BEATI PERCHE’ AMATI SIN DOVE NESSUNO SAPREBBE E POTREBBE AMARCI
Dove siamo, chi siamo? La nostra vita รจ nascosta nel Cielo con Cristo, oppure siamo prigionieri della terra? Siamo creature nuove oppure vecchie? Uomini celesti o carnali? Cristiani o pagani? Si fa presto a discernerlo: le parole delle beatitudini stanno parlando di te? Ti senti “beato”? Nella totale “povertร ” stai sperimentando la pienezza della vita che non muore?
Per un cristiano, infatti, tutto, eccetto il peccato, รจ “a causa del Figlio dell’uomo”: nella sua vita tutto accade perchรฉ possa vivere come un profeta autentico che annuncia la Veritร dell’amore agli uomini che hanno perduto il Cielo. Tutto accade perchรฉ appaia la beatitudine del profeta che, come Mosรจ, vive giร nel Cielo dell’amicizia con Dio, e per questo puรฒ annunciare l’unica parola che interpreta la realtร alla luce della misericordia di Dio compiuta nel Mistero Pasquale del suo Figlio che, denunciando e smentendo la menzogna del demonio, indica agli uomini il cammino di ritorno al Cielo, profetizzando il Destino autentico che Gesรน ha preparato per tutti.
I discepoli di Gesรน sono poveri, affamati, piangono ogni giorno lacrime abbondanti tra insulti e rifiuti, perchรฉ in loro vive Cristo e la loro vita รจ una profezia del Cielo che contesta la vita di chi ancora appartiene alla terra. I pagani vivono della “ricompensa” terrena e carnale destinata ad esaurirsi, per questo non riescono a sopportare i profeti che annunciano la ricompensa celeste. Non conoscono il Cielo e la “beatitudine” in esso preparata per chi crede alla predicazione, si incammina nella Chiesa, e diviene un cristiano, un discepolo di Cristo.
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Per questo i “guai” di Gesรน sono oggi rivolti a noi, chiamati ad essere suoi profeti autentici. “Guai” se perdessimo il sapore tornando ad essere mondani! “Guai” – termine che in ebraico esprime un lamento funebre – perchรฉ la vita del mondo รจ falsa, pura apparenza di chi รจ morto dentro perchรฉ schiavo del peccato. Allora, basta combattere per farci “ricchi”, per “non avere fame e non piangere”; basta brigare e sforzarci al limite delle possibilitร perchรฉ “tutti parlino bene di noi”, ci accettino e cosรฌ ci nascondano la morte che, ineluttabile, si avvicina.
Basta, non ne abbiamo abbastanza dei “guai” che invadono le nostre giornate? Della “ricchezza” effimera che ci fa egoisti e diffidenti, delle “risate” superficiali e beffarde che ci lasciano piรน tristi e soli, della “sazietร ” che ci affama sempre di piรน, della stima falsa che abbiamo conquistato a forza di ipocrisie? Basta perchรฉ Gesรน si รจ fatto povero, ha avuto fame, ha pianto, il suo Nome รจ stato insultato per strapparci alla maledizione del peccato! Ed รจ risorto per farci “beati” della sua beatitudine.
Nella Chiesa, infatti, attraverso la Parola, i sacramenti e la comunione tra i fratelli, Gesรน si รจ fatto ricchezza, pane e letizia per noi. Oggi รจ nostro il Regno di Dio! Il Regno, il Cielo, ogni ricchezza! Non un sogno o un ideale, ma un regno reale che possiamo sperimentare nella comunitร cristiana, e poi in famiglia, e ovunque.
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Che ti manca se hai Cristo e con Lui puoi vivere ogni circostanza nella pienezza del suo amore, per entrare giร vittorioso in ogni povertร , fame e dolore? La nostra fame, la nostra povertร , le nostre lacrime, sono infatti il candelabro sul quale Dio ha voluto accendere la luce della sua Pasqua, perchรฉ esse sono quelle di ogni uomo schiavo del peccato e della menzogna.
Chi potrร loro annunciare che la morte รจ vinta se non chi della loro stessa morte porta le stigmate gloriose? Per salvare le persone occorre parlare la loro stessa lingua immersa perรฒ nella sapienza della Croce. Chi ci รจ accanto ogni giorno o un solo istante ha bisogno di ascoltare un profeta che annuncia la Veritร vivendo da “beato”, seguendo Gesรน sulla via della Croce per essere dove รจ Lui. Entra cioรจ nella storia amando e offrendo se stesso nella certezza che Gesรน ha preparato per lui un posto in Cielo perchรฉ ne sperimenta le primizie qui sulla terra.
Non a caso in ebraico la parola “Ashrei”, felice, che traduce โbeatoโ non richiama sentimenti, sensazioni o stati dโanimo. E neanche quiete, tranquillitร e appagamento. Ma dinamismo, relazioni dinamiche, in un senso un poโ piรน esteso, la parola beato, felice, significa โcammino rinnovato in ogni momentoโ (M. Vidal). “Beato” รจ dunque colui che cammina nella volontร di Dio per mostrare che esiste unโaltra vita e brilla profeticamente nella carne perseguitata e ferita dei cristiani.
Per questo ogni rifiuto, insulto o persecuzione รจ una benedizione! Significa che la nostra vita รจ cosรฌ autenticamente celeste da scatenare l’ira del nemico di Dio. Chiaro che si soffre; a chi piace essere insultati, rifiutati e derisi? A nessuno, nemmeno a Gesรน. Eppure il demonio si puรฒ scacciare solo cosรฌ. Solo un “beato” sulla Croce puรฒ esorcizzarlo con lโautenticitร del suo amore, la vera profezia che sa leggere il Cielo sulla terra, l’amore di Dio nella sofferenza; per questo puรฒ scuotere il torpore di chi, sedotto dal demonio ha creduto ai suoi falsi profeti che inducono a costruirsi un Cielo qui sulla terra perchรฉ Dio e il suo Cielo non esistono.
“Beato” tuo figlio, allora, povero e affamato, deriso e rifiutato in una classe che non conosce l’amore di Dio, e tutti i suoi compagni sono figli di genitori divorziati: per loro brillerร in lui la luce di Cristo; “beata” tua figlia, affamata e povera, perseguitata dalla carne e vincitrice in Cristo nel martirio quotidiano per difendere un fidanzamento casto: sarร un segno del Cielo per il fidanzato e gli amici; “beata” tua madre che soffre ormai da anni con un’artrosi che l’ha crocifissa su quel letto: dirร a tutti che basta poco per perdere l’effimero su cui fondano l’esistenza; “beato” te, povero e senza risorse umane per aiutare nessuno, ma con le chiavi del Regno di Dio per aprirlo a tutti.
“Beati” noi, perchรฉ Cristo รจ vivo, รจ risorto e ci colma di pace e di speranza, di amore e gioia in ogni istante, perchรฉ il mondo possa guardarci come il popolo di Israele vedeva Mosรจ quando scendeva dal Monte con il volto radiante dopo aver parlato faccia a faccia con Dio: vederci cioรจ gustare in ogni evento le primizie della “grande ricompensa” che ci attende “nei cieli”, dove Dio vuole condurre ogni uomo.
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