don Antonello Iapicca โ€“ Commento al Vangelo del 16 Giugno 2021

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NELLโ€™INTIMITAโ€™ DELLA COMUNITAโ€™ CRISTO ASCOLTA E SAZIA IL CUORE DI NARCISO TRASFORMANDOLO IN QUELLO DI FIGLIO

Mercolediฬ€ della XI settimana del Tempo Ordinario


AUTORE: don Antonello Iapicca FONTE: Newsletter SITO WEB CANALE YOUTUBE

Il Signore ci chiama a chiudere la porta e cercare nostro Padre perchรฉ la sua Parola oggi ci svela che stiamo vivendo come orfani. Abbiamo smarrito la nostra identitร  di figli e per questo i nostri peccati sono quelli che caratterizzano gli orfani; la concupiscenza che ci spinge fuori dalla tenda, come Esaรน, cacciando amore e sostentamento laddove non ve ne sono, rischiando cosรฌ, seriamente, la primogenitura e la felicitร  autentiche. Troppo spesso viviamo proiettati al di fuori di noi stessi nella continua esibizione dei nostri sentimenti, delle parole, anche delle briciole di bene che non ci appartengono perchรฉ opera della Grazia, usando tutto come frecce con le quali infilzare le nostre prede: lโ€™amico, la fidanzata, il marito, la moglie, il capoufficio, chiunque sia.

Eโ€™ il trionfo del narcisismo, pericolosissimo. Un narcisista, come descritto oggi da Gesรน, ha una fame insaziabile di essere considerato, รจ sempre concentrato su se stesso e non riesce a guardare ai bisogni dellโ€™altro; รจ nevrotico con i propri difetti, fisici, caratteriali, spirituali; da un lato non si accetta, dallโ€™altro vive nei sogni di grandezza, tende ad esagerare i propri risultati; รจ invidioso e si aspetta sempre che gli altri lo considerino; ha un senso molto forte dei propri diritti, perchรฉ, in fondo, si sente speciale. Per questo ha difficoltร  enormi nelle relazioni, che cerca sempre di piegare ai propri interessi. Svelarsi tra menzogne e ipocrisie, le foto ritoccate postate su Facebook e Twitter, sempre connessi e in vetrina, sperando un โ€œmi piaceโ€ che colmi il vuoto inaccettabile. Quante ragazze, per non dire delle donne adulte, non sanno resistere ad esporsi nella propria bacheca. Eโ€™ un modo perverso e subdolo di โ€œsfigurarsi la facciaโ€, proprio mentre si mostra il nuovo taglio di capelli, o uno sguardo leggermente ammiccante, o qualcosa di peggio.

Comunque sia, il solo esibirsi รจ sintomo di un malessere profondo, un autentico โ€œsfigurarsi il voltoโ€ che riflette lโ€™intimo dove dovremmo custodire con pudore e rispetto la santitร  della nostra anima. Nel vangelo di oggi lโ€™originale greco ha un gioco di parole che dovremmo tradurre cosรฌ: โ€œsfigurano la faccia per figurare davanti agli uominiโ€: pensaci, quanto tempo passi a โ€œsfigurarti la facciaโ€ per presentarti โ€œmalinconicoโ€ dinanzi allโ€™altro per fargli pesare che hai โ€œdigiunatoโ€ sacrificando il tuo tempo, i tuoi programmi, una pizza con gli amici, la partita di calcetto, per farlo contenti? Non hai poi sperimentato di โ€œaver ricevuto giร  la tua ricompensaโ€, un timido grazie, mentre della considerazione autentica che speravi neanche lโ€™ombra?

Quante volte hai โ€œsuonato la tromba davanti a teโ€ perchรฉ gli altri si accorgessero delle tue โ€œelemosineโ€? Regali per fare colpo e sorprese strabilianti per farsi notare e amare; lavoro e studio ostentati come lโ€™impegno in parrocchia urlato con il megafono, perchรฉ quegli sfaticati degli altri parrocchiani sentano bene e imparino come si fa; la coerenza con gli impegni presi e i servizi nella comunitร , ricordati a ogni occasione per umiliare i fratelli, e le offerte con cui essere ricordati da una targa bene in vista. Come accadeva nelle assemblee delle sinagoghe, dove si raccoglievano le offerte per i poveri e chi offriva molto era invitato a sedersi in un posto dโ€™onore, vicino ai rabbini. Ma sempre โ€œelemosineโ€ erano, nel senso dispregiativo che spesso si dร  alla parola, intendendo il superfluo che non serve, dato per farsi belli; mai che ti sia messo davvero in gioco offrendo te stesso nel โ€œsegretoโ€. Non avresti avuto la โ€œricompensaโ€ che esigeva la tua carne, lโ€™ammirazione e la stima pronte poi ad evaporare in un baleno. Quante โ€œpreghiereโ€ issate su schiene diritte e imbarcate su voci impostate e possenti, incipriate di parole ricercate, sperando da esse il compimento della propria volontร , da Dio prima e dai fratelli poi. Speriamo di essere canonizzati a suon di parole, โ€œcembali che tintinnanoโ€ come le โ€œopereโ€, i โ€œdigiuniโ€ e le โ€œelemosineโ€ con cui cerchiamo i favori affettivi, il prestigio e la stima. Non siamo tutti cosรฌ, come Narciso che stava specchiandosi quando รจ caduto in acqua affogando?

