don Antonello Iapicca โ€“ Commento al Vangelo del 16 Settembre 2021

788

LE LACRIME DI PECCATRICE DAL CUORE UMILIATO E CONTRITO SONO IL SEGNO DELLโ€™UNICO AMORE A CRISTO POSSIBILE ALLโ€™UOMO

Giovediฬ€ della XXIV settimana del Tempo Ordinario


AUTORE: don Antonello Iapicca FONTE: Newsletter SITO WEB CANALE YOUTUBE

Come al fariseo Simone il Signore oggi โ€œha qualcosa da dirciโ€. Ci vuol parlare dellโ€™amore. E, invece di dissertare e proporre slogan, racconta fatti, gesti e atteggiamenti che i suoi occhi hanno appena visto. Soprattutto ci mostra le lacrime. In poche parole, e una donna tra le peggiori, Gesรน ci dice che cosa รจ lโ€™amore. Quello autentico, reale, e, soprattutto, possibile allโ€™uomo. Non cโ€™entra nulla la passione, il sentimento narrato e cantato, filmato e postato sui social networks. Come scriveva San Paolo, tutto quello che sembra amore, e di quello magnifico e sorprendente come gettarsi nelle fiamme o donare tutti i beni, รจ pura vanitร  se non ha il timbro della caritร โ€ฆ Per questo, con lโ€™amore cโ€™entra invece il peccato, e la caritร  di Cristo che รจ lโ€™unica che puรฒ perdonarlo. Con lโ€™amore cโ€™entra il peccato originale del quale ci si รจ sbarazzati troppo presto, ingessati come siamo nella stessa ipocrita certezza di impeccabilitร  di Simone. Invece il peccato esiste, eccome.

La โ€œpeccatrice di quella cittร โ€ รจ immagine di ogni abitante di quella cittร ; narra il Libro della Genesi che gli uomini, โ€œemigrando dallโ€™oriente capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilironoโ€ฆ Si dissero lโ€™un lโ€™altro: ยซVenite, costruiamoci una cittร  e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terraยป (Gen. 11,2-4). Allontanandosi da Dio Oriente di luce perchรฉ gli uomini possano orientarsi nelle vicende della vita, gli uomini si โ€œstabilisconoโ€ e si โ€œcostruiscono una cittร  e una torreโ€. Lasciano di essere nomadi e itineranti, ovvero abbandonati allโ€™amore provvidente di Dio, e con le proprie forze cercano di farsi un nome senza Dio. Anzi, costruendo una cittร  ben installata smettono di camminare e cercano di assaltare il Cielo, di innalzarsi e diventare come Dio. Eโ€™ il peccato di Adamo ed Eva, la superbia che sostituisce lโ€™io a Dio. La โ€œpeccatrice di quella cittร โ€ altri non รจ che tu ed io, e ogni uomo installatosi nei beni e sedutosi sulla propria anima. Era nota, famosa, e molti ne avevano approfittato: era un segno, come uno specchio nel quale tutti potevano vedere il proprio orgoglio e il proprio cuore adultero e idolatra. Ebbene questa donna diventa lโ€™immagine piรน fedele dellโ€™amore, perchรฉ esso puรฒ sgorgare solo dalla veritร  che si fa umiltร  distillata in lacrime di pentimento.

Questa donna รจ, per questo, immagine dellโ€™anima che non si illude, e sa che non puรฒ amare perchรฉ โ€œpeccatriceโ€. Eโ€™ come lโ€™emoroissa che non puรฒ far nulla per fermare lโ€™emorragia, come il figlio prodigo che non ha nulla e sente fame e rammenta lโ€™abbondanza di casa. Questa donna sa che solo inginocchiata ai piedi di Gesรน e piangendo i propri peccati puรฒ sperimentare la caritร  che รจ mancata alla sua vita e al suo amore adultero e di prostituta; sa che solo in essa puรฒ ritrovare la dignitร  e lโ€™identitร  perdute. Esiste il peccato, e nessuno puรฒ amare superando la carne.

