don Andrea Vena โ€“ Commento al Vangelo di domenica 5 Febbraio 2022

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Siamo giunti alla V domenica del Tempo Ordinario quinta tappa del cammino che ha preso avvio dallo stupore provato  alla grotta di Betlemme, dove Dio si รจ fatto Uomo per noi, Bambino. Come i pastori e magi, anche noi siamo partiti da  quella grotta per narrare la gioia di quellโ€™Avvenimento. Una gioia che non puรฒ restare โ€œlettera mortaโ€ ma deve tradursi  in vita vissuta, condivisa, mostrata. Per assolvere al nostro essere missione, di domenica in domenica attraverso la liturgia Gesรน cโ€™incontra e ci educa affinchรฉ il nostro cuore vibri dโ€™amore. 

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lectio divina, V domenica tempo ordinario, anno A don Andrea Vena

Domenica scorsa siamo stati invitati a riconoscere che nelle Beatitudini troviamo la nostra carta dโ€™identitร . Oggi il Si gnore cโ€™invita a capire come manifestare tale caratteristica, perchรฉ in fondo viviamo un tempo in cui si vuole far credere  che sei beato quando pensi ai fatti tuoi; sei beato quando sei ricco; sei beato quando te ne stai in santa pace anzichรฉ  portare pace. Invece Gesรน ci ricorda che sei beato nella misura che sai โ€œsporcartiโ€ per gli altri; nella misura in cui sai  scioglierti per gli altri, come il sale citato nel vangelo.  

Prima di addentrarci nel testo evangelico, siamo invitati a soffermarci sul testo scelto dalla liturgia come prima lettura,  perchรฉ qui troviamo la chiave con la quale poi introdurci e capire il vangelo. Il brano รจ tratto dal profeta Isaia: โ€œIl digiuno  che voglio non consiste forse nel dividere il pane con lโ€™affamato, nellโ€™introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno  che vedi nudoโ€ฆโ€ (cfr Mt 6,16ss: โ€œQuando digiunate non assumete unโ€™aria malinconicaโ€ฆโ€). La beatitudine della vita non sta tanto  nello starsene in santa pace, ma nel portare pace, armonia dentro le nostre relazioni. Non sta nello starsene in santa  pace, ma nello scomodarsi per gli altri. รˆ proprio lโ€™opposto della logica del mondo: non si dice forse che pregare, aiutare  gli altriโ€ฆ spesso รจ tempo perso? E invece no: โ€œSe il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo, se invece muore  produce molto fruttoโ€, ricorda Gesรน (Gv 12,24). Solo amando, solo scomodandosi per gli altri, conclude il profeta, โ€œbril lerร  fra le tenebre la tua luceโ€. Lโ€™amore รจ un raggio di luce per chi lo riceve e, di riflesso, per chi lo dona.  

La luce di Betlemme โ€“ Gesรน, nostro Signore โ€“ non puรฒ essere spenta o nascosta perchรฉ sono finite le feste! Quella Luce  della notte di Natale che ci ha avvolti e illuminati (cfr Gv 1,4; 8,12) dando avvio al nuovo corso della storia, รจ ormai accesa  in noi e nessuno puรฒ spegnerla. Tenteranno ogni modo per soffocarla, ma la Luce ha giร  vinto sulle tenebre. Ebbene, a  partire da questo big bang dellโ€™amore, siamo entrati in una nuova galassia e dobbiamo vivere di conseguenza. Anche  noi, ci ricorda oggi Gesรน, siamo invitati, chiamati a divenire โ€œluceโ€ per gli altri, e lโ€™unica via โ€“ cosรฌ pregheremo nel salmo  โ€“ รจ amare, come Gesรน: โ€œIl giusto risplende come luce: spunta nelle tenebre, luce per gli uomini rettiโ€ฆโ€. Con questa โ€œchiaveโ€  entriamo nel testo del vangelo.  

โ€œVoi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si potrร  rendere salato? A nullโ€™altro serve  che ad essere gettato via e calpestato dalla genteโ€.  

