ILLUMINATI PER PORTARE OVUNQUE LA LUCE DELLA PAROLA E DELLA VITTORIA DI CRISTO SULLE TENEBRE DEL PECCATO
AUTORE: don Antonello Iapicca
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Cristo รจ la lucerna โportataโ, โche viene sul lucerniereโ, secondo lโoriginale greco. Eโ Lui โche vieneโ attraverso i suoi Apostoli, ovvero risorto e vivo nella sua Chiesa. Intendiamoci, se non lo conosciamo di prima mano, sarร normale โmettere sotto il moggio o sotto il lettoโ la sua luce. Come? Fuggendo nei compromessi e nellโipocrisia, perchรฉ il dubbio prevarrร sempre sullo zelo; la diffidenza, pur mascherata, impedirร lโardore apostolico. La tiepidezza nasce sempre dallโariditร del cuore. Non si puรฒ amare Dio e gli uomini se non si ha lโesperienza del suo amore. Per questo โnessun segreto sarร tenuto nascostoโ: non possiamo avere una doppia vita, un cristiano che va a messa ma vive le relazioni, il lavoro e il rapporto con il denaro come un pagano รจ la caricatura piรน ridicola che il mondo abbia visto. E con la storia Dio gli strapperร le maschere dietro le quali tenta di nascondersi.
Perchรฉ chi รจ stato scelto e non ha Cristo, non ha nulla, e vedrร evaporare nel nulla anche ciรฒ che crede di possedere. Non si gioca, Dio non puรฒ permettere che inganniamo il mondo. Esso giace avvolto nel buio, e ha bisogno della โlampadaโ che solo la Chiesa puรฒ mettere sul โlucerniereโ; non puรฒ โmetterla sotto il moggio o sotto il lettoโ, annacquando il Vangelo nel pensiero mondano e screditarlo scappando dalla Croce! Puรฒ succedere anche a noi, se non custodiamo gelosamente la memoria di Cristo e cominciamo a โmisurareโ con avarizia il suo amore. E ciรฒ accade soprattutto quando appare la Croce nella nostra vita.
Se lo ascoltiamo finiremo col cadere ancora nella gelosia e nellโinvidia, sino a spegnerci nellโaccidia e nel cinismo che ci farร evitare di entrare nella storia che Dio ha preparato per noi. Nasconderemo la luce che ci ha salvato per nascondere noi stessi, ormai incapaci di amare e di uscire allo scoperto per offrirci agli altri. E in quellโangolo dโegoismo superbo lontano dal Golgota, โfuoriโ cioรจ dal raggio della Grazia, ci vedremo โtoltoโ quello che โabbiamoโ giร ricevuto, la pienezza della vita divina e la gioia che ne scaturisce. โToltoโ perchรฉ lo abbiamo disprezzato; โtoltoโ perchรฉ lo abbiamo giร rifiutato e gettato via. โQuello che abbiamoโ ricevuto gratuitamente, infatti, lo โabbiamoโ perchรฉ sia donato altrettanto gratuitamente. La โlampadaโ che Cristo ha acceso in noi puรฒ brillare solo sulla Croce, il luogo dove si ama sino alla fine, dove la vita รจ consegnata appunto โsenza misuraโ.
Lontano da essa saremo ovviamente โmisurati con la stessa misura con la quale abbiamo misuratoโ: e risulteremo vuoti, senza nulla. Non si tratta perciรฒ di durezza e severitร , Dio non si vendica; ma dellโestremo atto dโamore con il quale Egli cerca di scuotere chi si รจ allontanato da Lui, perchรฉ dalle conseguenze dolorose di tale scelta riconosca i propri peccati e si apra alla sua misericordia. Ma coraggio, perchรฉ il Signore รจ buono, e con amore ci ammonisce oggi a ben โguardareโ la Parola che ascoltiamo, secondo lโoriginale greco tradotto con โfate bene attenzioneโ. Ci chiama ancora a fermarci e a guardare bene alla nostra vita nella quale la Parola si รจ incarnata e freme per continuare ad operare. Quante grazie abbiamo ricevuto! Quanti โsegretiโ ci sono stati svelati nella Chiesa!
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Quante volte abbiamo pensato che quellโevento doloroso avrebbe segnato la fine di progetti e speranze, e invece abbiamo visto che proprio attraverso di esso Dio ha moltiplicato la gioia nella nostra vita. Guardati attorno oggi, tua moglie, tuo marito, i tuoi figli, le persone che hai accanto; guarda te stesso, anche la tua debolezza, la fragilitร , le contraddizioni, e ascolta la Parola del Signore. Essa โvieneโ a te per rinnovare i prodigi della Pasqua che hai giร sperimentato, quelli di cui la Chiesa รจ testimone da duemila anni. โGuardareโ, infatti, รจ un verbo legato alla risurrezione, usato nel Vangelo per definire lโesperienza visiva dei discepoli dinanzi a Cristo risorto. Siamo dunque chiamati a guardare Cristo, a fissarlo e contemplarlo mentre ci dona โsenza misuraโ la sua vita, perchรฉ attraverso di noi la vuol donare a ogni uomo. Anche oggi, e ogni giorno la Chiesa ci โdร โ Cristo, nella Parola e nei sacramenti.
Con Lui potremo restare crocifissi sul โcandelabroโ della storia che ci attende, sapendo che, come il roveto ardente di Mosรจ, la Croce ci brucia senza consumarci.