochisti?
E per i miei figli? Ci illudiamo di saperlo, ma trasmettiamo loro tutto tranne la fede: denaro, lavoro, studio, salute, tutto questo รจ il bene, e non servono parole per dirlo, bastano le scelte che compiamo ogni giorno, lโangoscia per il futuro, la tristezza figlia delle frustrazioni.
Cosรฌ, โcome Giona fu un segno per i Ninivitiโ Gesรน รจ il segno che il Padre ci offre per convertirci. Anche Lui รจ fratello di ciascuno di noi, sa che stiamo soffrendo per la nostra stoltezza. ร sceso nelle fauci della morte che ci sta ghermendo a causa dei peccati, e da essa รจ risorto.
Le sue parole nascono qui, annunciano una vittoria che รจ alla portata di ciascuno di noi perchรฉ Lui รจ il “Figlio dell’uomo”, lโha sperimentata con la nostra carne. Per questo Gesรน รจ lโunico โsegnoโ che il cuore puรฒ decifrare per salvarsi.
Lโunico tra i mille offerti da politica, cultura, media, branco e sentimenti; non ci salverร un miracolo che cambi la storia e il marito, o che ci dia il lavoro, la salute, una casa o l’aumento di stipendio.
โAncora tre giorni e Ninive sarร distruttaโ predicava Giona; ancora questa Quaresima e il tuo matrimonio, o il fidanzamento, o quellโamicizia andrร in fumo, ci predica Gesรน. Basta, sacco e cenere invece di quel clic sulla pornografia, di quell’atteggiamento beffardo, di quel rancore malmostoso.
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Se non riconosciamo la nostra malizia e non crediamo che davvero in ogni istante tutto รจ a rischio non ci โconvertiremoโ. Se, come i Niniviti, accoglieremo oggi il Signore risorto, Lui sarร in noi il miracolo capace di salvare e compiere la nostra vita.
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