Abbiamo solo le lacrime con le quali abbandonarci alla misericordia di Dio; esse sono lโ€™unico linguaggio possibile per uscire dal nostro orgoglio, e dire a Gesรน che lo amiamo, cosรฌ come siamo e possiamo, con quello che abbiamo, il pentimento e le sue lacrime. Come quelle di Pietro, traditore e apostata, con la carne peccatrice trapassata e perdonata dallo sguardo misericordioso di Gesรน. Chissร , forse questa donna avrร  incrociato lo stesso sguardo, da dietro la folla, nascosta e tremante. E ora era ai suoi piedi, sperando che le sue lacrime scivolate sui piedi di Gesรน possano introdurla nel suo cuore, dove essere liberata per โ€œandare in paceโ€. Lโ€™amore vero e reale e possibile a te e a me oggi non puรฒ che essere bagnato dalle lacrime. Di nessun altro nel Vangelo il Signore ha mostrato lโ€™amore โ€“ ponendolo addirittura come esempio โ€“ se non quello della donna del Vangelo di oggi. Cosรฌ anche noi oggi possiamo versare le lacrime su Gesรน supplicando la caritร  che puรฒ trasformare il nostro amore limitato al pentimento in dono e perdono che oltrepassa la soglia della morte e del peccato.

I fatti con i quali oggi il Signore ci parla dimostrano inequivocabilmente le due possibili relazioni con Lui. Una supponente, che lo cerca sรฌ, e lo invita a pranzo, addirittura pregandolo di condividere la mensa, ma con il cuore lontano. Lโ€™atteggiamento di Simone, che si ferma sulla soglia dellโ€™intimitร , che resta imprigionato nella sua pretesa giustizia di fariseo, in quella sottile e subdola certezza che la visita in fondo gli sia dovuta, quasi un tributo. Il suo cuore non si stacca dal suo io, nessuna lacrima solca il suo viso, crede di conoscersi ed invece รจ prigioniero della menzogna. E giudica, appoggiandosi sulla propria conoscenza delle Scritture, guidato solo dai propri criteri, quelli fondati su regole e โ€œprecetti di uominiโ€ buoni solo ad ingrassare lโ€™uomo vecchio, accecato nellโ€™orgoglio. Simone รจ con Gesรน a mensa, ma รจ puro formalismo, ed il suo ego lo catapulta in una posizione di superioritร  e sufficienza che gli fa dimenticare anche le regole elementari dellโ€™accoglienza. Crede di compiere la Legge e i precetti, ma tralascia lโ€™essenziale che รจ lโ€™accoglienza di un ospite, con i riti che qualunque ebreo era solito compiere; neanche questa semplice attenzione aveva, neanche il minimoโ€ฆ. Parla con parole carnali, pensa con pensieri mondani, e il suo rapporto con Cristo rimane superficiale.Non puรฒ immaginare che Gesรน conosca il cuore, e sappia intercettarvi lโ€™umiltร  nascosta tra i peccati e lโ€™arroganza mascherata di perbenismo.

Gesรน sa perfettamente โ€œchi e che specie di donna รจ quella che lo sta toccandoโ€: รจ โ€œuna peccatriceโ€, come Simone, ma, a differenza di questi che, pur avendolo a casa gli resta indifferente, lo โ€œtoccaโ€ per amore: lo โ€œtoccaโ€ per consegnargli la sua impurezzaโ€ฆ Eโ€™ la โ€œspecieโ€ di donna che piace a Gesรนโ€ฆ Di donne come Lui Egli si innamora perdutamente, pazzo di tenerezza da riversare su tante feriteโ€ฆ Immonda e indegna, che il solo toccarla infetta e rende impuri. Lei lo sa, conosce la propria assoluta indegnitร , i peccati sono lรฌ, tra le sue mani, evidenti. E un dolore acuto a percuoterle il petto, unโ€™angoscia mortale. Questa donna ha toccato la morte. โ€œCinquecento denari di debitoโ€, non basterebbe una vita a restituirli. Lei sa che non ha amore a sufficienza per riparare al non amore che ha seminato morte nella sua vita e in quella di tanti altri. Non basterebbero lavoro e fatica, neanche sfiancarsi tutti i giorni che le rimangono sarebbe sufficiente a rifondere il debito. Non ha altro che le lacrime, e proprio quelle sono, per Gesรน nostro โ€œcreditoreโ€, il debito che possiamo restituire. Eโ€™ inutile cercare di rabberciare le situazioni e di restituire quello che ormai abbiamo sottratto. Certe situazioni sono passate, certe occasioni di amare non tornano piรน. Perรฒ possiamo piangere ai piedi di Gesรน, implorando che sia Lui a perdonare e donare la โ€œpaceโ€ laddove abbiamo innescato guerre, e ripiani Lui per noi il debito contratto con i nostri โ€œcreditoriโ€.

