don Antonello Iapicca โ€“ Commento al Vangelo del 20 Dicembre 2020

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Lโ€™ANNUNCIO CHE CAMBIA LA VITA

IV Domenica di Avvento. Anno B
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โ€œNulla รจ impossibile a Dioโ€. E nulla possiamo fare senza di Lui. O tutto o nulla, non vi sono alternative. Per questo sentiamo lacerarsi il cuore, la mente, la vita. Vorremmo avere tutto e possediamo nulla. Spesso il vuoto ci preme nel petto, la frustrazione sbiadisce le nostre ore, anche le gioie piรน limpide si portano dietro un retrogusto amaro dโ€™insoddisfazione.

Molti, troppi giorni giungono alla sera come limoni spremuti, e non cโ€™รจ piรน neanche una goccia da tirar fuori. Come il grembo di una donna sterile, ghigno crudele della natura che sfregia il santuario stesso della vita. Il grembo di Elisabetta, il nulla secondo le stesse parole di Gesรน. E la โ€œvergognaโ€ che per noi si chiama complessi, insoddisfazioni, depressioni, crisi e stanchezza.

Il nostro nulla. Ne facciamo esperienza nelle amicizie, nei rapporti coniugali, nello studio e nel lavoro. Un frammento latino del I Secolo recita: ยซIn nihil ab nihilo quam cito recidimusยป, โ€œNel nulla dal nulla quanto presto ricadiamoโ€ (Corpus Inscriptionum Latinarum, vol. VI, n. 26003).

Ma il nulla esiste perchรฉ esiste il tutto, la possibilitร  di una pienezza capace di saziare, di dare senso, di donare felicitร . Dal testo biblico della Creazione scopriamo che il tutto รจ lโ€™amore. Si tratta dellโ€™amore incontenibile di Dio che si รจ compiuto nel creare. 

Dio ha voluto colmare il nulla, e dal nulla ha creato lโ€™universo e lโ€™uomo. Ciascuno di noi รจ frutto dellโ€™inarrestabile volontร  dโ€™amore di Dio. Dio creando ha separato il nulla dal tutto, la notte dal giorno, il mare dalla terra ferma.

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Ha conferito un ordine al mondo e questo ordine รจ il segno dellโ€™amore. Dove Dio รจ presente brilla la luce, fiorisce la vita, esplode lโ€™amore. Dove Dio รจ assente le tenebre avvolgono il nulla e la gelida solitudine del non amore.

Guardiamoci intorno, il nulla produce il nulla, ovunque, perchรฉ non cโ€™รจ amore. Chiediamoci davvero, sulla soglia di questo Natale, se cโ€™รจ amore nei nostri pensieri. Quando guardi chi ti รจ accanto, o vedi passare un volto protagonista di una notizia. Quando parli, quando lavori, studi o stai con il fidanzato o gli amici.

Amore dico, quello che risplende sulla Croce. Prendi una croce e mettila sopra alla tua vita: quando stamattina hai parlato con tua moglie, quando hai preso quella decisione in ufficio, erano a forma di croce le parole, i pensieri? 

In ogni nostra cellula รจ inscritto lo stesso amore nel quale siamo stati creati, la stessa inquietudine divina, come un fiume in piena che deve, necessariamente, irrompere e riversarsi in qualche spazio.

Anche il seno di una donna che ne orienta i pensieri, ne regola i tempi, รจ creato per dare la vita, nellโ€™attesa di accoglierla per gestarla e consegnarla al mondo. Eโ€™ una traccia, forse la piรน limpida, dellโ€™ordine dโ€™amore insito nella creazione.

In essa non vi รจ veleno di morte avendo Dio creato tutto per esistere, e le sue opere sono perfette: ยซ Dio non ha creato la morte e non gode per la rovina dei viventi. Egli infatti ha creato tutto per lโ€™esistenzaโ€ฆ Sรฌ, Dio ha creato lโ€™uomo per lโ€™incorruttibilitร ; lo fece a immagine della propria natura. Ma la morte รจ entrata nel mondo per invidia del diavolo; e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono ยป (Sap 1, 13-14; 2, 23-24).

Scriveva Giovanni Paolo II nellโ€™Enciclica Evangelium Vitae: โ€œIl Vangelo della vita, risuonato al principio con la creazione dellโ€™uomo a immagine di Dio per un destino di vita piena e perfetta (cf.Gn 2, 7; Sap 9, 2-3), viene contraddetto dallโ€™esperienza lacerante della morte che entra nel mondo e getta lโ€™ombra del non senso sullโ€™intera esistenza dellโ€™uomoโ€. 

Il peccato ha ferito la creazione, raggiungendo e deturpando il bello, il vero, il buono. Le malattie, i terremoti, le anomalie della natura ne sono il tragico segno. Il peccato si รจ insinuato anche alla fonte della vita, nel seno di una donna.