Il sale serve per dare sapore, ma anche per preservare il cibo affinchรฉ non vada a male e infine per disinfettare una ferita.  Utilizzando questo termine, Gesรน fa capire ai suoi interlocutori e oggi a ciascuno di noi, che siamo chiamati a divenire  โ€œsaleโ€, a dare cioรจ โ€œsaporeโ€ alla vita con una fede vissuta nellโ€™amore, affinchรฉ i germi dellโ€™egoismo, dellโ€™invidia, della  maldicenzaโ€ฆ il germe del peccato non prevalga in noi! Un secondo aspetto che vorrei evidenziare, รจ il fatto che il sale  da una parte รจ immangiabile da solo, e dallโ€™altra il sale permette di dare sapore, di valorizzare-esaltare il gusto del cibo.  E questo puรฒ avvenire solo se il sale perde la propria visibilitร , mescolandosi con i cibi. Insomma, il sale raggiungerร  il  suo effetto, sarร  quello deve essere solo perdendosi, proprio come il chicco di grano caduto in terra. A partire da questa  immagine, Gesรน invita ciascuno di noi a imparare a dare sapore alle cose. Solo una vita saporita di vangelo sarร  capace  di affascinare, attrarreโ€ฆ la vita altrui. E la gente si lascerร  attrarre solo se chi propone รจ saporito dellโ€™amicizia con il  Signore Gesรน. Diversamente, la gente ignora e calpesta, perchรฉ intuisce che non diciamo nulla di nuovo alla loro vita  che giร  il mondo non dica. E in questo Gesรน รจ lapidario: โ€œSe il sale perdesse il saporeโ€ฆ nulla altro serve che ad essere  gettato viaโ€. 

โ€œVoi siete la luce del mondo: non puรฒ restare nascosta una cittร  che sta sopra un monte, nรฉ si accende una lampada  per metterla sotto il moggio, ma sul candelabroโ€ฆ Cosรฌ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchรฉ vedano  le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che รจ nei cieliโ€.

Non ci รจ chiesto solo di essere sale ma anche di essere luce. Potremmo dire che questa vita chiede di essere โ€œmostrataโ€  nellโ€™agire quotidiano, evitando fughe o chiusure: โ€œCโ€™รจ un popolo numeroso nelle nostre cittร , molto piรน di quanto misu riamo con categorie spesso vecchie, giudicando con indicatori ormai superati che non ci fanno accorgere di tanti segni im portantiโ€ (Card. Zuppi, prolusione al Consiglio permanente CEI, gennaio 2023). Siamo chiamati a divenire popolo in  uscita, chiesa in uscita, come papa Francesco ci sta ricordando fin dal suo inizio di Pontificato. Ogni incontro, ogni luogo,  ogni occasione รจ il momento giusto per mostrare questa vita saporita di vangelo. Un mostrare che passa certamente  attraverso le โ€œnostre opereโ€, purchรฉ queste aiutino a rendere lode a Dio: gli โ€œuomini vedano le vostre opere buone e  rendano gloria al Padreโ€. Cโ€™รจ sempre il rischio di voler risplendere di luce propria, di voler essere ammirati dagli uomini  dimenticando che in questo modo โ€œHai giร  ricevuto la tua ricompensaโ€ (cfr Mt 6,6). Mentre Gesรน insegna ad agire con  distacco, con sana indifferenza, in modo in-utile (cfr Lc 17,7ss), cioรจ senza interessi altri se non quelli di mostrare la Luce  di Gesรน. In poche parole: a gloria di Dio! 

Sia il sale che la luce in sรฉ non servono a nulla. Come dicevamo, il sale da solo รจ immangiabile e la luce non si vede, ma  serve per vedere. Il sale รจ sale della terra, la luce รจ luce del mondo: come a dire che sale e luce hanno bisogno della terra, del mondo per essere se stessi, e viceversa. Cosรฌ vale per noi. Dirci cristiani senza esserlo, senza mostrarlo nelle nostre  opere non serve a nulla, anzi puรฒ essere uno scandalo. E questo รจ una grande responsabilitร , perchรฉ se non sappiamo  dare un sapore nuovo alle cose e non sappiamo offrire una luce nuova sulle vicende della vita, a cosa serviamo?, dice  Gesรน. Questo dare sapore e dare luce sarร  possibile nella misura in cui impariamo a restare afferrati da Cristo, innestati  nel suo amore (cfr Gv 15,1-8). Senza questa appartenenza, questo essere e stare in Lui e con Lui, perdiamo, siamo insi gnificanti. Se ci pensiamo bene, ogni nostra opera puรฒ suscitare ammirazione o delusione: tutto cioรจ lascia un segno. E  questo fa capire la grande responsabilitร  che ci รจ stata affidata dal Signore, per essere noi oggi, qui ed ora, segno del  suo amore misericordioso. E non รจ questione di efficienza ma di efficacia, cioรจ di amore. Se nelle nostre opere non cโ€™รจ  convinzione, passioneโ€ฆ รจ inevitabile che saremo ignorati o calpestati. Senza passione, senza convinzione ed entusia smoโ€ฆ non si arriva da nessuna parte.  

