don Antonello Iapicca โ€“ Commento al Vangelo del 24 Luglio 2022

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NELLA CHIESA NOSTRA MADRE NON SIAMO PIUโ€™ ORFANI MA FIGLI DI DIO

Chi conosce il Padre ha la libertร  di tornare sempre alla fonte e origine del proprio essere, di gettarsi tra le sue braccia con semplicitร , fiducia filiale, umile audacia, nella certezza di essere accolto con misericordia. Come un bimbo che fa i capricci, ma tra le braccia del papร .

XVII Domenica del Tempo Ordinario. Anno C

โ€œNoi non possiamo volere cosa alcuna, se essa non รจ conosciutaโ€ (San Tommaso). Cosรฌ, per chiedersi โ€œcosa fare per ereditare la vita eternaโ€ occorre crederci, conoscerla e desiderarla. Ma forse anche noi โ€œci alziamoโ€ con superbia per โ€œmettere alla prova Gesรนโ€ sulla questione decisiva per la nostra vita.

Gesรน ci invita allora ad aprire la Torah e cercare โ€œCosa vi รจ scrittoโ€. Con il Dottore della Legge, probabilmente troveremo le parole dello Shemร , lโ€™amore a Dio e al prossimo, sintesi della Legge. Eโ€™ la risposta giusta, chi โ€œfa questo vivrร โ€. Gesรน non dice che se ameremo erediteremo poi la vita eterna, ma che amando si comincia giร  a sperimentarla. La prospettiva รจ rovesciata: non si tratta di โ€œun fareโ€ a cui spetta una ricompensa, perchรฉ desidera ereditare la vita eterna solo chi ha giร  cominciato a gustarla.

Lโ€™ereditร , infatti, non si conquista, รจ un diritto naturale, spetta al figlio come un dono dellโ€™amore paterno. Per un israelita lโ€™ereditร  consisteva nella Terra, il compimento delle promesse di Dio contenute nellโ€™Alleanza stipulata sul monte Sinai: โ€œMosรจ prese il libro dellโ€™alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: ยซQuanto il Signore ha ordinato, noi lo faremo e lo ascolteremo!ยป. Prima fare e poi ascoltare, ma la contraddizione รจ solo apparente: si ascolta quando si amae si ama Dio quando si ha  lโ€™esperienza della sua misericordia e ascoltarlo diviene un bisogno โ€œvitaleโ€.

Ma qui inciampiamo tutti perchรฉ, scoprendo di non saper amare, capiamo di aver dimenticato lโ€™amore che ci ha salvato tante volte; allora iniziamo a โ€œgiustificarciโ€ chiedendoci โ€œchi sia il nostro prossimoโ€.

โ€œI Farisei escludevano i non farisei; gli esseni pretendevano che si odiassero tutti i โ€œfigli delle tenebreโ€; i rabbini dichiaravano che si dovevano โ€œsotterrareโ€ tutti gli eretici, i delatori e gli apostati e non estrarli da sotto terraโ€ (J. Jeremias). Lo scriba prova Gesรน per vedere chi considera come prossimo e trasgredisce la tradizione: per mostrarsi giusto fa di Gesรน un eretico;come accade a noi quando selezioniamo accuratamente il prossimo da amare, mentre coviamo rancore da anni per la suocera.

Ma Gesรน smaschera lโ€™inganno rivelando che il prossimo da amare come se stessi รจ proprio il samaritano: โ€œChi ti sembra sia stato il prossimo di colui che รจ incappato nei briganti?โ€. Quellโ€™uomo โ€œgettato mezzo mortoโ€ รจ lo scriba e ciascuno di noi, mentre il suo prossimo รจ il samaritano, un eretico! E il samaritano รจ Gesรน, che ci ha amato al punto di farsi maledizione e morire come un bestemmiatore ed eretico per noi, eretici mille volte al giorno; allontanandoci da โ€œGerusalemmeโ€, siamo incappati negli inganni del demonio, il โ€œbriganteโ€ che ci ha โ€œspogliatoโ€ di tutto, lasciandoci โ€œmezzo mortiโ€ sul ciglio della vita: โ€œAllโ€™uomo che giaceva in tali condizioni portรฒ aiuto il nostro Samaritano, cioรจ Gesรน, che i Giudei chiamarono Samaritano, che significa custodeโ€ (S. Agostino).

Il โ€œsacerdoteโ€ e il โ€œlevitaโ€ non si avvedono delle sofferenze dei propri fratelli, perchรฉ chi non riconosce il prossimo nel Samaritano, non lo potrร  vedere nel fratello e proprio coloro che dovrebbero custodire  il popolo, come una madre e un padre, un marito e una moglie, non si curano del fratello: โ€œsiamo disorientati, non siamo piรน attenti, non curiamo, non siamo piรน capaci neppure di custodirci gli uni gli altriโ€ฆ siamo caduti nella globalizzazione dellโ€™indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dellโ€™altro, non ci riguarda, non ci interessa, non รจ affare nostroโ€ (Papa Francesco, Omelia a Lampedusa).

Al โ€œsamaritanoโ€, invece, interessa la sofferenza, conosce il dolore dal di dentro, sa che cosa significa essere rifiutato, come Gesรน che ha conosciuto sino in fondo le conseguenze del male. Lui รจ il buon pastore che prende sulle spalle la pecora perduta per ricondurla alla โ€œlocandaโ€. Si โ€œprende curaโ€ di lei con il โ€œvinoโ€, il sangue sgorgato dalle sue ferite, e โ€œlโ€™olioโ€, il suo Spirito Santo. Paga il prezzo del nostro riscatto con la sua vita, le โ€œmoneteโ€ lasciate al locandiere. โ€œCi affida alle cureโ€ della Chiesa, la madre premurosa che per noi โ€œspende piรนโ€ di ogni ricchezza umana, in attesa del โ€œritornoโ€ del Signore che la sazierร  di consolazioni.

Gesรน โ€œscendeโ€ anche oggi nel suo giardino cercando lโ€™amata e il suo nardo, come quando โ€œIsraele emise la sua fragranza davanti al monte Sinai e disse: Quanto il Signore ha detto, noi lo faremo e lo ascolteremoโ€ (Cantica Rabah 1,12.1). Eโ€™ paradossale, ma dalle sue ferite, lโ€™uomo โ€œmezzo mortoโ€ ha emesso la sua fragranza, e di quella povertร  Gesรน si รจ innamorato. Cosรฌ anche noi, proprio quando siamo prostrati e incapaci dinanzi al matrimonio che fa acqua, ai figli che si ribellano, alla disoccupazione e alle malattie, feriti dal peccato, possiamo fare e ascoltare: quando siamo deboli e lโ€™uomo vecchio e orgoglioso รจ ormai sepolto, siamo forti perchรฉ caricati sullโ€™unico che ha compiuto sino in fondo lo Shemร .

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Per questo Gesรน รจ lโ€™unico Dio, lโ€™unico Signore, da amare con tutto il cuore, con tutta la mente, e con tutte le forze. In Lui ogni uomo diviene prossimo, lโ€™ereditร  dove lโ€™amore a Cristo si traduce spontaneamente in amore allโ€™uomo, che rende ogni istante, ogni pensiero, ogni moto del cuore, ogni opera delle nostre forze un frammento della vita eterna.

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