NELLA COMUNITAโ CRISTIANA LA PAROLA DI GESUโ METTE LA MUSERUOLA ALLA BOCCA DEL DEMONIO CHE CI INDUCE A PENSARE CHE DIO NON CI AMA E NON CโENTRA CON NOI
Gesรน aveva fretta. In fondo lโaveva vissuta sin dal suo concepimento, quando nel seno di Maria รจ partito anche Lui per โraggiungere in frettaโ Elisabetta. Eโ la fretta dello zelo per la pecora perduta che traspare in questo primo capitolo del vangelo di Marco nel quale lโinciso โsubitoโ รจ ripetuto ben otto volte. Non cโรจ tempo da perdere, perchรฉ il demonio non riposa mai e non risparmia nessuno. Gesรน lo sa, e per questo โsubito, uscito dalla sinagoga, si recรฒ in casa di Simone e Andrea, con Giacomo e Giovanniโ.
Il suo zelo trascina i primi discepoli nellโurgenza del suo muoversi; รจ come se li mettesse in un altoforno che non si ferma mai, per trasformarli in pescatori di uomini attraverso la partecipazione al suo zelo. Magari i seminari fossero degli altiforni alimentati senza sosta dallo zelo per lโannuncio del Vangeloโฆ Non รจ stata questa la formazione impartita da Gesรน ai suoi discepoli? Entrare ed uscire con Lui dalle sinagoghe, dai villaggi, dalle case, realizzando nella missione il suo Mistero Pasquale, ovvero lโentrare nella morte per uscire nella risurrezione.
Perchรฉ Gesรน era attirato dal dolore dellโumanitร . Lui era il Servo di Yahwhรจ venuto nel mondo per caricare su di sรฉ ogni sofferenza, malattia e peccato. Aveva fretta di entrare a casa di Simone perchรฉ la febbre di sua suocera stava bruciando anche Lui. Abbiamo visto ieri che Gesรน cโentra eccome con ciascuno di noi, nulla gli รจ indifferente. Sa che โinchiodati a lettoโ con la febbre non si puรฒ fare nulla.
Nellโantichitร essa era considerata un calore innaturale: non รจ naturale per nessuno vivere senza servire. Non siamo stati creati per galleggiare senza forze sui giorni, come chi ha la febbre alta e la spossatezza gli toglie anche la voglia di leggere, di guardare la televisione, di parlare. Non รจ naturale appiccicarsi alla play station, allo smartphone o al tablet per giocare, chattare, farsi di pettegolezzi e prese in giro senza alcun interesse per la vita degli altri. La febbre della suocera di Pietro รจ il sintomo di una malattia piรน profonda, di unโinfezione che corrode il cuore che ci obbliga sul letto dellโegoismo dove ci rifugiamo per sfuggire alle incombenze serie della vita, quelle che ci chiamano a sacrificarci e a donare la vita.
Ma cโรจ la Chiesa, che, come una madre premurosa, si preoccupa di noi e โne parla con il suo Signoreโ. Eโ la sua prima missione: pregare, implorare, affidare. Come diceva Santa Caterina da Siena, spesso accade che sia molto piรน fecondo parlare a Dio degli uomini che non di Dio agli uomini. Eโ una parola importante per i genitori, i catechisti, i presbiteri e gli educatori; ma non solo, lo รจ per tutti quelli che hanno a cuore qualcuno, il coniuge, il fidanzato, un amico.
Perchรฉ ama solo chi รจ stato guarito, e sa che senza Cristo sono โtutti infermi e indemoniatiโ; come la suocera di Pietro ognuno โgiace a lettoโ, รจ cioรจ disteso nella tomba, come suggerisce il verbo greco originale. Per questo la Chiesa vive con Gesรน nel suo intimo come in un โeremoโ, traduzione letterale del โluogo solitarioโ dove Egli โsi ritira al mattinoโ per pregare. La preghiera incessante e immersa nella luce pasquale, ovvero lโintercessione ancorata alla fede, รจ il grembo da cui nasce ogni missione.
Cosรฌ ci hanno testimoniato San Giovanni Paolo II, Madre Teresa, il Curato dโArs e la schiera innumerevole di apostoli e martiri. Ami davvero tuo figlio? Parla di lui al Padre. Senza questa preghiera la Chiesa e ciascuno di noi sbaglierร tempi e parole, rinchiuderร ogni opera nellโangusto confine della carne e dei suoi criteri, e sarร fallimento. Si tratta invece di โalzarsiโ, ovvero risuscitare con Cristo ogni giorno โquandoโ per il mondo โรจ ancora buioโ. E con Gesรน intercedere facendo nomi e cognomi, perchรฉ โil giorno senza tramontoโ della vittoria sul peccato e la morte giunga a tutti. Come รจ giunto alla suocera di Pietro.
