NELLโINTIMITAโ DELLA COMUNITAโ CRISTO ASCOLTA E SAZIA IL CUORE DI NARCISO TRASFORMANDOLO IN QUELLO DI FIGLIO





Il Signore ci chiama a chiudere la porta e cercare nostro Padre perchรฉ la sua Parola oggi ci svela che stiamo vivendo come orfani. Abbiamo smarrito la nostra identitร di figli e per questo i nostri peccati sono quelli che caratterizzano gli orfani; la concupiscenza che ci spinge fuori dalla tenda, come Esaรน, cacciando amore e sostentamento laddove non ve ne sono, rischiando cosรฌ, seriamente, la primogenitura e la felicitร autentiche. Troppo spesso viviamo proiettati al di fuori di noi stessi nella continua esibizione dei nostri sentimenti, delle parole, anche delle briciole di bene che non ci appartengono perchรฉ opera della Grazia, usando tutto come frecce con le quali infilzare le nostre prede: lโamico, la fidanzata, il marito, la moglie, il capoufficio, chiunque sia.
Eโ il trionfo del narcisismo, pericolosissimo. Un narcisista, come descritto oggi da Gesรน, ha una fame insaziabile di essere considerato, รจ sempre concentrato su se stesso e non riesce a guardare ai bisogni dellโaltro; รจ nevrotico con i propri difetti, fisici, caratteriali, spirituali; da un lato non si accetta, dallโaltro vive nei sogni di grandezza, tende ad esagerare i propri risultati; รจ invidioso e si aspetta sempre che gli altri lo considerino; ha un senso molto forte dei propri diritti, perchรฉ, in fondo, si sente speciale. Per questo ha difficoltร enormi nelle relazioni, che cerca sempre di piegare ai propri interessi. Svelarsi tra menzogne e ipocrisie, le foto ritoccate postate su Facebook e Twitter, sempre connessi e in vetrina, sperando un โmi piaceโ che colmi il vuoto inaccettabile. Quante ragazze, per non dire delle donne adulte, non sanno resistere ad esporsi nella propria bacheca. Eโ un modo perverso e subdolo di โsfigurarsi la facciaโ, proprio mentre si mostra il nuovo taglio di capelli, o uno sguardo leggermente ammiccante, o qualcosa di peggio.
Comunque sia, il solo esibirsi รจ sintomo di un malessere profondo, un autentico โsfigurarsi il voltoโ che riflette lโintimo dove dovremmo custodire con pudore e rispetto la santitร della nostra anima. Nel vangelo di oggi lโoriginale greco ha un gioco di parole che dovremmo tradurre cosรฌ: โsfigurano la faccia per figurare davanti agli uominiโ: pensaci, quanto tempo passi a โsfigurarti la facciaโ per presentarti โmalinconicoโ dinanzi allโaltro per fargli pesare che hai โdigiunatoโ sacrificando il tuo tempo, i tuoi programmi, una pizza con gli amici, la partita di calcetto, per farlo contenti? Non hai poi sperimentato di โaver ricevuto giร la tua ricompensaโ, un timido grazie, mentre della considerazione autentica che speravi neanche lโombra?
Quante volte hai โsuonato la tromba davanti a teโ perchรฉ gli altri si accorgessero delle tue โelemosineโ? Regali per fare colpo e sorprese strabilianti per farsi notare e amare; lavoro e studio ostentati come lโimpegno in parrocchia urlato con il megafono, perchรฉ quegli sfaticati degli altri parrocchiani sentano bene e imparino come si fa; la coerenza con gli impegni presi e i servizi nella comunitร , ricordati a ogni occasione per umiliare i fratelli, e le offerte con cui essere ricordati da una targa bene in vista. Come accadeva nelle assemblee delle sinagoghe, dove si raccoglievano le offerte per i poveri e chi offriva molto era invitato a sedersi in un posto dโonore, vicino ai rabbini. Ma sempre โelemosineโ erano, nel senso dispregiativo che spesso si dร alla parola, intendendo il superfluo che non serve, dato per farsi belli; mai che ti sia messo davvero in gioco offrendo te stesso nel โsegretoโ. Non avresti avuto la โricompensaโ che esigeva la tua carne, lโammirazione e la stima pronte poi ad evaporare in un baleno. Quante โpreghiereโ issate su schiene diritte e imbarcate su voci impostate e possenti, incipriate di parole ricercate, sperando da esse il compimento della propria volontร , da Dio prima e dai fratelli poi. Speriamo di essere canonizzati a suon di parole, โcembali che tintinnanoโ come le โopereโ, i โdigiuniโ e le โelemosineโ con cui cerchiamo i favori affettivi, il prestigio e la stima. Non siamo tutti cosรฌ, come Narciso che stava specchiandosi quando รจ caduto in acqua affogando?
Ma Gesรน รจ innamorato dei narcisisti, perchรฉ vede oltre ciรฒ che vorrebbero figurare lโestrema loro indigenza. Per scendere sin dentro la loro realtร ha digiunato nel โsegretoโ del deserto per prepararsi alla missione che il Padre gli affidava e combattere contro le insidie e le tentazioni del demonio. Si รจ offerto nel silenzio solitario del Getsemani, facendo โelemosinaโ di tutto se stesso, avendo cioรจ โpietร e misericordiaโ secondo il senso dellโoriginale greco del termine, nella pura gratuitร che dimentica nel momento stesso in cui si offre, proprio come se la โmano destra non sapesse che cosa fa la sinistraโ.
