don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 3 Settembre 2022

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COME SPIGHE STRAPPATE AL PECCATO E ALLA MORTA PER NUTRIRE IL MONDO

Apoftegma
Per Israele, il Sabato era il giorno
in cui tutti potevano partecipare al riposo di Dio,
in cui uomo e animale, padrone e schiavo,
grandi e piccoli erano uniti nella libertà di Dio.
Così il Sabato era espressione dell’alleanza tra Dio e uomo e la creazione.
Sì, l’alleanza è la ragione intrinseca della creazione
come la creazione è il presupposto esteriore dell’alleanza.
Dio ha fatto il mondo, perché ci sia un luogo
dove Egli possa comunicare il suo amore
e dal quale la risposta d’amore ritorni a Lui.
Davanti a Dio, il cuore dell’uomo che gli risponde
è più grande e più importante dell’intero immenso cosmo materiale…
Benedetto XVI, Omelia nella Veglia Pasquale del 2011

Dio ha donato la Legge per accogliere l’uomo nell’Alleanza con Lui, e condurlo nella fedeltà sul cammino della vita. Il sabato è il sigillo dell’Alleanza, la memoria dell’amore di Dio, la gioia del riposo e dell’intimità nuziale con Lui. Ma alcuni farisei, con le loro interpretazioni restrittive, avevano pervertito la Legge facendone una barriera che precludeva proprio il riposo e la gioia dell’incontro con Dio ai più poveri e deboli. L’esigenza e il disprezzo dei maestri li allontanavano da Dio, come appare nel Vangelo di oggi.

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Ma è arrivato Cristo, ha vinto il demonio consegnando a Davide e ai suoi fratelli, cioè a te e a me, la dignità e la libertà che la gelosia del demonio nostro avversario avevano sottratto e nascosto. Rinato in Cristo dalle acque del battesimo, sei figlio di Dio; unto con l’olio del suo Spirito, sei re con Lui. Sei libero davvero perché l’amore di Dio è stato riversato gratuitamente in te e non hai più bisogno di metterti le maschere con le quali apparire giusto e degno di essere amato e in comunione con Dio.

Gesù è sceso ed è rimasto accanto a te immobile e senza far nulla nel tuo sepolcro, proprio a Shabbat (Sabato), compiendo così in pienezza ogni precetto, il riposo dell’amore. Risorgendo è stato proclamato “Signore del sabato” perché la sua vittoria sulla morte ha dato a Shabbat il compimento per il quale era stato donato: la libertà per entrare nel riposo dell’intimità con Dio preparato per te. Non a caso nel Talmud l’Era Messianica è chiamata “Il giorno che sarà tutto Shabbat”.

Coraggio allora, viene oggi il Messia che, trasformando il sepolcro dove eri sepolto in un campo fecondo del suo amore. Gesù ha fatto di tutta la tua vita uno Shabbat di libertà e felicità. Il “sabato è per l’uomo” significa proprio questo: la tua famiglia, la tua comunità, il tuo lavoro, ogni aspetto della tua vita è “per te”, perché in tutto Cristo si dona come una spiga matura. Smetti di sforzarti, e lascia operare Dio in te. Non temere, puoi e devi nutrirti dei “pani dell’offerta” una volta riservati ai sacerdoti: Cristo, infatti, ha trasformato la tua vita in una liturgia di Shabbat che, come sacerdote, sei chiamato a celebrare ogni giorno. Non aver paura, non ti giudicare, ne hai diritto proprio perché debole e povero.

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“Strappa” con la preghiera e l’ascolto della predicazione le “spighe” colme dell’amore di Cristo; “mangiale” e accostandoti con piena fiducia e gratitudine ai sacramenti.

Il sito di don Antonello.