don Antonello Iapicca โ€“ Commento al Vangelo del 8 novembre 2018

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Lโ€™AMORE AUTENTICO CERCA E RAGGIUNGE CHI Eโ€™ PERDUTO โ€˜CARICANDONE SOFFERENZE E PECCATI

Giovediฬ€ della XXXI settimana del Tempo Ordinario II

Lโ€™invidia corrode nella ยซmormorazioneยป i cuori superbi. Come i ยซfarisei e gli scribiยป mastichiamo amaro nel vedere qualcuno che riteniamo peggiore di noi gustare gioioso lโ€™amore di Dio, che si ยซprotende ad accogliereยป ยซtuttiยป i peccatori gratuitamente. Con noi, invece, i conti si fanno diversamente; anche il perdono ha un prezzo, almeno la promessa di cambiare, per contraccambiare. Il ยซpareggio di bilancioยป noi lโ€™abbiamo approvato senza che ce lo imponesse lโ€™Unione Europeaโ€ฆ Ma Dio no, Lui ha sempre i conti in rosso. ยซLasciaยป i guadagni sicuri di ยซnovantanove pecoreยป e si lancia alla ricerca di una, una sola pecora che sโ€™รจ smarrita. Probabilmente la peggiore, la piรน egoista, una di quelle che รจ meglio perderle che trovarle. E gioisce per lei, piรน che per le altre. รˆ il folle cuore di Dio che non puรฒ rallegrarsi sino a che lโ€™ultimo dei peccatori non sia stato ยซritrovatoยป e ยซaccoltoยป. Nessuno di noi farebbe lo stesso. A scuola, nei posti di lavoro, tra gli amici, accade lโ€™esatto contrario. Le teste calde sono espulse ancor prima di perdersi. Quando emerge quel difetto di tuo padre, o quel peccato di tua moglie, o quellโ€™atteggiamento di tuo figlio, niente, รจ piรน forte di te, lโ€™altro non lo possiamo โ€œricevereโ€, ci รจ impossibile โ€œmangiare con luiโ€. Li disprezziamo, non abbiamo pazienza, figurati se riusciamo ad infilarci nella melma di letame nella quale il prossimo รจ caduto per prenderlo sulle nostre spalle. Non possiamo perchรฉ dimentichiamo che proprio i nostri peccati e le loro conseguenze ci hanno resi ยซuniciยป agli occhi di Dioโ€ฆ Il demonio riesce a rubarci la memoria dellโ€™amore di Dio per noi, strappandoci la gratitudine per la sua misericordia. 
Ma senza misericordia no partyโ€ฆ Senza lโ€™esperienza di essere stati cercati dal Signore e presi sulle sue spalle perchรฉ incapaci di tutto, e accolti nelle viscere rigeneratrici della Chiesa, saremo esigenti e moralisti; disprezzeremo gli altri perchรฉ schiavi del disprezzo di noi stessi. Senza โ€œgioiaโ€ perchรฉ obbligati a lavorare con sudore senza conoscere il riposo della misericordia. Ma coraggio, ancora una volta proprio le ferite che ci ha inferto il demonio agli occhi di Dio sono il segno che ci assomiglia a suo Figlio! Credilo, anche se รจ assurdo per un cuore abituato allโ€™esigenza. Credilo che Gesรน si รจ lasciato ferire e sfigurare, sino a diventare un rifiuto degli uomini, per assomigliare a te. Noi non avremmo potuto far nulla per tornare ad essere immagine e somiglianza di Dio. Per questo, Dio si รจ infilato nella sporcizia che ci ha sfigurato per prenderci e tirarci fuori, lavarci nel suo sangue e farci assomigliare a Lui. Credilo, Lui รจ lโ€™unico Pastore che ama tanto una pecora perduta come te e me da diventare come lei per farla diventare come Lui! Nella pecora smarrita della parabola, infatti, รจ adombrato Lui, lโ€™Agnello di Dio, lโ€™unico ยซperdutoยป nella morte per riscattare le altre novantanove che si credevano ยซgiusteยป, mentre invece vagavano ยซsperduteยป nel ยซdesertoยป. Nel sepolcro il Padre ha ยซritrovatoยป suo Figlio, lo ha risuscitato ยซprendendolo sulle sue spalleยป e lo ha riportato ยซa casaยป; qui, nella gioia straripante e coinvolgente della Pasqua, รจ apparso agli ยซamiciยป che lo avevano tradito con il perdono di ogni peccato nella carne, e li ha inviati ad annunciare ai ยซviciniยป lo stesso perdono e la ยซconversioneยป, la gioia di lasciarsi amare. Cosรฌ la Chiesa รจ chiamata ogni giorno a ยซcercareยป la ยซdramma perdutaยป, il fratello piรน debole e difficile, che la carne vorrebbe dimenticare. Con la ยซlucernaยป della fede accesa nelle tenebre della menzogna, possiamo ยซcercarlo con curaยป e pazienza, senza temere di scendere dove lui รจ caduto, e sporcarci della stessa terra impura, per ยซspazzareยป via la polvere e lโ€™immondizia che il tempo perduto nei peccati ha lasciato in lui, perchรฉ Cristo possa far risplendere il suo volto. 

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 15, 1-10
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesรน tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป.
Ed egli disse loro questa parabola: ยซChi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finchรฉ non la trova? Quando lโ€™ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: โ€œRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la mia pecora, quella che si era perdutaโ€. Io vi dico: cosรฌ vi sarร  gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, piรน che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finchรฉ non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: โ€œRallegratevi con me, perchรฉ ho trovato la moneta che avevo perdutoโ€. Cosรฌ, io vi dico, vi รจ gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converteยป.

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C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Fonte: LaSacraBibbia.net

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