In pochi gesti di Gesรน, infatti, รจ racchiusa la Pasqua che lโha guarita: si โaccostaโ, le โafferra la manoโ e la โsollevaโ. I verbi originali ci riportano allโincontro di Giacobbe con Rachele: mentre Giacobbe era in viaggio verso la terra dello zio Labano si imbatte in un pozzo coperto da una grossa pietra che, secondo la traduzione del Targum, per spostarla ci sarebbero voluti dieci pastori. Accanto al pozzo vi erano tre greggi e la loro bellissima pastorella, Rachele, della quale Giacobbe si innamora perdutamente. Acceso dal fuoco dellโamore Giacobbe si โaccostaโ alla pietra, la solleva e cosรฌ riesce a far bere le greggi di Rachele.
Un midrash ci racconta che ciรฒ รจ stato possibile perchรฉ โuna rugiada di risurrezione discese dai cieli su Giacobbe rendendolo coraggioso e forte. Grazie a questa potenza, rotolรฒ la pietra dalla bocca del pozzo, e le acque salirono dalle profonditร , traboccarono e inondarono. I pastori stavano in piedi, stupefatti, perchรฉ non era piรน necessario il secchio per attingereโ. I verbi che compaiono nella versione greca della LXX e del brano odierno del vangelo coincidono: come Giacobbe si รจ chinato sulla pietra per sollevarla, cosรฌ Gesรน si accosta alla suocera di Pietro per afferrarla con forza e tirarla su. In entrambi i casi la stessa potenza discende dal Cielo come una rugiada di risurrezione, profezia di quando Cristo avrebbe rotolato la pietra del suo sepolcro.
Dunque, la suocera di Pietro รจ stata guarita dallโamore di Cristo per lโumanitร schiantata dalla febbre che diventa potere sulla morte. E come accadde a Giacobbe che per sposare Rachele ha servito suo padre Labano per lunghi anni, cosรฌ per la suocera di Pietro il frutto della risurrezione รจ stato il servizio, la diaconia, lโamore gratuito con cui si รจ donata a Gesรน e ai suoi fratelli. Il miracolo, infatti, รจ molto piรน di una semplice guarigione, consiste in un cambio di natura: Gesรน si accosta a ciascuno di noi per sollevare la pietra che ci chiude nel peccato e risuscitarci perchรฉ non viviamo piรน per noi stessi ma spendendo la vita per โservireโ. Altro che moralismi e sentimentalismi, scelte e decisioni.
Tutto si gioca nello spazio di un incontro dโamore: allโorigine della missione della Chiesa e della vita di ogni cristiano vi รจ lโesperienza della suocera di Pietro, ovvero lโessere stati guariti gratuitamente, senza neanche aver chiesto nulla. Solo dopo, come un frutto maturo, ci si potrร mettere a servizio di Cristo e della Chiesa.
Per servire รจ necessario essere liberi come Gesรน che non si trattiene nel luogo dove โtuttiโ vengono a โcercarloโ, un verbo questo che nel vangelo di Marco ha una connotazione negativa. La traduzione italiana resa con โsi misero sulle sue tracceโ non ci aiuta a capire. Lโoriginale dice che โlo braccavanoโ, e si tratta dello stesso verbo utilizzato per lโinseguimento del Popolo di Israele da parte dellโesercito del Faraone. Allora capiamo che cosa voleva dire Gesรน quando ha risposto ai discepoli: โAndiamocene altrove per i villaggi vicini, perchรฉ io predichi anche lร ; per questo infatti sono uscito!โ. Voleva illuminare il carattere profetico di quellโatteggiamento. Come Mosรจ uscรฌ dallโEgitto alla testa del Popolo, anche Lui doveva โuscireโ dalla morte sul far del mattino, per condurre lโumanitร fuori dalla schiavitรน del peccato. E come Mosรจ aveva ammutolito i sapienti del faraone con segni e prodigi, cosรฌ Gesรน faceva tacere il demonio con i suoi miracoli.
Non era satana, infatti, che doveva riconoscere Gesรน. Lo avrebbe fatto a modo suo, mentendo e capovolgendo la realtร . Gesรน non era il Messia che il demonio avrebbe โconfessatoโ, un ribelle come lui, un ideologo rivoluzionario e romantico. Era invece il Servo di Yahwรจ, fatto peccato per salvare i peccatori. I miracoli erano i segni dellโamore con cui si โaccostavaโ ai peccatori, per sanarli e chiamarli alla fede. Per questo sfuggiva alla fama e alla gloria umana, veleni mortali per la sua missione di โpredicareโ il vangelo sino ai piรน piccoli โvillaggiโ della Galilea, sino allโultimo peccatore. Perchรฉ ciรฒ che guarisce il cuore รจ la stoltezza della predicazione: come la โportaโ della โcasa di Pietroโ che รจ lโimmagine della Chiesa sulla quale puรฒ radunarsi โtutta la cittร โ che รจ immagine del mondo, apre il cammino di ritorno a Dio per ogni โinfermo e indemoniatoโ.
Commento a cura di don Antonello Iapicca
Qui lโintervista Rai a don Antonello
Busshozan shi ko 31-1
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