Per questo oggi Gesรน ci richiama a un โsegretoโ, a ritornare alla stanza piรน intima, โtameionโ nellโoriginale greco, che puรฒ significare un magazzino o una dispensa, oppure la stanza piรน interna, quella meno adatta ad attirare lโattenzione degli ospiti, probabilmente perchรฉ senza finestre. Chiudere la porta, e scendere laddove non vi sono finestre, e non si puรฒ scappareโฆ Immagine di unโattitudine finalmente sincera, di colui che รจ rientrato in se stesso, con gli occhi e la bocca chiusi di fronte alle tentazioni della concupiscenza, in unโintimitร di figli che tutto attendono da loro Padre. Eโ il pudore a cui siamo chiamati, il segreto intimo di una relazione che ci mostra solo al nostro Sposo nel quale siamo stati risuscitati alla vita nuova dei figli di Dio. Per questo, si digiuna come se in ogni circostanza stessimo celebrando le nozze con lo Sposo: โci si profuma il capo e lava il visoโ, testimoniando al mondo la gioia di essere uniti a Cristo, ma nascondendo nel โsegretoโ del talamo del cuore il dono totale e il rinnegare se stessi, โperchรฉ gli uomini non vedanoโ e si โriceva cosรฌ dal Padre la ricompensaโ preparata per i suoi figli.
Eโ dunque un digiuno che ci fa salire sulla Croce con Cristo, inchiodando la carne nella sua totalitร allโamore autentico che resterร un โsegretoโ tra te e il Padre. Allora, nellโestrema impotenza che suppone la Croce, la nostra di ogni giorno, appariranno inconfondibili le โopereโ fatte in Dio delle quali non ci si rende conto, perchรฉ vengono dallo Spirito Santo che abita in chi le compie. Per questo si puรฒ essere autentici solo nella Chiesa, dove lโindigenza รจ la carta dโidentitร dei battezzati. In un ospedale cโรจ poco da nascondere! E chi lo fa spreca il suo tempo, impedendo al medico di curarlo. Cosรฌ รจ nella Chiesa, dove siamo iniziati alla fede attraverso la cura del nostro cuore malato perchรฉ orfano: โEcco il senso profondo dellโiniziazione cristiana: generare alla fede vuol dire annunziare che non siamo orfaniโ (Papa Francesco). Con amore essa ci annuncia oggi lโattitudine del figlio che ha un โPadre nei Cieliโ, e per questo รจ figlio di Dio: le โpreghiereโ con i โdigiuniโ e le โelemosineโ sono i segni con cui esprimiamo a Dio e ai fratelli la nostra povertร e la nostra debolezza, per implorare la fede che compia in noi le โopereโ di vita eterna per le quali siamo stati chiamati ad essere cristiani: โciรฒ per cui la preghiera bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve la misericordiaโ (San Pier Crisologo).
Smettiamo di far sapere a tutti quello che facciamo o sogniamo di fare. Tagliamo con lโapparenza e dedichiamoci alla Veritร : โMi viene in mente una bellissima parola della prima lettera di san Pietro che in latino suona cosรฌ: โCastificantes animas nostras in oboedentia veritatisโ. Lโobbedienza alla veritร dovrebbe โcastificareโ la nostra anima, e cosรฌ guidare alla retta parola e alla retta azione. In altri termini, parlare per trovare applausi, parlare orientandosi a quanto gli uomini vogliono sentire, parlare in obbedienza alla dittatura delle opinioni comuni, รจ considerato come una specie di prostituzione della parola e dellโanima. La โcastitร โ a cui allude lโapostolo Pietro รจ non sottomettersi a questi standard, non รจ cercare gli applausi, ma cercare lโobbedienza alla veritร โ (Benedetto XVI). Eโ nel โsegretoโ casto dellโintimitร con Cristo, infatti, che si nutrono le relazioni adulte e compiute nella Veritร che รจ Cristo: โsi tratta della cella che cโรจ dentro di te dove sono rinchiusi i tuoi pensieri e dove risiedono i tuoi sentimenti.
Questa camera di preghiera ti accompagna ovunque, รจ occulta dovunque vai, e in essa il solo giudice รจ Dioโ (S. Ambrogio). Vuoi essere felice nel tuo matrimonio? Cura innanzitutto la relazione con Cristo! Vuoi educare i tuoi figli? Appartati spesso nella cella del tuo cuore con il Signore! Vuoi avere pace nel lavoro, a scuola, con gli amici? Non dimenticare il โsegretoโ del tuo cuore e cerca di restarci con il tuo Sposo. Vuoi un fidanzamento casto? Donati a Cristo! Cosรฌ compiremo insieme alla Chiesa la sua missione di Madre che, unita al Padre โnel segretoโ di un amore incorruttibile fatto di โpreghiera, elemosina e digiunoโ, accoglie gli orfani e li rigenera come figli.