IL COMBATTIMENTO DI GESUโ CHE CI DONA LA LIBERTAโ AUTENTICA
La libertร รจ autentica solo quando incontra la veritร : โla veritร vi farร liberiโ (Gv. 8). Quando non si riconosce e accoglie la veritร si finisce con il manipolarla e pervertirla. Allora ciรฒ che si crede essere libertร si trasforma nella piรน dura schiavitรน, โcondizione finale peggiore della primaโ. Nel brano odierno Gesรน, dopo aver scacciato un demonio muto (episodio inspiegabilmente tagliato nella versione liturgica), annuncia la Veritร : quel segno indica che il Regno di Dio รจ arrivato, รจ lรฌ davanti agli occhi. Eโ lโavvenimento che pone tutti di fronte alla veritร offrendo lโautentica libertร .
Identificandosi con il piรน forte Gesรน annuncia che il Regno di Dio รจ giunto con Lui: รจ stolto pensare che satana scacci se stesso, il suo regno non si reggerebbe. Satana al contrario รจ forte e ben armato per custodire il suo palazzo e i suoi beni. Il demonio esiste! Siccome nessuno รจ piรน forte di lui, nessun filosofo o politico, allora proprio questi falsi maestri stabiliscono che il demonio non esiste, decretandone cosรฌ il trionfo mondano. Solo uno piรน forte di Lui puรฒ combatterlo e vincerlo: รจ il segno che Gesรน ha realizzato scacciando il demonio muto, profezia di quanto si sarebbe compiuto nel suo Mistero Pasquale. Gesรน entrerร nel Palazzo di Caifa; davanti al Sinedrio annuncerร la Veritร e per essa sarร condannato; saranno strappate le vesti del Sommo Sacerdote, lโarmatura di menzogna nella quale confidava; uscirร dal Palazzo caricato della Croce, sulla quale saranno inchiodati i nostri peccati, spartite le spoglie (secondo lโoriginale greco del testo odierno) del nostro uomo vecchio. Cosรฌ il dito di Dio โ il suo Figlio diletto che cerca Adamo per ricrearlo e ricondurlo al Paradiso perduto โ scaccerร satana: strapperร i beni che aveva rubato a Dio per riportarli a casa, ciascuno di noi liberato dalla schiavitรน dellโinganno, tornato ad essere bene di Dio: โIn veritร , in veritร vi dico: chiunque commette il peccato รจ schiavo del peccato. Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre. Se dunque il Figlio vi farร liberi, sarete liberi davveroโ (Gv. 8, 24-26) .
Cosรฌ Gesรน smaschera lโopera piรน subdola del demonio: creare divisione per occultare se stesso e la sua opera. Eโ ciรฒ che appare in quanti mettono alla prova Gesรน: asserendo che Egli sia Beelzebรนl, si rendono complici di satana e la Veritร รจ trasformata in menzogna. Diventano suoi nemici, o con Lui o contro di Lui. Pur di non accettare lโevidenza e accogliere Gesรน, disperdono quanto da Lui operato. Cosรฌ facendo lasciano incustodita la casa appena spazzata e adorna; essendo contro Gesรน si alleano con lo spirito immondo favorendone il ritorno per riprendere possesso della casa dalla quale era stato scacciato. Il Regno era lรฌ, guadagnava terreno e strappava dal potere di satana i piccoli, i poveri, gli ultimi, ma i sapienti secondo la carne, ormai figli del demonio, non potevano accoglierlo. Come il Popolo nel deserto ha tentato il Signore pur avendo visto le sue opere (Sal. 94), anche noi spesso induriamo il cuore e lo mettiamo alla prova pur avendo visto il suo amore nella storia. Eravamo muti, incapaci di parlare la lingua di Dio, e Lui ha sciolto la nostra lingua: ecco il matrimonio, i figli, il perdono offerto e ricevuto tante volte, e mille altri segni. Eppure, di fronte a Gesรน che viene oggi nelle persone e negli eventi, i segni non ci bastano. Il veleno satanico si insinua e ci induce a pensare male di Dio, e non ci rendiamo conto che, complici del demonio, gli apriamo le porte della nostra vita. E ogni volta stiamo peggio, piรน nemici di Cristo, piรน lontani dallโamore a cui aneliamo.
Ora si comprendono le parole della preghiera insegnata da Gesรน: non ci indurre in tentazione. Non lasciare che, nella prova, io riapra le porte al maligno. Gesรน oggi ci chiama ancora una volta ad essere dei suoi, dalla sua parte; ad abbandonarci a Lui, il piรน forte, capace di respingere tutti i conati malvagi e le risacche suadenti del demonio. Dio รจ stato fedele sino ad oggi, e lo sarร anche in quello che mi sta accadendo e che mi รจ cosรฌ difficile accettare. Eโ proprio Lui che viene a noi negli eventi di sofferenza che non comprendiamo, nelle persone che incontriamo. Lui sa che facilmente cadiamo preda degli inganni del demonio e cosรฌ spalanchiamo le porte al suo ritorno; sa che, nonostante tante esperienze, siamo pieni di โarmatureโ nelle quali riponiamo le nostre certezze, amuleti ai quali chiediamo di distruggere la nostra paura di morire e di restare soli. Menzogne, come la stima comprata a caro prezzo, il prestigio frutto di amari compromessi, lโaffetto per il quale abbiamo dismesso perfino la nostra identitร di padri e madri, mariti e mogli, forse anche di pastoriโฆ Gesรน sa che tutto ciรฒ ci rende piรน deboli e vulnerabili. Non siamo stati perseveranti, ci siamo cullati nei miracoli e, stoltamente, ci siamo creduti ormai allโaltezza della situazione. Abbiamo abbassato la guardia, tralasciando la preghiera, i sacramenti e lโascolto della Parola di Dio, e non abbiamo piรน forze. Ed ecco che il demonio si fa di nuovo sotto, camuffato in un evento di dolore, o travestito dalla persona piรน cara che si รจ messa a farci la guerra.
Per questo il Signore, che ci ama, viene anche oggi a strapparci di dosso queste armature. A volte a forza, e che sofferenza, รจ come se ci strappassero via la pelle, tanto si รจ incollata a noi lโipocrisia, Eโ la Croce, che non รจ solo lโapparenza di dolore, la buccia amara di qualcosa che ci va storto, di aver perso unโoccasione o un affetto, di un amico che ci ha tradito, della salute se nโรจ andata, del figlio che si รจ rivolto contro di noi. No, dietro a tutto questo vi รจ il puro, autentico e serissimo amore di Dio. Se guardiamo bene, ci accorgeremo che in quello che proprio ora stiamo vivendo vi รจ Lui che, geloso della nostra vera felicitaโ, ci ha appena strappato di dosso una menzognaโฆ.
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Commento a cura di don Antonello Iapicca
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