Terza domenica di Pasqua. Il Vangelo racconta lโapparizione del Signore risorto ai suoi discepoli in riva al lago. Siamo al capitolo 21 del Vangelo di Giovanni. La liturgia continua a tratteggiare il volto del discepolo del Risorto e della Comunitร dei credenti nel risorto: la fede, il credere in Gesรน risorto รจ unโesperienza di amicizia in itinere, in un progressivo cammino di crescita che vedrร slanci di generositร e di fiducia, ma anche momenti di dubbio e fatica. Cosรฌ รจ la vita di fede. Cosรฌ รจ la vita. Capire queste dinamiche aiuterร a meglio capire il nostro cammino. v. 1: โGesรน si manifestรฒ di nuovo ai suoi discepoli sul mare di Tiberiadeโฆโ.
Cโรจ un particolare che merita attenzione, ed รจ lโespressione โdi nuovoโ: infatti รจ la terza volta che Gesรน si rivela ai discepoli. Un โdi nuovoโ che suggerisce โuna nuova voltaโ ma, nello stesso tempo, possiamo cogliere questo โdi nuovoโ come un modo nuovo di presentarsi di Gesรน, una novitร attraverso la quale Egli desidera aiutare i discepoli, e oggi ciascuno di noi, a comprendere che Lui รจ vivo, ha vinto la morte. Ogni volta che il Signore si affaccia sulla โriva della nostra vitaโ รจ sempre unโesperienza nuova, non รจ mai ripetitiva, e questo chiede da parte nostra vigilanza e attenzione: โFaccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?โ (Is 43,19). Il Signore Gesรน invita a prendere coscienza che una caratteristica del discepolo del Risorto, del credente di oggi รจ la โvigilanzaโ, รจ vivere sapendo interrogare gli eventi della vita, senza cercare un senso alle cose, perchรฉ tutto ha senso, tutto mi parla se so ascoltare.
v. 2-3: โSi manifestรฒ cosรฌ: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dรฌdimo, Natanaรจle di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Pietro: โIo vado a pescareโ. Gli dissero: โVeniamo anche noi con teโ. Allora uscirono sulla barca; ma in quella notte non presero nullaโ. Di fronte alla morte di Gesรน il gruppo dei discepoli pare essersi disciolto: qui ne sono indicati solo sette. Il primo messaggio che possiamo cogliere รจ il fatto che senza il Signore il gruppo non regge, non trova piรน motivazione, e porta a tornare sui propri passi: โVado a pescareโฆVeniamo anche noi con teโ. La morte di Gesรน ha creato scompiglio al gruppo che necessita di tornare a fare lโunica cosa che sa fare: pescare. Lโavventura con Gesรน appare come una parentesi che si รจ aperta con la Sua chiamata (cfr Lc 5,1-11) e si รจ chiusa con la Sua morte in croce. Ma โโฆIn quella notte non presero nullaโ(v. 3b), con lโovvia conseguenza di non potersi sfamare: chissร , forse in cuor loro, quel โno, non abbiamo nulla da mangiareโ era colmo di nostalgia, del ricordo che con Gesรน cโera sempre abbondanza, come quando sfamรฒ cinquemila persone con 5 pani e due pesci (Lc 9,1s): a conferma di quanto Gesรน diceva: โSenza di me non potete far nullaโ (Gv 15,5). Eppure, se recuperano la fiducia degli inizi โ โSulla tua parola getterรฒ le retiโ (Lc 5,1-11), tutto cambia:
v. 6: โGettate la rete dalla parte destra della barca e trovereteโฆe non potevano piรน tirarla su per la gran quantitร di pesciโ. Non cโรจ esperienza di vita, anche di debolezza, che il Signore non sappia vincere. โGettate le reti dallโaltra parteโฆโ: come a voler dire: โCambiate prospettiva, non accontentatevi, non coltivate il culto del pessimismo e del lamento, perchรฉ vi paralizza, vi rende incapaci di vivere la vita. Reagite: guardate fuori da voi stessi!โ. La crisi e la fatica, il fallimento e la delusione fanno parte della vita: tutto dipende da come li guardiamo. E di fronte alla rete piena di pesci, il discepolo amato โ Giovanni? โ dirร lโespressione piรน bella ed efficace del Vangelo: โEโ il Signoreโ (Gv 21,7).
vv. 15-19: โSimone di Giovanni, mi vuoi beneโฆ!โ. In questo intenso dialogo tra Gesรน e Simon Pietro, cโรจ quasi una sorta di cucituraโฆ Per tre volte Simon Pietro lo ha rinnegato (cfr Lc 22,56ss), per tre volte Gesรน lo recupera nellโamore. A causa del triplice rinnegamento il cuore di Simon Pietro รจ ferito e lo sguardo pieno di vergogna. Gesรน non intende giudicarlo o umiliarlo, ma lo sta aiutando a โtirar fuoriโ il peso della sua vergogna, del suo fallimento. Solo cosรฌ potrร โconfermare i fratelliโ, come gli aveva chiesto al termine dellโUltima Cena: โE tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelliโ (cfr Lc 22,32). Gesรน riabilita Pietro nellโamore, in un abbraccio di amore misericordioso, affinchรฉ anche lui sappia fare altrettanto nel suo ministero, certo che il cammino della vita รจ sempre preceduto, accompagnato e seguito dalla preghiera di Gesรน: โHo pregato per teโฆโ (Lc 22,30). Un recupero che chiede rispetto e incoraggiamento. Un amore libero e gratuito, senza attesa di contraccambio. Quanto sta vivendo Pietro รจ unโesperienza riabilitante. Dimenticarlo, significherebbe ritrovarsi schiacciati dal โnostro nullaโ, incapaci di narrare quanto di bello e buono fa il Signore in noi e attorno a noi, perchรฉ schiacciati dalle nostre paure, vergogne, fallimenti.
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Ciรฒ che ci chiede il Signore risorto รจ proprio questo: gettare il cuore al di lร di ogni ostacolo, di ogni fatica, di ogniโฆsepolcro, perchรฉ Lui ha giร vinto. A noi coltivare lo sguardo, il โfiutoโ del discepolo amato: pensiamoci. Di fronte allโEucaristia riuscire ad esclamare: โEโ il Signore!โ; davanti a un confessionale dove un sacerdote attende i penitenti: โEโ il Signore!โ; davanti a un povero che incontriamo lungo il cammino: โEโ il Signore!โ; davanti a una famiglia che si aiuta, si ama, concorre al bene lโuno dellโaltro: โEโ il Signore!โ; davanti a una crisi di coppia superata nella fiducia: โEโ il Signore!โโฆ.Il Signore si presenta sempre โdi nuovoโ nella nostra vita, ma spetta a noi riconoscerLo sempre โdi nuovoโ in ogni attimo, affinchรฉ diveniamo narratori del suo amore misericordioso.
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.