don Antonello Iapicca โ€“ Commento al Vangelo del 31 Ottobre 2022

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ACCOLTI GRATUITAMENTE DA GESUโ€™ PER QUELLO CHE SIAMO IL SUO AMORE CI FA CAPACI DI RELAZIONI LIBERE NEL DONO DI NOI STESSI

Lunediฬ€ della XXXI settimana del Tempo Ordinario

Ogni relazione, precaria nella friabilitร  degli affetti e instabile sotto la dittatura degli umori, nasce ferita da unโ€™assenza. Nessuno puรฒ dare lโ€™amore che il cuore dellโ€™altro desidera. Invece ci ostiniamo a chiedere al prossimo di saziare i nostri vuoti. ยซQuando invitiamo amici, fratelli e parentiยป ad entrare in comunione con noi ai nostri ยซbanchettiยป, e sembriamo aprirci alle loro necessitร , in realtร  ยซoffriamoยป sofisticati menรน a base di compromessi e ipocrisia; pensieri, parole e gesti che gettiamo come lacci perchรฉ gli altri ci ยซinvitino a loro voltaยป nellโ€™intimitร .

Facciamo dipendere la nostra identitร  dallโ€™esile filo che ci lega al ยซcontraccambioยป degli sforzi profusi per contare qualcosa nel cuore degli altri. Ci impegniamo per aiutare gli altri, e sono buone intenzioni, ma contaminate dal nostro io, che non riesce a dimenticarsi nel tu, soprattutto quando รจ ostinato. E cadiamo nello sconforto generato delle frustrazioni. Non possiamo vivere senza le attenzioni di chi crediamo di amare ed รจ importante per noi; lโ€™indifferenza ci polverizza.

Un figlio cresciuto senza le attenzioni del padre crescerร  mutilato, e farร  di tutto per attirarne lo sguardo, peccando in misura direttamente proporzionale al disinteresse paterno. Non ti meravigliare se tuo figlio si droga: ti sta chiedendo di prendersi cura di lui. Anche se ti rifiuta, ti vuol mettere alla prova, spremendo la tua pazienza per vedere se davvero รจ importante per te.

Ma attenzione, questo atteggiamento รจ frutto dellโ€™inganno demoniaco. Anche se un padre fosse tanto egoista da non degnare di una parola e di uno sguardo suo figlio, questi รจ comunque libero; ferito, ma libero. Lโ€™attitudine del padre non fa che portare alla luce la stessa assenza, la medesima indigenza. Vuoto il padre, vuoto il figlio. Lโ€™uno e lโ€™altro, ingannati dal demonio, sono senza vita eterna dentro: il padre senza sapere e poter rispondere alla mendicanza del figlio, e questi incapace di resistere allโ€™urto del rifiuto.

Per non morirne, padre e figlio, come marito e moglie, come due amici o due fidanzati, come ciascuno di noi, mossi dallโ€™orgoglio che impedisce di accettare la propria โ€œpovertร โ€, abbiamo cercato di saziarci con le nostre inutili forze; non potendo far nulla da soli, ci siamo allora serviti degli altri con lโ€™inganno e la seduzione, le menzogne e lโ€™ipocrisia. Per nascondere lโ€™indigenza e lโ€™inadeguatezza abbiamo aguzzato lโ€™ingegno malvagio, truccandoci a seconda delle circostanze, scendendo a compromessi che hanno umiliato la nostra dignitร .

Cosรฌ accade che una ragazza, pur di non perdere il fidanzato al quale si รจ legata morbosamente, gli consegni il suo corpo; e le sembra di sognare e toccare il cielo, mentre inizia ad essere dilaniata dalla schizofrenia che separa il corpo dallโ€™universo interiore. Unendosi sessualmente, infatti, i due obbligano la carne a esprimere un contenuto interiore che non esiste: si consegnano superficialmente, scambiando il piacere per amore, ma nulla di loro รจ messo davvero in gioco. Nessun impegno se non quello effimero della passione e dellโ€™innamoramento; nessuna responsabilitร , se non quella, effimera, di legarsi reciprocamente sempre piรน strettamente con i lacci della passione, sino a strangolarsi. Anche questo รจ โ€œoffrire un pranzo invitando gli amiciโ€, ovvero โ€œinvitareโ€ alla mensa imbandita del proprio corpo chi poi dovrร  โ€œcontraccambiareโ€.