Ma Gesรน รจ innamorato dei narcisisti, perchรฉ vede oltre ciรฒ che vorrebbero figurare lโ€™estrema loro indigenza. Per scendere sin dentro la loro realtร  ha digiunato nel โ€œsegretoโ€ del deserto per prepararsi alla missione che il Padre gli affidava e combattere contro le insidie e le tentazioni del demonio. Si รจ offerto nel silenzio solitario del Getsemani, facendo โ€œelemosinaโ€ di tutto se stesso, avendo cioรจ โ€œpietร  e misericordiaโ€ secondo il senso dellโ€™originale greco del termine, nella pura gratuitร  che dimentica nel momento stesso in cui si offre, proprio come se la โ€œmano destra non sapesse che cosa fa la sinistraโ€.

Per questo oggi Gesรน ci richiama a un โ€œsegretoโ€, a ritornare alla stanza piรน intima, โ€œtameionโ€ nellโ€™originale greco, che puรฒ significare un magazzino o una dispensa, oppure la stanza piรน interna, quella meno adatta ad attirare lโ€™attenzione degli ospiti, probabilmente perchรฉ senza finestre. Chiudere la porta, e scendere laddove non vi sono finestre, e non si puรฒ scappareโ€ฆ Immagine di unโ€™attitudine finalmente sincera, di colui che รจ rientrato in se stesso, con gli occhi e la bocca chiusi di fronte alle tentazioni della concupiscenza, in unโ€™intimitร  di figli che tutto attendono da loro Padre. Eโ€™ il pudore a cui siamo chiamati, il segreto intimo di una relazione che ci mostra solo al nostro Sposo nel quale siamo stati risuscitati alla vita nuova dei figli di Dio. Per questo, si digiuna come se in ogni circostanza stessimo celebrando le nozze con lo Sposo: โ€œci si profuma il capo e lava il visoโ€, testimoniando al mondo la gioia di essere uniti a Cristo, ma nascondendo nel โ€œsegretoโ€ del talamo del cuore il dono totale e il rinnegare se stessi, โ€œperchรฉ gli uomini non vedanoโ€ e si โ€œriceva cosรฌ dal Padre la ricompensaโ€ preparata per i suoi figli.

Eโ€™ dunque un digiuno che ci fa salire sulla Croce con Cristo, inchiodando la carne nella sua totalitร  allโ€™amore autentico che resterร  un โ€œsegretoโ€ tra te e il Padre. Allora, nellโ€™estrema impotenza che suppone la Croce, la nostra di ogni giorno, appariranno inconfondibili le โ€œopereโ€ fatte in Dio delle quali non ci si rende conto, perchรฉ vengono dallo Spirito Santo che abita in chi le compie. Per questo si puรฒ essere autentici solo nella Chiesa, dove lโ€™indigenza รจ la carta dโ€™identitร  dei battezzati. In un ospedale cโ€™รจ poco da nascondere! E chi lo fa spreca il suo tempo, impedendo al medico di curarlo. Cosรฌ รจ nella Chiesa, dove siamo iniziati alla fede attraverso la cura del nostro cuore malato perchรฉ orfano: โ€œEcco il senso profondo dellโ€™iniziazione cristiana: generare alla fede vuol dire annunziare che non siamo orfaniโ€ (Papa Francesco). Con amore essa ci annuncia oggi lโ€™attitudine del figlio che ha un โ€œPadre nei Cieliโ€, e per questo รจ figlio di Dio: le โ€œpreghiereโ€ con i โ€œdigiuniโ€ e le โ€œelemosineโ€ sono i segni con cui esprimiamo a Dio e ai fratelli la nostra povertร  e la nostra debolezza, per implorare la fede che compia in noi le โ€œopereโ€ di vita eterna per le quali siamo stati chiamati ad essere cristiani: โ€œciรฒ per cui la preghiera bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve la misericordiaโ€ (San Pier Crisologo).

Smettiamo di far sapere a tutti quello che facciamo o sogniamo di fare. Tagliamo con lโ€™apparenza e dedichiamoci alla Veritร : โ€œMi viene in mente una bellissima parola della prima lettera di san Pietro che in latino suona cosรฌ: โ€˜Castificantes animas nostras in oboedentia veritatisโ€™. Lโ€™obbedienza alla veritร  dovrebbe โ€˜castificareโ€™ la nostra anima, e cosรฌ guidare alla retta parola e alla retta azione. In altri termini, parlare per trovare applausi, parlare orientandosi a quanto gli uomini vogliono sentire, parlare in obbedienza alla dittatura delle opinioni comuni, รจ considerato come una specie di prostituzione della parola e dellโ€™anima. La โ€˜castitร โ€™ a cui allude lโ€™apostolo Pietro รจ non sottomettersi a questi standard, non รจ cercare gli applausi, ma cercare lโ€™obbedienza alla veritร โ€ (Benedetto XVI). Eโ€™ nel โ€œsegretoโ€ casto dellโ€™intimitร  con Cristo, infatti, che si nutrono le relazioni adulte e compiute nella Veritร  che รจ Cristo: โ€œsi tratta della cella che cโ€™รจ dentro di te dove sono rinchiusi i tuoi pensieri e dove risiedono i tuoi sentimenti.

Questa camera di preghiera ti accompagna ovunque, รจ occulta dovunque vai, e in essa il solo giudice รจ Dioโ€ (S. Ambrogio). Vuoi essere felice nel tuo matrimonio? Cura innanzitutto la relazione con Cristo! Vuoi educare i tuoi figli? Appartati spesso nella cella del tuo cuore con il Signore! Vuoi avere pace nel lavoro, a scuola, con gli amici? Non dimenticare il โ€œsegretoโ€ del tuo cuore e cerca di restarci con il tuo Sposo. Vuoi un fidanzamento casto? Donati a Cristo! Cosรฌ compiremo insieme alla Chiesa la sua missione di Madre che, unita al Padre โ€œnel segretoโ€ di un amore incorruttibile fatto di โ€œpreghiera, elemosina e digiunoโ€, accoglie gli orfani e li rigenera come figli.