don Antonello Iapicca โ€“ Commento al Vangelo del 26 Dicembre 2020

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CHIAMATI A RISPLENDERE NEL MONDO CON IL VOLTO DI UN ANGELO CHE TESTIMONIA Lโ€™AMORE INFINITO DI DIO

26 Dicembre. Santo Stefano Protomartire
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Oggi, il primo giorno di vita del Signore, ci consegna il primo frutto della sua venuta nella carne: Stefano, deposto con Cristo nella mangiatoia offerta al mondo. Per questo era โ€œdiaconoโ€, ovvero immagine compiuta del Servo di Yahwรจ; nella sua carne era nascosto un frammento della passione di Gesรน, perchรฉ essa giungesse ai peccatori, reale, visibile, toccabile, afferrabile. Sotto la sassaiola che lo uccideva, Stefano protomartire diveniva il primo sacramento di Cristo, il โ€œsegnoโ€ offerto al mondo per salvarsi, come la notte di Natale, come la mattina di Pasqua. Stefano, il primo angelo della misericordia, dal quel martirio come un letto dโ€™amore che lo univa a Cristo, risplendeva della luce celeste, perchรฉ un suo raggio filtrasse come unโ€™alba di speranza nella notte della disperazione. Veritร  e Misericordia si abbracciavano in lui, che annunciava parole di fuoco in un volto dโ€™angelo. Come la moltitudine immensa dei martiri che da duemila anni incarnano il Bambino sepolto in una mangiatoia. 

Uno dopo lโ€™altro, scorrono oggi i volti dโ€™angelo dei testimoni di Cristo: i loro occhi planavano direttamente dal Cielo per abbracciare i propri assassini con le parole identiche a quelle di Gesรน e di Stefano: โ€œPadre perdonali, perchรฉ non sanno quello che fannoโ€. Guardate bene Stefano, lasciatevi attirare nel suo sguardo di pace soprannaturale. Guardava i Cieli aperti che Cristo aveva aperto per lui; e da lรฌ, non dal terrore per la morte, fissava gli uomini che lo stavano uccidendo. Di fronte al demonio che lo ghermiva attraverso le mani dei suoi aguzzini, si รจ lasciato deporre nella mangiatoia per farsi mangiare. Ha seguito le orme del suo Signore, il โ€œMessia che, leone per vincere, si รจ fatto agnello per soffrireโ€ (S. Vittorino di Pettau). Come siamo chiamati anche noi. Non cโ€™รจ da โ€œpreoccuparciโ€ se la storia ci โ€œconsegnaโ€ ogni giorno โ€œnelle maniโ€ del mondo.

Eโ€™ per salvarlo, annunciando il Vangelo della Veritร  come ha fatto Stefano, e offrendo noi stessi per โ€œdare testimonianzaโ€ a Cristo. Per farlo, dobbiamo โ€œguardarci dagli uominiโ€ ma non smettere di guardarli con gli occhi di Cristo perchรฉ essi, fissando i cristiani, vedano il loro volto โ€œcome quello di un angeloโ€, di un messaggero credibile del Cielo. Ciรฒ significa โ€œguardarsiโ€ dai compromessi e i legami carnali, per essere liberi di amare nella Veritร  ogni uomo. Eโ€™ difficile, anzi impossibile. Ma come รจ accaduto in Maria, nella Chiesa, dove impariamo ad essere angeli che contemplano il Cielo per rifletterlo in terra, scende anche su di noi โ€œlo Spirito del Padre nostroโ€ che โ€œparlerร โ€ in noi: nel nostro sguardo, nelle nostre parole, nei gemiti di dolore sotto la pioggia dei peccati del mondo.

 E dirร : โ€œPadre perdonali, non imputare loro questo peccatoโ€, sono qui offrendomi con il tuo Figlio, perchรฉ coloro che mi stanno uccidendo contemplino per sempre il tuo volto. Come accade a me ora, perchรฉ รจ solo quando si muore a se stessi che si vede il Cielo aperto. Proprio come un neonato che metti a dormire dove vuoi, e lui tranquillo, chiude gli occhi per sprofondare in un sonno di paradisoโ€ฆ

AUTORE: don Antonello Iapicca FONTE: Newsletter SITO WEB CANALE YOUTUBE

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