In secondo luogo, se restiamo chiusi nelle nostre โ€œsacre stanzeโ€ per paura di โ€œcontaminarciโ€ andando incontro al lon tano, sarร  inevitabile diventare marginali. Perchรฉ come il sale deve perdersi nel cibo, contaminarsi appunto, cosรฌ la  nostra vita troverร  valore e significato solo perdendosi, uscendo da sรฉ, amando. รˆ illusione pensare che restare chiusi  serva per proteggersi e custodirsi: รจ proprio il contrario, significa diventare un nulla! Gesรน รจ chiaro in questo: quando il sale non serve piรน a niente, viene gettato via e calpestato dalla gente: quella stessa gente alla cui vita il sale avrebbe  dovuto dare sapore, ne sancisce con disprezzo lโ€™inutilitร . 

Per assolvere al meglio il nostro compito di essere sale e luce, รจ dunque importante restare ancorati al Signore, e da Lui  lasciarsi guidare. In questโ€™ottica, si comprende il Giorno del Signore, la Domenica. Eโ€™ il giorno in cui siamo invitati da  Gesรน a gustare la sua compagnia e apprezzare il vincolo che ci lega nella fede, il nostro essere cristiani. Ancora: la Do menica รจ il giorno in cui ricordiamo che il Signore si รจ riposato per contemplare quanto da Lui fatto (cfr Gn 2,2-3); e  come Lui, anche noi siamo invitati a entrare nel โ€œsuo riposoโ€ staccandoci dalle โ€œnostre opereโ€ (cfr Eb 4,10). Questo  distacco dalle โ€œnostre opereโ€ รจ salutare per noi, perchรฉ ci permette di tornare da Colui grazie al quale tutto รจ reso pos sibile; un distacco che ci educa a distogliere lo sguardo dallโ€™onnipresente, dal quotidiano talvolta affannoso (cfr Lc,  10,41-42, Marta Martaโ€ฆ perchรฉ ti affanniโ€ฆ) e volgerlo verso lโ€™Onnipotente (Maria ha scelto la parte migliore). Solo se  impareremo a lasciarci stupire, meravigliare dallโ€™opera che Dio compie per noi โ€“ amarci fino alla fine โ€“ impareremo a  compiere opere dโ€™amore per gli altri, perchรฉ Gesรน รจ il nostro sale, la nostra luce, il senso piรน vero, piรน bello, piรน giusto  della nostra vita. Gesรน รจ il solo che sa dare un sapore diverso alle opere dei miei giorni e mi aiuta a mostrare attraverso  le mie opere questa novitร ; Gesรน รจ la sola Luce gentile capace di illuminarmi senza abbagliarmi dโ€™inganni, perchรฉ io  impari a portare un poโ€™ di luce e di speranza in chi non ha speranza; luce di conforto in chi vive nello sconforto; luce di  amicizia, a chi si sente solo. E tutto perchรฉ prima Gesรน ha fatto questo per me. Per ciascuno di noi.  

Il Natale, Luce del mondo, o si fa vita nella nostra vita, o dร  sapore agli attimi del nostro vivere, o non รจ servito a nulla.  Ma a quanti hanno accolto Gesรน, Luce del mondo, รจ dato di essere figli di Dio! (Gv 1,12-13).

Leggi qui la preghiera per questa domenica.

Il commento al Vangelo di domenica 5 febbraio 2023 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.