RESI DEGNI DAL SANGUE DI CRISTO ACCOGLIAMO IL VANGELO CHE CI SALVA
Il martirio di Barnaba ci annuncia che saremo sepolti ogni giorno agli occhi del mondo per risorgere con il Vangelo nel cuore, scritto con la nostra vita ricevuta gratuitamente”da Cristo e gratuitamente dataย a Lui e ai fratelli, sulle pagine della loro vita riscattata dalla morte.ย
Oggi la Chiesa festeggia San Barnaba, un frutto squisito dellโinesausta missione della Chiesa. Come tu ed io, raggiunti dallo zelo degli apostoli che ci hanno annunciato e testimoniato che si puรฒ vivere laddove nessuno puรฒ resistere. Con la loro vita, infatti, ci hanno mostrato uno โspettacoloโ mai visto, addirittura impensabile, perchรฉ il demonio ci aveva convinti che il Cielo non esiste perchรฉ non esiste Dio, e se c’รจ รจ ingiusto: lo โspettacoloโ della loro vita discesa allโโultimo postoโ su questa terra, nel quale sono come โcondannati a morteโ che sperimentano โil rifiuto di tuttiโ, e dove sono diventati la โspazzaturaโ del mondoโ (cfr. 1 Cor 4,9ss). Come si puรฒ โsopportareโ una โcondanna a morteโ? Che cosa avrebbe da โbenedireโ chi รจ considerato come โspazzaturaโ? Come fa a โconfortareโ tutti chi โda tutti รจ rifiutatoโ? Eppure proprio in tutto questo gli apostoli ci hanno annunciato e mostrato che โil Regno dei Cieli รจ vicino”!
Era in loro, lo abbiamo visto e per questo abbiamo creduto, ci siamo cioรจ appoggiati alla loro parola e abbiamo accolto la โpaceโ che ci annunciavano. “Shalom” รจ il dono messianico che nella Scrittura รจ figlia dello sguardo amorevole di Dio: โil Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda paceโ (Nm 6.26). Questo versetto si รจ compiuto la sera di Pasqua nel Cenacolo, quando il Signore risorto ha โrivolto il suo voltoโ ai discepoli impauriti annunciando e donando loro โla paceโ che ha trasformato quella stanza in un frammento del โRegno dei Cieliโ. Come il Maestro erano anche loro โcondannati a morteโ; โrifiutati da tuttiโ e per questo impauriti e nascosti nellโโultimo postoโ; considerati eretici e bestemmiatori da estirpare dal Popolo, proprio come โspazzaturaโ da buttare via. Ma in quel luogo di paura e dolore, stretti dal rimorso per il tradimento, รจ apparso Cristo, e con Lui la โpaceโ, che รจ un modo per dire โil Regno messianico di Dioโ.
E a quella vista i discepoli โgioironoโ per lo โspettacoloโ del loro Amico ritornato vivo dalla morte, come abbiamo gioito noi all’annuncio del Vangelo.ย Per questo, lโannuncio del Vangelo รจ un riverbero di quellโincontro nel Cenacolo; ogni apostolo, infatti, รจ โun altroโ Gesรน Cristo, come suggerisce il termine ebraico โshaliahโ tradotto con “apostolo”. E quanti nel mondo si trovano ora nella situazione degli apostoli tra la morte di Gesรน e la sua resurrezione? Quanti “infermi” allโ โultimo postoโ dove li inchioda una malattia fisica o spirituale? Quanti sono “morti” dopo la โcondannaโ del mondo solo perchรฉ inadeguati, deboli, inermi? Quanti sono โrifiutatiโ come โspazzaturaโ perchรฉ “lebbrosi” coperti dalle piaghe dei tradimenti, dellโincoerenza e di ogni difetto e peccato? Quanti? Piรน o meno tanti quanti abitano nel mondo.
A questi, nessuno escluso, la Chiesa รจ inviata ad annunciare la โpaceโ del โregno di Dioโ, ovvero la pienezza di vita che si puรฒ sperimentare anche โallโultimo postoโ.ย Per questo la missione della Chiesa รจ una sorta di “work in progress”, si compie “strada facendo” alla ricerca della pecora perduta, come ha fatto Cristo, che sul cammino si รจ “avvicinato” ai peccatori; e, in una carne simile alla loro, ha annunciato e mostrato la โpaceโ alla loro carne “inferma” e preda dalla “lebbra”, “morta” a causa dei “demoni” che se ne erano impossessati. In ebraico, la radiceย BSRย del verbo “evangelizzare” รจ la stessa di “carne”: “La prima circostanza in cui nella Torah ricorre la parola carne non รจ insignificante. Essa รจ pronunciata dall’Adamo, al quale il Signore dร colei che Egli ha desiderato per porla di fronte a Lui. Il Signore l’ha creata con la “costola” o il “fianco” dell’Adamo.
