LโANNUNCIO CHE NELLA DEBOLEZZA POSSIAMO ASCOLTARE, CI GUARISCE E CI FA FIGLI DI DIO
AUTORE: don Antonello Iapicca
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Maria, lโamata, appare sulla soglia del Vangelo avvolta in un saluto imprevisto, un annuncio intrecciato su poche, essenziali parole. Attendeva le nozze, e con esse grazie e gioia, senza immaginare che Dio aveva scelto e preparato quella semplicitร nascosta per farne la soglia dove deporre lโeterno. Un giorno come gli altri, confuso tra quello di molti altri, in una cittadina anonima lontana dalla storia che conta: sono questi il momento e il luogo pensati da Dio per fare possibile lโimpossibile. Lโincarnazione e la salvezza di ogni uomo cominciano qui, dove sembra che non vi sia nulla di speciale da attirare lโattenzione. Nulla tranne Maria, a riempire quella semplice ordinarietร con la fede e lโattesa immacolate. Maria non era in cerca di nulla di straordinario; era semplicemente dove lโaveva messa la volontร di Dio. Essere Immacolata Concezione significa essenzialmente questo, obbedire e restare lรฌ, abbandonati a Dio, sereni e felici nella propria storia. Come Adamo ed Eva prima di cadere nel peccato. La menzogna del demonio, infatti, come un virus mortale, ha reso impossibile restare sul cammino tracciato dal Padre. La cifra del peccato originale รจ proprio questa impossibilitร di vivere, in pienezza, lโistante che ci รจ dato; lโimpossibilitร di essere felici con questa storia qui, con questa famiglia, questo marito e questa moglie, questi figli e questi genitori, questo lavoro e questi professori. Il peccato ci ha sporcato il cuore e non riusciamo piรน a vedere lโamore di Dio in niente e nessuno; la realtร ci schiaccia, dobbiamo scappare, e cercare un poโ dโaria in qualsiasi esperienza, basta che non sia la stessa di oggi. Il peccato ha reso impossibile il possibile di una vita abbandonata a Dio e al suo amore.
Maria no, non aveva bisogno di fuggire. Immacolata Concezione, non si era mai allontanata dal Paradiso: in ogni istante era โpiena di Graziaโ, in ogni evento โil Signore era con Leiโ. Anche quel giorno, allโirrompere di quel saluto che, improvvisamente, Le svelava il mistero sino ad ora tenuto segreto anche a Lei. Lโintimitร con il Signore, la Grazia che accompagnava ogni suo passo nella volontร di Dio, sino a quel momento tutto era stato cosรฌ naturale. Ma quellโinvito a โrallegrarsiโ che, lo sapeva, raggrumava in sรฉ tutte le profezie sullโavvento del Messia, perchรฉ proprio a Lei? Era โturbataโ Maria, di fronte a quel โsalutoโ nel quale si condensava una storia di peccati e misericordia che abbracciava generazioni. โShalomโ, pace, era il segno del Messia, la speranza che i suoi fratelli sโerano scambiati da sempre, tenendola viva per non morire. Ora tutto era lรฌ, a un millimetro da Lei; ogni uomo, ogni donna, ogni povero e ogni peccatore, tu ed io, eravamo tutti lรฌ, sulla soglia del cuore di quella Fanciulla indifesa, la piรน piccola, lโ โumile vergineโ di Nazaret. Era giunta la โpienezza dei tempiโ, il compimento della salvezza; quellโistante nascosto agli occhi del mondo attirava ogni altro istante della storia, passato, presente e futuro. Quellโistante illuminava la purezza originaria di Maria: aveva compiuto la volontร di Dio perchรฉ anche Dio potesse compiere la sua volontร . La sua carne โvergineโ era il frammento di Paradiso che Dio aveva preparato per deporvi il suo Figlio, la Carne che avrebbe reso ogni carne peccatrice un frammento di Paradiso. Maria doveva solo fare quello che aveva sempre fatto: accogliere lโamore di Dio, perchรฉ ai suoi occhi immacolati ogni volere di Dio non era che amore. Solo un Figlio da accogliere, il Messia da gestare e donare al mondo. Impossibile certo, โsenza conoscere uomoโ, ma โpossibileโ a Dio che era โcon Leiโ da sempre.