Come succede ai genitori quando diluiscono i ยซnoยป che dovrebbero saper dire ai figli permettendogli vestiti e orari inaccettabili, discoteche sature di droga e sesso, vacanze promiscue, gadget costosissimi. Per poi tempestarli di ยซinvitiยป al dialogo per non perdere il loro affetto e non dover sopportarne la ribellione e il rifiuto.

Cosรฌ siamo tutti precipitati nelle sabbie mobili di rapporti morbosi, invischiati nella gelosia che asfissia il cuore. Abbiamo perduto la nostra libertร , e lโ€™abbiamo sottratta agli altri. Siamo caduti nella solita trappola del demonio, irretiti nel suo sofisma perverso; la societร  e la cultura, la scuola e i media, purtroppo anche molta sicumera ecclesiastica, โ€œhanno fatto credere a questa generazione โ€“ a tante altre โ€“  che il diavolo fosse un mito, una figura, unโ€™idea, lโ€™idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di luiโ€ (Papa Francesco). Eโ€™ lui che, attraverso la stessa menzogna sussurrata ad Eva, si infila tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli della comunitร  cristiana: โ€œehi, apri gli occhi, perchรฉ devi umiliarti e obbedire? Tu non sei mica nato per essere โ€œpovero, storpio, zoppo e ciecoโ€! Tu devi diventare come Dioโ€.

Ma possiamo guarire da questa โ€œpesteโ€ dellโ€™anima? Si, con lโ€™umiltร  che sgorga dalla veritร  che ci annuncia la Chiesa: โ€œDio ci ama infinitamente cosรฌ come siamo, poveri, storpi, zoppi e ciechiโ€. Peccatori. Per questo siamo mendicanti di tutto; abbiamo creduto al demonio che, invece di farci diventare come Dio ci ha fatto diventare come lui, trascinandoci fino alle soglie del suo regno di morte.

Dio ci ha creato โ€œperfettiโ€, ovvero senza mancare di nulla; ci ha dato una spina dorsale segno della nostra dignitร  altissima; e gambe per camminare nella sua volontร ; e occhi per vedere in essa il suo amore di Padre. Se oggi siamo โ€œpoveri, storpi, zoppi e ciechiโ€ รจ perchรฉ abbiamo seppellito lโ€™immagine e la somiglianza di Dio sotto quelle del demonio. Assomigliate a lui, ci ripete Gesรน: โ€œvoi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostroโ€ (Gv. 8,44).

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Cosรฌ siamo! E cosรฌ ci ama Dio! Ma non รจ facile accettarlo. Chi oggi riconosce di non aver nulla, di non poter mangiare, bere, dormire, se qualcuno non gli dona cibo, bevanda e alloggio? Chi accetta di non potersi muovere e camminare se qualcuno non lo aiuta e sorregge? O che non vede nulla, e se qualcuno non lo prendesse per mano sbatterebbe contro sedie, tavoli, pareti?

Abbiamo bisogno di imparare a conoscerci e accettare chi siamo. Ma solo nella Chiesa รจ possibile farlo senza impazzire, perchรฉ solo in essa, ad ogni gradino disceso sulla scala dellโ€™umiltร  possiamo incontrare lo sguardo di misericordia del Padre e le mani crocifisse di Gesรน pronte a sostenerci e rialzarci. Questo sta โ€œdicendo Gesรน al capo dei farisei che lo aveva invitatoโ€: stai attento, perchรฉ sei schiavo e non lo sai. Hai invitato anche me sperando un contraccambio, immaginando qualche vantaggio. Come noi, che ci avviciniamo a Lui, e lo โ€œinvitiamoโ€ alla nostra vita come un ospite di riguardo, per caritร , ma sperando che ci aggiusti la vita.

Ma non importa. Oggi va bene anche cosรฌ. Gesรน sa che la solitudine ci ha resi opportunisti; e, per amore, coglie qualunque occasione che gli offriamo, anche quelle macchiate con la malizia. Non si รจ mai tirato indietro, come ci insegna lโ€™attitudine di Papa Francesco, suo vicario in terra. Lui accorre sempre. Non ha schemi, si fa invitare da Zaccheo e da Matteo come dal capo dei farisei. Viene a mangiare alla tavola di tutti e la trasforma, come da Marta e Maria, in un banchetto che profuma di vita eterna. Gesรน ha il potere di far nascere una comunitร  in ogni casa di โ€œpoveri, zoppi, storpi e ciechiโ€ nella quale รจ invitato: ama, si dona e accoglie nella sua misericordia ogni peccatore, diffondendo, come rugiada pasquale, la comunione.

