don Antonello Iapicca – Commento al Vangelo del 1 Giugno 2020

CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA. MARIA – MADRE DI CRISTO, MADRE DELLA CHIESA

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963 Dopo aver parlato del ruolo della beata Vergine Maria nel mistero di Cristo e dello Spirito, è ora opportuno considerare il suo posto nel mistero della Chiesa. « Infatti la Vergine Maria […] è riconosciuta e onorata come la vera Madre di Dio e del Redentore. […] Insieme però […] è veramente “Madre delle membra” (di Cristo), […] perché ha cooperato con la sua carità alla nascita dei fedeli nella Chiesa, i quali di quel Capo sono le membra ». 523 « Maria, […] Madre di Cristo, Madre della Chiesa ». 524

I. La maternità di Maria verso la Chiesa

Interamente unita al Figlio suo…

964 Il ruolo di Maria verso la Chiesa è inseparabile dalla sua unione a Cristo e da essa direttamente deriva. « Questa unione della Madre col Figlio nell’opera della redenzione si manifesta dal momento della concezione verginale di Cristo fino alla morte di lui ». 525 Essa viene particolarmente manifestata nell’ora della sua passione:

« La beata Vergine ha avanzato nel cammino della fede e ha conservato fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette ritta, soffrì profondamente col suo Figlio unigenito e si associò con animo materno al sacrificio di lui, amorosamente consenziente all’immolazione della vittima da lei generata; e finalmente, dallo stesso Cristo Gesù morente in croce fu data come madre al discepolo con queste parole: “Donna, ecco il tuo figlio” (cf 1 Gv 19,26-27)».526

965 Dopo l’ascensione del suo Figlio, Maria « con le sue preghiere aiutò le primizie della Chiesa».527 Riunita con gli Apostoli e alcune donne, « anche Maria implorava con le sue preghiere il dono dello Spirito, che l’aveva già presa sotto la sua ombra nell’annunciazione».528

…anche nella sua assunzione…

966 « Infine, l’immacolata Vergine, preservata immune da ogni macchia di colpa originale, finito il corso della sua vita terrena, fu assunta alla celeste gloria col suo corpo e con la sua anima, e dal Signore esaltata come la Regina dell’universo, perché fosse più pienamente conformata al Figlio suo, il Signore dei dominanti, il vincitore del peccato e della morte ». 529 L’assunzione della santa Vergine è una singolare partecipazione alla risurrezione del suo Figlio e un’anticipazione della risurrezione degli altri cristiani:

« Nella tua maternità hai conservato la verginità, nella tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio; hai raggiunto la sorgente della Vita, tu che hai concepito il Dio vivente e che con le tue preghiere libererai le nostre anime dalla morte». 530

…Ella è nostra Madre nell’ordine della grazia

967 Per la sua piena adesione alla volontà del Padre, all’opera redentrice del suo Figlio, ad ogni mozione dello Spirito Santo, la Vergine Maria è il modello della fede e della carità per la Chiesa. «Per questo è riconosciuta quale sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa» 531 «ed è la figura (typus) della Chiesa».532

968 Ma il suo ruolo in rapporto alla Chiesa e a tutta l’umanità va ancora più lontano. « Ella ha cooperato in modo tutto speciale all’opera del Salvatore, con l’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo è stata per noi la Madre nell’ordine della grazia ». 533

969 « Questa maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell’annunciazione, e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti, assunta in cielo ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna. […] Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice ». 534

970 « La funzione materna di Maria verso gli uomini in nessun modo oscura o diminuisce […] l’unica mediazione di Cristo, ma ne mostra l’efficacia. Infatti ogni salutare influsso della beata Vergine […] sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, si fonda sulla mediazione di lui, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia ». 535 « Nessuna creatura infatti può mai essere paragonata col Verbo incarnato e redentore; ma come il sacerdozio di Cristo è in vari modi partecipato dai sacri ministri e dal popolo fedele, e come l’unica bontà di Dio è realmente diffusa in vari modi nelle creature, così anche l’unica mediazione del Redentore non esclude, ma suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata dall’unica fonte ». 536

II. Il culto della santa Vergine

971 « Tutte le generazioni mi chiameranno beata » (Lc 1,48). « La pietà della Chiesa verso la santa Vergine è elemento intrinseco del culto cristiano ». 537 La santa Vergine « viene dalla Chiesa giustamente onorata con un culto speciale. In verità dai tempi più antichi la beata Vergine è venerata col titolo di “Madre di Dio”, sotto il cui presidio i fedeli, pregandola, si rifugiano in tutti i loro pericoli e le loro necessità. […] Questo culto […], sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e particolarmente lo promuove »; 538 esso trova la sua espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio 539 e nella preghiera mariana come il santo Rosario, « compendio di tutto quanto il Vangelo ». 540

III. Maria – icona escatologica della Chiesa

972 Dopo aver parlato della Chiesa, della sua origine, della sua missione e del suo destino, non sapremmo concludere meglio che volgendo lo sguardo verso Maria per contemplare in lei ciò che la Chiesa è nel suo mistero, nel suo « pellegrinaggio della fede », e quello che sarà nella patria al termine del suo cammino, dove l’attende, nella « gloria della Santissima e indivisibile Trinità », «nella comunione di tutti i santi» 541 colei che la Chiesa venera come la Madre del suo Signore e come sua propria Madre:

« La Madre di Gesù, come in cielo, glorificata ormai nel corpo e nell’anima, è l’immagine e la primizia della Chiesa che dovrà avere il suo compimento nell’età futura, così sulla terra brilla come un segno di sicura speranza e di consolazione per il popolo di Dio in cammino ». 542

(523) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 53: AAS 57 (1965) 57-58; cf Sant’Agostino, De sancta virginitate, 6, 6: CSEL 41, 240 (PL 40, 399).

(524) Paolo VI, Discorso ai Padri Conciliari alla conclusione della terza Sessione del Concilio Ecumenico II (21 novembre 1964): AAS 56 (1964) 1015.

(525) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 57: AAS 57 (1965) 61.

(526) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 58: AAS 57 (1965) 61-62.

(527) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 69: AAS 57 (1965) 66.

(528) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 59: AAS 57 (1965) 62.

(529) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 59: AAS 57 (1965) 62; cf Pio XII, Cost. ap. Munificentissimus Deus (1o novembre 1950): DS 3903.

(530) Tropario della festa della dormizione della beata Vergine Maria: {SD@8`(4@< JÎ µX(” (Roma 1876) p. 215.

(531) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 53: AAS 57 (1965) 59.

(532) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 63: AAS 57 (1965) 64.

(533) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 61: AAS 57 (1965) 63.

(534) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 62: AAS 57 (1965) 63.

(535) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 60: AAS 57 (1965) 62.

(536) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 62: AAS 57 (1965) 63.

(537) Paolo VI, Esort. ap. Marialis cultus, 56: AAS 66 (1974) 162.

(538) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 66: AAS 57 (1965) 65.

(539) Cf Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 103: AAS 56 (1964) 125.

(540) Paolo VI, Esort. ap. Marialis cultus, 42: AAS 66 (1974) 152-153.

(541) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 69: AAS 57 (1965) 66-67.

(542) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 68: AAS 57 (1965) 66.


AUTORE: don Antonello Iapicca
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