LA NOSTRA VITA QUOTIDIANA Eโ IL SEGNO DEL TRIONFO DELLโAMORE DI CRISTO SULLE MENZOGNE DEL DEMONIO
Chi con rettitudine di intenzione desidera conoscere il Signore e convertirsi, non chiede un segno: come la ยซRegina del Sudยป, si mette in cammino per ยซascoltare la Sapienza di Salomoneยป, il figlio di Davide e Betsabea, ovvero il figlio della misericordia. Come i Nรฌniviti, ai quali bastรฒ la predicazione di uno straniero per cambiar vita, lascia il centro della scena โ che รจ lโattitudine del cuore che si nasconde nella richiesta di un segno, il protagonismo dei propri desideri, la soddisfazione degli appetiti dellโuomo vecchio che ha creduto di essere come Dio โ per lasciarlo alla Parola di Dio. Ma noi stentiamo a convertirci, nonostante ยซUno molto piรน di Gionaยป bussi ogni giorno alla nostra vita attraverso gli eventi e le persone che la Chiesa illumina con la sua predicazione.
ยซMeritevoli dโiraยป come questa ยซgenerazione malvagiaยป, per Grazia siamo stati raggiunti dallโamore di Dio e scelti come una primizia per divenire il ยซsegno del Figlio dellโuomoยป per ogni uomo. Che ne abbiamo fatto della nostra primogenitura? Forse lโabbiamo truccata per adattarla ai nostri desideri, e siamo scivolati in unโipocrisia insopportabile. Forse abbiamo fatto il callo al โsegnoโ di Cristo che il Padre ci dona ogni giorno; non ci accorgiamo piรน del suo amore, come un marito che neanche guarda piรน negli occhi sua moglie, tanto sempre uguali sono, quando non si infiammano di rimproveri. come facciamo con la predicazione: superflua, come un rumore di fondo a cui ci siamo abituati, ma che perรฒ non smette di darci fastidio. Il demonio, infatti, sa bene che la fede viene dallโascolto della stoltezza della predicazione; e che con la fede il suo regno di male giunge al termine: il demonio sa che lโascolto salva, per questo cerca di impedire proprio la stolta predicazione di โUno morto crocifisso ritornato in vitaโ.
Come era stolto Giona, testardo, pauroso, uno che umanamente era adatto a tutto meno che a predicare la misericordia di Dio, della quale, invece, si scandalizzava. Eppure gli abitanti di Ninive hanno creduto alla predicazione di questโuomo cosรฌ inadeguato secondo i criteri mondani, e si sono convertiti. Hanno creduto a Giona perchรฉ lo hanno visto peccatore come loro ma raggiunto da una Grazia soprannaturale, che lo ha reso il โsegnoโ credibile a cui appoggiarsi per cambiare vita.
Allora รจ proprio la tua debolezza, quei pensieri mondani che ti trascinano in fondo al mare nelle fauci di una balena; รจ proprio dalla tua carne cosรฌ facilmente corruttibile che Dio parte per dare lโunico segno che puรฒ salvare una generazione malvagia. La salvezza cioรจ, inizia proprio dalla malvagitร che ci fa figli di questa generazione, le cui conseguenze di morte il Figlio di Dio fatto carne ha preso su di sรฉ sino a morirne e scendere in un sepolcro. Ma dal ventre della morte รจ risuscitato, come oggi farร risorgere te con Lui dalle fauci dei fatti e delle relazioni che, affrontati con i pensieri mondani, si sono trasformati in tombe gravide di morte. Solo chi, come Giona e Gesรน, รจ risuscitato dalla morte della sua generazione puรฒ diventare un segno credibile, capace cioรจ di parlare al cuore e prendersi il centro della vita e parlare al cuore con lโautoritร della Veritร .
Il profeta รจ in tutto simile a coloro ai quali รจ inviato, come il Figlio di Dio si รจ fatto uguale a noi, eccetto il peccato. Altrimenti non lo ascolterebbero. Per questo basta โascoltareโ la predicazione e accogliere la sapienza della Croce che ci ricorda la โcenereโ dalla quale siamo stati tratti. Accettare di essere andati per la vita come i niniviti, โsenza distinguere la destra dalla sinistraโ, senza discernimento e per questo sbattendo sui muri che ci hanno separato dagli altri, mentre li credevamo amore. Convertiamoci e riconosciamo che quella presa di posizione ha ucciso nostra moglie; che quel criterio ha ferito e umiliato nostro figlio; che quel progetto che abbiamo idolatrato ha escluso e allontanato il fratello. Umiliamoci allora, e โvestiamoci di saccoโ anche noi come gli abitanti di Ninive; digiuniamo di parole e cibi, umiliamo il corpo con il quale abbiamo ucciso e scandalizzato. Entriamo nella storia accogliendone ogni centimetro, sperando di sperimentare in essa, per pura Grazia, lโamore di Dio.
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E ciรฒ significa โalzarciโ dallโalienazione di ogni giorno e, come la Regina del Sud, muoverci dagli โestremi confini della terraโ dove siamo scappati ingannati dal demonio, e tornare a Cristo, alla Sapienza della Misericordia. Lasciamo che Gesรน, nella comunitร cristiana, ci faccia una sola cosa con Lui, perchรฉ questa รจ la nostra primogenitura, sperimentare come primizie il โsegnoโ di Giona per diventarlo a nostra volta a favore di questa generazione. Perchรฉ nellโultimo giorno, chi ha atteso di vedere in noi il โsegnoโ della vittoria sulla morte di Cristo, possa giungere in Cielo dicendo a tutti di averlo visto, di averlo incontrato nella nostra predicazione e testimonianza. E cosรฌ potremo entrare insieme a loro, e con loro godere eternamente delle delizie del nostro Sposo.
Commento a cura di don Antonello Iapicca
Busshozan shi ko 31-1
Takamatsu, Kagawa 761-8078
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