Questo mistero di salvezza si compie ogni giorno nelle nostre comunitร . In esse siamo accolti cosรฌ come siamo, senza moralismi ed esigenze. La Chiesa, che รจ madre, ci conosce, e sa che non possiamo dare alcun contraccambio per le sue cure amorose. Come si puรฒ esigere qualcosa da chi non ha nulla? Come esigere il perdono da chi non ha conosciuto il perdono. Come esigere la castitร  da chi non รจ stato accolto nel grembo casto della Chiesa dove rinascere nella verginitร ? Come sperare impegno e dedizione in parrocchia da chi ha bisogno di essere lavato, imboccato, accompagnato?

La Chiesa lo sa e per questo รจ la casa della โ€œbeatitudineโ€! Niente a che vedere con lโ€™integralismo del mondo. Nulla di piรน lontano dal moralismo giustizialista che respiriamo ovunque, tra cortei e trasmissioni televisive, sempre malmostoso e rancoroso, in cerca di responsabili della propria infelicitร . La Chiesa, spicchio di Cielo sulla terra, รจ โ€œbeataโ€ perchรฉ sin dal suo nascere รจ stata inviata a cercare e ad โ€œinvitareโ€ i peccatori ai crocicchi delle strade, sino agli estremi confini della terra. Eโ€™ โ€œbeataโ€ perchรฉ ha โ€œinvitatoโ€ noi, quando eravamo tristi e adirati, frustrati e sconsolati, con tanto risentimento e nessuna ragione per dir grazie e ricompensare nessuno.

La Chiesa รจ โ€œbeataโ€ perchรฉ ama nellโ€™amore del suo Sposo, lโ€™unico che si dona davvero. Eโ€™ morto non solo per chi non aveva nulla per contraccambiare, ma si รจ โ€œoffertoโ€ sulla Croce come su una mensa imbandita a chi lo stava uccidendo. Per questo il Padre lo ha risuscitato donandogli la โ€œsua gioiaโ€, la beatitudine che sgorga dallโ€™esito stupefacente dellโ€™amore senza piรน limiti come lโ€™acqua da una sorgente inesauribile.

La comunitร  cristiana รจ โ€œbeataโ€ anche perchรฉ accoglie Cristo in ogni ultimo della terra. Nella passione Egli si รจ fatto โ€œpoveroโ€, spogliato di tutto; โ€œstorpioโ€ per le battiture e โ€œzoppoโ€ sotto il peso della Croce; โ€œciecoโ€ per il sangue che colava dalla corona di spine. Si รจ fatto come ciascuno di noi per renderci come Lui.

E ciรฒ si realizza nel cammino di fede che compiamo nelle nostre comunitร , dove impariamo lโ€™umiltร  che ci apre alla Grazia. Essa trasforma un egoista in un pezzo di pane offerto gratuitamente agli affamati dโ€™amore. Lโ€™amore gratuito, infatti, si veste della libertร  che nasce dalla consapevolezza dettata dallโ€™esperienza della propria realtร  amata e trasformata da Dio.

Questo amore รจ la primizia della โ€œricompensaโ€ celeste. Se non la gustiamo non potremo fare nulla gratuitamente. Ma se ci saziamo al banchetto eucaristico e alla mensa della Parola di Dio che la Chiesa ci โ€œoffreโ€; se, come la peccatrice prostrata ai piedi di Gesรน proprio a casa di un fariseo, vi sperimentiamo il potere di Cristo di farci ricchi con la sua vita che non si esaurisce, di sanarci e farci camminare sulle sue orme, si aprirci gli occhi sul suo amore disseminato nella nostra storia, allora nascerร  in noi la fede, la certezza che il compimento della nostra vita รจ in Cielo.

Fondati su di essa, vivremo considerando inutile e dannoso sperare di cambiare i rapporti per perfezionarli qui sulla terra, mentre proprio la precarietร  ci impedisce di appropriarcene. Lavorare, studiare, cucinare, lavare e stendere, fare qualunque cosa aspettando o esigendo una ricompensa รจ stolto e frustrante, come di chi volesse โ€œtrarre uva dalle spineโ€.

ยซBeatoยป, invece, รจ colui che ยซinvitaยป il prossimo accogliendolo come รจ stato accolto lui da Cristo e dalla sua Chiesa. โ€œBeatiโ€ siamo noi quando la Grazia ci concede di โ€œinvitareโ€ alla mensa della nostra vita chi non ha nulla per ยซcontraccambiareยป per โ€œoffrireโ€ gratuitamente il nostro tempo, lโ€™attenzione, il rispetto, la pazienza, la tenerezza, il perdono, lโ€™amore in tutto noi stessi; รจ proprio allora che il Signore si fa presente provvedendo con piรน generositร .