Per questo la donna non resiste, e, nonostante sappia di non potersi avvicinare a Gesรน, โ€œsi avvicinรฒ dunque non al capo, ma ai piedi del Signore; lei che aveva a lungo battuto la strada del vizio, cercava di seguire le orme segnate dai piedi santi del Signore. Cominciรฒ a versare lacrime, che sono come il sangue del cuore, quindi lavรฒ i piedi del Signore con lโ€™umile confessione dei propri peccatiโ€ (S. Agostino). E dal fondo del dolore e del pentimento, la โ€œfedeโ€ โ€“ ovvero il cammino che lโ€™aveva condotta sino a quel pezzo di terra ai piedi di Gesรน come al fonte battesimale, con la speranza che lโ€™impossibile di una vita nuova potesse divenire possibile โ€“ la spinge ad inginocchiarsi dinanzi a Lui. A differenza degli altri โ€œcommensaliโ€ che โ€œcominciarono a dire tra sรฉ: ยซChi รจ questโ€™uomo che perdona anche i peccati?ยปโ€ lei non si chiede chi sia. Lei non ha tempo per pensare, deve inginocchiarsi, piangere e spandere la sua vita su quei piedi che hanno condotto Dio cosรฌ vicino ai suoi peccati. Gli occhi della sua anima guardano Gesรน, e lo vedono adagiato a mensa e ne intuiscono il destino, il sepolcro nel quale sarebbe adagiato, la tomba nella quale ella stessa giace a causa dei propri peccati. Gli occhi di questa donna vedono oltre, e, come la Maddalena al mattino di Pasqua, contemplano la vittoria sulla morte di Gesรน, la pietra rovesciata e il suo sorgere dal sepolcro. Lei conosce quel sepolcro, per questo, con lโ€™audacia figlia dellโ€™amore, cerca Colui che, solo, puรฒ spalancare la sua tomba e ridonarle la libertร . E, ai piedi di Gesรน, sperimenterร  il perdono, โ€œla paceโ€ nella quale โ€œandareโ€, il frutto squisito del Regno dei Cieli donato agli apostoli da Cristo risorto. Le sue lacrime hanno toccato il cuore di Gesรน di un amore puro, e, scese sui suoi piedi, li hanno mossi ad entrare nel suo sepolcro e a dischiuderle le porte alla libertร  e alla vita.

La compunzione, quella trafittura che prende il cuore e lo lacera nel pentimento รจ la fonte dellโ€™amore. La veritร  che si fa umiltร  e mendicanza di misericordia schiude il cuore allโ€™intimitร . Eโ€™ paradossale ma รจ cosรฌ. Lโ€™amore vero sorge sempre da un cuore che mendica misericordia nella consapevolezza della propria indegnitร . Un cuore umile incapace di esigere, chinato a ricevere le briciole come la Cananea, certa che un solo frammento di quellโ€™amore รจ capace di colmare ogni fame. Eโ€™ il cuore che sa di non avere altra possibilitร , che riconosce in Cristo lโ€™unico che non si scandalizza, Dio fatto carne perchรฉ la carne piรน corrotta possa essere trasformata in Dio. โ€œAma di piรนโ€ chi ha piรน bisogno dโ€™amore, e per questo piange e si fa audace e spende tutto se stesso e ogni suo bene pur di conoscerlo e riceverlo. โ€œAma di piรนโ€ chi ha compreso di non avere neanche un frammento dโ€™amore e si inginocchia piangendo per supplicare dallโ€™Amore fatto carne quella briciola con cui potrebbe amare.