La sterilitร  era considerata in Israele come una maledizione, il segno che Dio aveva abbandonato quella donna. La Scrittura รจ piena di pagine al riguardo. Per questo Dio, nel suo infinito amore, ha scelto la sterilitร  per cominciare e ricominciare la sua ostinata storia di salvezza. Da Sara sino ad Elisabetta, una storia di โ€œvergognaโ€.

Lโ€™amore del Creatore indomito dinanzi allo sfregio del peccato รจ sceso sempre al fondo dellโ€™abisso del nulla, realizzando lโ€™impossibile di trasformare quel nulla in un tutto fecondo di vita. E scende ancora, come quel giorno a Nazaret, nel โ€œsesto meseโ€ da quando Dio ha voluto togliere la โ€œvergognaโ€ dalla vita di Elisabetta.

Le nostre vergogne, quelle cose che non avremmo voluto fare, i peccati commessi, ogni istante senza amore, erano condensati nel grembo sterile di Elisabetta. E Dio ha voluto inscrivere la sua incarnazione nel mezzo di quellโ€™opera che aveva iniziato in lei. In te e in me.

Lโ€™annuncio a Maria รจ un anello, il piรน luminoso, di una catena che unisce la misericordia di Dio alla sterilitร  di ogni uomo. Sรฌ, il suo amore di Dio รจ incatenato al non amore dellโ€™uomo. Eโ€™ vero che siamo nulla, ma Dio non ci ha lasciati nel buio dove ci siamo nascosti per vergogna, come Adamo.

Non รจ passato invano il tempo che ti ha condotto sino ad oggi. Non รจ da buttare, รจ il โ€œsesto meseโ€ di un miracolo che profetizza quello decisivo. Il โ€œsesto meseโ€ come i sei giorni della creazione: tra le mura della semplice casa di Nazaret si รจ inaugurato il settimo giorno del riposo, profezia di quello che sarebbe brillato la mattina di Pasqua. Cerca, rovista nella tua vita, troverai i momenti in cui Dio ha fecondato miracolosamente il tuo grembo sterile. Anche questo รจ vivere la Novena di Natale, in attesa del giorno in cui la luce che non conosce tramonto, del perdono e della vita vera e che non muore, si farร  strada nel buio della tua vita.

Sono quelli in cui ti sei aperto alla speranza, che hai balbettato un vagito di fede, e ti sei sposato, sei entrato in seminario, sei partito in missione, hai perdonato quel fratello, ti sei aperto alla vita, hai offerto uno scampolo di te stesso gratuitamente.

Bagliori di luce nel buio, ma sono i memoriali che ci legano indissolubilmente alla santa casa di Nazaret. In essa, infatti, รจ risuonato il tuo nome tra le parole di Gabriele: โ€œVedi, anche Elisabetta โ€“ e Marco, Luca, Giulia e Patrizia โ€“ tua parente, รจ giร  al sesto mese, lei che tutti dicevano sterileโ€.

Tu cโ€™entri eccome con Maria, e con quellโ€™annuncio straordinario. Cโ€™entri perchรฉ la misericordia di Dio non รจ mai stata lontana da te. Sei al sesto mese, ti manca poco. Ti manca la visita di Maria, della Chiesa, a portarti la notizia che questi sei mesi della tua vita profetizzavano.

Lโ€™amore non sarร  piรน solo una serie di fulmini nella notte, ma una luce che non conosce tramonto, la luce della Pasqua. Un balzo di gioia ti attende, la tua vita sarร  piena, tutta trasformata in amore.   

Questo รจ il cuore dellโ€™annuncio a Maria. In Lei รจ apparsa la Vita che non muore; lโ€™amore di Dio si รจ fatto carne per recare alla carne precipitata nel nulla la Grazia del perdono, del riscatto e del tutto capace di farla santa e capace di vita eterna.

La tua storia lo dice, lo attesta il tuo essere ora qui, ad ascoltare come la prima volta che โ€œa Dio nulla รจ impossibileโ€. Non gli รจ impossibile generare un amore soprannaturale in te! Non gli รจ impossibile farti obbediente, come Maria e con Maria. Perchรฉ la prima ecografia dellโ€™amore รจ proprio lโ€™obbedienza, a Dio, ai fratelli, alla storia.

Coraggio, il tuo nulla sarร  trasformato in umiltร , la tua sterilitร  in servizio fecondo, la tua superbia in obbedienza, e sarai felice davvero, perchรฉ darai alla luce Cristo in ogni frammento della tua vita.


AUTORE: don Antonello Iapicca FONTE: Newsletter SITO WEB CANALE YOUTUBE