Siamo chiamati ad โ€œinvitareโ€ la moglie quando รจ piรน povera e piรน debole; a perdonarla e a donarci a lei quando la carne la rifiuterebbe perchรฉ non vi trova nessuna soddisfazione; questo sarร  possibile solo se in noi รจ viva la memoria di Gesรน che ci ha โ€œinvitatoโ€ quando non avevamo che peccati e ribellioni. Saremo โ€œbeatiโ€ quando Lui amerร  in noi e ci donerร  il suo sguardo di misericordia su chi ci รจ accanto.

Capite? Eโ€™ โ€œbeatoโ€ un fidanzamento nel quale i due ragazzi non sperano nulla lโ€™uno dallโ€™altro, nella consapevolezza dโ€™essere entrambi infinitamente poveri. Certo, รจ una relazione che dista anni luce da quelle che scorrono, vellutate, sugli spot e nelle clip di youtube, raccontate da romanzi e film, cantate da musica e poesia. Anni luce, appunto, come la distanza che separa la terra dal Cielo. Ma Cristo รจ morto ed รจ risorto per deporre sulla terra lโ€™amore celeste, nel quale vivere, liberi, ogni rapporto. Per questo รจ โ€œbeatoโ€ quel fidanzamento nel quale i due sapranno sperare insieme la stessa โ€œricompensaโ€ da Cristo, lโ€™amore celeste piรน forte del peccato e della morte nel quale si sposeranno consegnandosi per sempre lโ€™uno allโ€™altra.

Perchรฉ ogni relazione si compie solo nel banchetto preparato da Gesรน. Il fariseo, come anche noi, pensava di essere stato lui ad โ€œinvitareโ€ Gesรน. Non sospettava che, al contrario, facendosi ospite, era Gesรน ad invitare lui al banchetto nel quale era pronto ad offrire se stesso come cibo di vita eterna. E cosรฌ accade in ogni relazione aperta allโ€™opera di Gesรน Cristo: il matrimonio, ad esempio, non siamo noi a prepararlo e a invitare il coniuge; รจ Cristo che ha preparato tutto perchรฉ, nel sacramento, si doni agli sposi per colmare la loro debolezza con il suo amore.

Chi โ€œinvitaโ€, colui che si apre, accoglie e si dona a chi non lo considera, lo giudica e forse lo disprezza, รจ โ€œbeatoโ€ perchรฉ in questa gratuitร  sperimenta il Cielo sulla terra! Esattamente come il ladrone pentito crocifisso accanto al Signore รจ entrato con Lui nel Paradiso. Questo amore รจ il segno che esiste la vita eterna, infinitamente piรน grande, libera e felice di quella della carne: una vita che non รจ vincolata alla โ€œricompensaโ€ รจ una vita piena in sรฉ, e per questo libera, che รจ una delle traduzioni della vita โ€œbeataโ€.

Ogni rapporto รจ un cantiere aperto al dono di Dio; lโ€™unico modo per vivere in pienezza il matrimonio, la famiglia, lโ€™amicizia e il fidanzamento รจ accogliere insieme allโ€™altro lโ€™ยซinvitoยป del Signore alla sua mensa dove lasciarsi sfamare ogni istante dai frutti fecondi della sua ยซrisurrezioneยป. Solo in essa potremo amare realmente, senza aspettarci alcuna ricompensa. Perchรฉ la gioia vera sta nel donarsi, non nel farsi amare. Qui รจ nascosto il segreto di un matrimonio fedele e indissolubile, di unโ€™amicizia sincera, di una relazione autentica e libera. Partecipare ogni istante, insieme, alla โ€œresurrezioneโ€ di Gesรน; โ€œgiustificatiโ€ per fare โ€œgiustiziaโ€ al fratello, che non รจ assecondarlo nelle sue insoddisfazioni e frustrazioni ma amarlo cosรฌ comโ€™รจ, perchรฉ si senta importante per Dio. Coraggio allora, usciamo ogni giorno con Cristo dal sepolcro dellโ€™egoismo, pregando, ascoltando la sua Parola e nutrendoci ai sacramenti, sino a giungere alla nostra resurrezione, quando saremo โ€œgiustiโ€ in virtรน della โ€œGiustiziaโ€ di Dio, sempre e infinitamente misericordiosa.

Il sito di don Antonello.