Allora, l’uomo che aveva chiamato per nome gli animali, pronuncia la parola carne. E, con tenerezza, dice:ย Questa volta essa รจ carne della mia carne, osso delle mie ossa. La Torah chiama l’uomo a essere due, uno di fronte all’altro. Ma allora bisogna parlarsi. Allora soltanto, avremo una comunicazione, una carne insieme,ย BSR. Questa relazione potrร essere chiamata evangelizzazione, Vangelo,ย BSR” (M. Vidal).ย Questo incontro, infatti, profetizzava proprio quello di Gesรน, nuovo Adamo, che, destato dal sonno della morte, si presenta alla sua Eva, la Chiesa tratta dal suo fianco squarciato, e nata nel sangue e nellโacqua che ne scaturirono: โGesรน in persona apparve in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.ย Ma egli disse: “Perchรฉ siete turbati, e perchรฉ sorgono dubbi nel vostro cuore?ย Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non haย carne e ossaย come vedete che io ho”.ย Dicendo questo, mostrรฒ loro le mani e i piediโ (Lc. 24,36-40).
Questo incontro รจ lโimmagine piรน pregnante della missione della Chiesa. Lโevangelizzazione, infatti, รจ โmostrareโ al mondo le โmani e i piediโ di Cristo risorto, le sue ferite gloriose nella nostra carne: come diceva Papa Francesco, siamo le โbraccia, le mani, i piedi, la mente e il cuore di una Chiesa in uscita” verso chi scambia la resurrezione per โun fantasmaโ prodotto dalla fantasia dagli uomini per alleviare la paura della morte. Fratelli, siamoย dunque inviati alle persone che Dio ha messo โlungo la stradaโ della nostra esistenza per โapparireโ dinanzi a loro con la nostra carne giร resuscitata con Cristo, libera cioรจ dalla schiavitรน del peccato e offerta โgratuitamenteโ per amore. E avendo lo stesso pensiero del Signore risorto quando ci ha incontrato: “questa volta” la persona che ho di fronte “รจ carne della mia carne, osso delle mie ossa”; lo รจ perchรฉ conosco la sua sofferenza, e so che senza Cristo non ci puรฒ vivere. Ha bisogno di Lui come accadde a me.
E ora che รจ vivo in me posso vedereย ciascuno come il “tu” che mi รจ stato tolto dal petto e che manca al mio “io” perchรฉ sia completo; il “tu” a cui annunciare Cristo, la nostra Pace. Per questo San Paolo afferma che non รจ un vanto annunciare il Vangelo, ma un dovere, un incarico, un imperativo che sgorga da unย cuore mutilato e inquieto sino a che non ha ritrovato la propria Eva, il fratello perduto.ย Come รจ stato in Barnaba, anche noi siamo trasformati dal battesimo in “figli della consolazione”. Anche noi “siamo messi da parte per l’opera alla quale Dio ci ha destinati”, per vivere cioรจ โcome condannati a morteโ nellโ โultimo postoโ dove Dio ci mette, perchรฉ appaia in noi che la morte รจ vinta e che proprio quello รจ il posto piรน vicino al Regno di Dio.
Per questo, come gli apostoli, siamo inviati senza alcuna sicurezza: niente “oro, argento, moneta di rame nelle cinture, bisaccia da viaggio, due tuniche, sandali, bastoneโ, immagini della nostra vita di oggi, crocifissa con Cristo, spogliata da qualsiasi consolazione umana, nella precarietร economica e nellโestrema debolezza, forse malati e disoccupati, calunniati e diffamati. Perchรฉ per “scacciare i demoni” รจ necessaria la Parola di Gesรน e la Croce fatte carne in noi; รจ necessario che siamoย esposti al martirio come accadde a Barnaba, lapidato e bruciato per invidia. Perchรฉ ciรฒ che rende autentico l’annuncio del Vangelo รจ l’offerta della nostra vitaย perย โcon-solareโ chi incontreremo vivendo la sua stessa solitudine; per dire all’altro “ossa delle mie ossa e carne della mia carne” occorre che lo siano davvero! Solo allora, sulla soglia della sua โcasaโ, potremo “rivolgere il saluto” di pace, annunciando la Buona Notizia della resurrezione, perchรฉ attraverso la stoltezza della predicazione quella โcasaโ piena di dolore e peccato sia trasformata, nella fede, in un frammento del โRegno dei Cieliโ.
Tutti ne “sono degni” perchรฉ Cristo ha versato il suo sangue per ogni uomo; a meno che qualcuno non indurisca il cuore e la rifiuti. Allora la “pace ritornerร su di noi” come un pegno per lui; se sapremo assumere il suo rifiuto potremo consegnarla al Padre come fosse la sua, perchรฉ abbia pietร di lui e lo faccia entrare nel Regno dei Cieli. Proprio come Barnaba, che nell’iconografia รจ ritratto durante il martirio mentre stringe nelle mani il Vangelo di Matteo.ย Al tempo dellโimperatore bizantino Zenone (474-491), in seguito a un’apparizione di Barnaba, fu ritrovato il suo corpo che aveva ancora sul petto il Vangelo di Matteo, scritto di suo pugno. Ecco la profezia che ci consegna oggi Barnaba: saremo sepolti ogni giorno agli occhi del mondo per risorgere con il Vangelo nel cuore, scritto con la nostra vita “ricevuta gratuitamente” da Cristo e “gratuitamente data” a Lui e ai fratelli, sulle pagine della loro vita riscattata dalla morte.
- Pubblicitร -