Cosa ci manca per avere questo cuore? Perchรฉ siamo ancora cosรฌ stolti da ritenerci giusti? Ancora non abbiamo compreso che, in molti, forse in tutti i casi, sono le lacrime ad avere partite vinta. Lacrime di moglie a scorrere sui piedi del marito, e lacrime di marito a scorrere sui piedi della moglie. Oggi, nel bel mezzo di una lite che si protrae da settimane, prender su e inginocchiarsi, senza parole, di fronte al fratello, coniuge, genitore o figlio che sia, e cominciare a piangere nel ricordo struggente dei nostri peccati. Solo la memoria che non fa sconti sulla veritร  sul nostro passato e sulla debolezza del nostro cuore puรฒ far sgorgare lacrime di pentimento autentico. Saranno queste lacrime a cancellare il ricordo dei peccati del prossimo, e a purificare ogni relazione. E accanto alle lacrime lโ€™olio prezioso e profumato, i nostri beni โ€“ tutti perchรฉ no? โ€“ e quanto abbiamo di piรน importante, forse il tempo, i criteri, i progettiโ€ฆ noi stessi finalmente offerti al fratello. La conversione, infatti, spazza via idolatria e avarizia, e ci fa liberi per amare dโ€™amor puro che non cerca contraccambio, e ci fa consegnare allโ€™altro gratuitamente e senza misura.

Non dimentichiamolo mai, di fronte a noi vi รจ Cristo, adagiato nella carne e nella vita del fratello. Anche quando lโ€™altro ci รจ nemico, in lui vi รจ Cristo fatto peccato nei suoi peccati, cosรฌ come nei nostri. Allora, come la โ€œpeccatrice di quella cittร โ€, anche noi peccatori delle nostre cittร  possiamo con fiducia prostrarci ai piedi di Cristo che viene a visitarci attraverso il fratello, nel luogo e nel momento che non ci aspetteremo. Non temiamo nulla se non la superbia, e gettiamoci ai piedi del fratello: incontreremo in lui lo sguardo dโ€™amore e di perdono di Gesรน. Impareremo cosรฌ che la comunione autentica tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli, nasce solo dalle lacrime versate insieme e dalla comune debolezza accolta e amata da Cristo.

Siamo alle fonti del cristianesimo. Non esiste vita spirituale laddove non รจ scoccata la scintilla di un incontro tra le lacrime e il perdono. La coscienza del proprio peccato e la consapevolezza dellโ€™indegnitร  ha condotto, misteriosamente, questa donna ad inginocchiarsi dinanzi a Gesรน. Lโ€™inganno della superbia di Simone invece, lo allontana e lo fa precipitare in un abisso ben piรน grave dei peccati commessi da questa peccatrice. Lโ€™orgoglio infatti getta nellโ€™abisso del non-amore, dellโ€™ipocrisia che sbarra la strada alla misericordia, e dove non cโ€™รจ amore a Cristo regna la morte. Tra Dio e lโ€™uomo, tra Gesรน e ciascuno di noi vi รจ una sola relazione possibile: lโ€™amore. Amore che si fa lacrime di compunzione nellโ€™uomo e Parole di perdono in Dio. E questo รจ capace di fare della piรน grande peccatrice di ogni cittร , di te e di me, un uomo nuovo, capace di inginocchiarsi dinanzi agli altri per lavare loro i piedi. Gesรน, infatti, era presente in quella donna che, profeticamente, per amore, si era prostrata ai suoi piedi. Era Lui che, prima ancora di ogni suo gesto, si era abbassato piรน in basso di lei, prendendo il rifiuto, il disprezzo, contaminandosi, per amore, con i suoi peccati. Lui le avrebbe lavato i piedi, unendola a sรฉ sino a farne un altro se stesso; in questo gesto che abbraccia le lacrime della donna e lโ€™annientamento di Gesรน appare la donna nuova, la Chiesa, Madre che rigenera ogni peccatore nelle sue viscere colme di lacrime misericordiose.