Ancora una volta, la piรน importante, quella decisiva, Dio doveva scendere in ciรฒ che รจ impossibile allโuomo per aprire un cammino di speranza nellโineluttabilitร che tiene schiave le persone. Per farlo e fecondare lโumanitร sterile aveva bisogno della โverginitร โ di Maria, immagine di ogni situazione impossibile; per salvare i superbi aveva scelto e preparato la sua โumiliazioneโ. Non cโera da โtemereโ: quel concepimento e quel parto sarebbero stati opera della Grazia che lโaveva โcolmataโ da sempre. Lo Spirito Santo sarebbe โdiscesoโ su di Lei per deporvi il Santo Figlio di Dio. Come quando si rivelรฒ ad Elia, Dio non era nel terremoto, neanche in un vento gagliardo; Dio era in quella brezza soave che le sfiorava lโanima, nel soffio del suo Spirito che, dolce e delicato, bussava alla porta del suo cuore. Del resto, anche โElisabetta sua parente, che tutti dicevano sterile, nella sua vecchiaia aveva concepito un figlioโ: il Signore le aveva regalato un segno da contemplare, per non venir meno dinanzi alla grandezza della sua elezione. Non restava che sciogliere le labbra per la risposta preparata dallโeternitร . E Amen รจ stato, lโAmen degli Amen di Maria: โIl verbo con cui esprime il suo consenso, nellโoriginale, รจ allโottativo, un modo verbale che in greco si usa per esprimere desiderio e perfino gioiosa impazienza che una certa cosa avvenga. Come se la Vergine dicesse: โDesidero anchโio, con tutto il mio essere, quello che Dio desidera; si compia presto ciรฒ che egli vuoleโ.โ (Raniero Cantalamessa). Il Cielo รจ riaperto, la volontร di Dio ha trovato dimora nel desiderio puro di Maria. Da quellโistante nulla รจ stato e sarร piรน come prima. Nellโobbedienza di Maria รจ generata lโobbedienza del Figlio, perchรฉ Nazaret era il grembo del Getsemani. Madre e Figlio sono ora davanti a noi per donarci finalmente compiuto lโimpossibile che ci fa paura.
Guardiamoci dentro, che cosa oggi ci turba e ci schiaccia? Che cosa ci spinge a peccare per non soffrire? โNon temere!โ, proprio nel fondo dellโincapacitร di assumere la nostra storia, plana oggi lโannuncio dellโangelo per deporvi il seme dellโimpossibile giร reso possibile: lโobbedienza alla volontร di Dio, restando nascosti nelle piaghe di Gesรน incarnate nei dolori e nei tradimenti, nei fallimenti e nelle frustrazioni, nelle umiliazioni e nellโirrilevanza. โNon temere!โ, perchรฉ il turbamento che ci prende di fronte alla sproporzione tra quanto ci รจ annunciato e la povera realtร della nostra vita, รจ destinato a divenire gioia purissima. Eโ pronta per noi la gioia di Maria, madre della gioia del Messia risorto dalla morte, che ha distrutto il peccato e il suo regno di dolore. La gioia dellโobbedienza, che il mondo non conosce, la gioia della libertร di amare sino a donarsi totalmente, perchรฉ โnulla รจ impossibile a Dioโ: neanche perdonare il marito che ha tradito e il parente che ci ha calunniato; neanche giustificare con misericordia chi ci ha fatto la piรน terribile delle ingiustizie. โNullaโ ci deve spaventare: nella Chiesa nostra Madre risuona oggi come quel giorno lโannuncio dellโangelo. Basta ascoltare e dire con Maria il nostro amen che consegni a Cristo ogni centimetro della nostra carne perchรฉ ne faccia il tempio della sua gloria. Oggi Nazaret รจ la tua casa, il tuo matrimonio e la tua stanza dโospedale, perchรฉ tutto di te รจ avvolto e impregnato dello Spirito Santo che compie in ogni istante e in ogni luogo il Mistero Pasquale di Cristo. โNon temere!โ, perchรฉ da oggi la Croce non fa piรน paura, la carne vittoriosa di Cristo lโha trasformata in una porta dischiusa sul Paradiso. La novitร dellโIncarnazione si rivela in un Popolo che cammina nel deserto della storia senza morire, il Corpo di Cristo che sale sulla Croce dalla quale tutti fuggono scandalizzati. Per questo, la nostra missione inizia ogni giorno appoggiati nella fede di Maria, per divenire con Lei โservi del Signoreโ nei quali โsi compie lโincarnazione della Parola di Dioโ, annunciando a tutti che la sua volontร รจ amore e misericordia, sempre.
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