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don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 4 Agosto 2024

Domenica 4 Agosto 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6,24-35

Continua il nostro cammino alla scuola della Liturgia domenicale, con la lettura del vangelo  di Giovanni, iniziata domenica scorsa e dedicata al tema del โ€œpane di vitaโ€. Gesรน, dicevamo, si  commuove di fronte alla folla che lo ha preceduto e raggiunto e, grazie ai โ€œcinque pani e due pesciโ€  messi a disposizione di un ragazzo, non solo sfama oltre cinquemila persone, ma ne avanzano 12  cesti. Durante la notte i discepoli con la barca si dirigono allโ€™altra riva: Gesรน non va subito con loro,  ma li raggiunge nella notte, camminando sullโ€™acqua (Gv 6,16-21). 

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La liturgia odierna inizia con un brano del libro dellโ€™Esodo, quando il popolo dโ€™Israele mormora  contro Mosรจ (cfr I lettura), dimostrando la sua immaturitร . Rimpiangeva il tempo passato  quandโ€™era โ€œseduto presso la pentola della carneโ€, non tenendo conto che lรฌ era schiavo, mentre ora  รจ libero. Non puรฒ certamente essere un piatto di carne a compensare la libertร !  

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Il tema del cibo/del pane รจ importante perchรฉ il cibo รจ il primo dono di Dio. Tutto รจ per lโ€™uomo, tranne il frutto dellโ€™albero della conoscenza (Gen 2,16): lโ€™atto del consegnare il cibo รจ un atto  paterno, ma lo รจ anche il โ€œnon-prendereโ€ espresso da Dio. Qui sta il punto. Di fronte al โ€œnon  mangiareโ€ un determinato cibo, ci si fida della paternitร  di Dio o si mormora? Si sa chiedere e  quindi attendere o si pretende di โ€œprendereโ€ da soli col rischio che quella libertร  di scelta si tramuti  in schiavitรน (cfr Gen 3)? Gesรน cerca di educare le folle a saper chiedere il giusto cibo, quello che apre  alla vita eterna, che offre speranza, che infonde forza. Espressioni/esperienze che riecheggiano tutte nel salmo scelto dalla liturgia: โ€œDonaci Signore il pane del cieloโ€.  

v. 24-25: โ€œQuando dunque la folla vide che Gesรน non era piรน lร  e nemmeno i suoi discepoli, salรฌ  sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesรน. Lo trovarono di lร  del mare e  gli dissero: โ€œRabbรฌ, quando sei venuto qua?โ€.  

La gente รจ stupita dellโ€™accaduto: se non รจ partito sulla barca, come fa ad essere arrivato dallโ€™altra  parte? Questa รจ la prima domanda, ed รจ una domanda che dice lo stupore di fronte a questo mae stro prodigioso e misterioso, questo maestro sfuggente: Gesรน fugge di fronte a coloro che lo cer cano per farlo re (Gv 6,15), ma sfugge anche di fronte alla pretesa di sapere tutto di Lui, di posse derlo, di controllarlo. 

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vv. 26-27: โ€œGesรน rispose loro: โ€œIn veritร , in veritร  io vi dico: voi mi cercate non perchรฉ avete visto  dei segni, ma perchรฉ avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo  che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dellโ€™uomo vi darร . Perchรฉ  su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigilloโ€. 

Gesรน svela alla folla che loro lo stanno cercando non per conoscerlo, ma per possederlo e per sen tirsi sempre sazi. Non cercano cioรจ Gesรน, ma cercano il pane! Da qui il suo invito a guardare a ciรฒ  che sazia veramente, non a ciรฒ che illude; a saper chiedere ciรฒ che veramente conta, non sempli cemente ciรฒ che momentaneamente soddisfa. La domanda giusta, suggerisce Gesรน, รจ chiedersi  cosa stiamo cercando quando cerchiamo Lui. 

vv. 28-30: โ€œGli dissero allora: โ€œChe cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?โ€. Gesรน  rispose loro: โ€œQuesta รจ lโ€™opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandatoโ€. Allora gli  dissero: โ€œQuale segno tu compi perchรฉ vediamo e ti crediamo? Quale opera fai?โ€.  La folla desidera il Signore, ma ancora non comprende cosa significa essere/stare con Lui. Pensa  di poter gestire e manipolare ogni cosa: โ€œChe cosa dobbiamo compiereโ€ฆโ€. Non si tratta tanto di un  โ€œfareโ€, quanto di un โ€œaccogliereโ€, si tratta di cambiare prospettiva. โ€œQuesta รจ lโ€™opera di Dio: che  crediateโ€ฆโ€. Concetto che Gesรน aveva giร  espresso a Nicodemo: ยซDio ha tanto amato il mondo da  dare il suo Figlio unigenito, perchรฉ chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eternaยป (Gv 3,16). 

vv. 31-34: โ€œI nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: โ€œDiede loro da  mangiare un pane dal cielo. Rispose loro Gesรน: โ€œIn veritร , in veritร  io vi dico: non รจ Mosรจ che vi  da ha dato il pane dal cielo, ma รจ il Padre mio che vi dร  il pane dal cielo, quello vero. Infatti il  pane di Dio รจ colui che discende dal cielo e dร  la vita al mondoโ€.  

La folla chiede e pretende ancora segni. Come il popolo nel deserto (I lettura), mormora senza  accorgersi di ciรฒ che ha giร  di fronte! Loro vogliono โ€œsegniโ€, โ€œmiracoliโ€ capaci di rassicurare, di  confermareโ€ฆ arrivando a rivestire la loro richiesta di un alone di sacralitร , ricordando quanto Mosรจ  fece con la manna nel deserto, e pure citando un salmo: โ€œDiede loro da mangiare un pane dal cieloโ€  (scelto oggi dalla liturgia, Sal 78,24). 

Di fronte alla โ€œpretesaโ€ della folla Gesรน cerca di aiutare la gente a passare dal โ€œdonoโ€ al โ€œDona toreโ€: โ€œNon Mosรจ vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dร  il pane dal cielo, quello veroโ€. Laย  manna era โ€œun segnoโ€: in fondo il mangiarla portava ancora fame e non dava vita eterna. Laย  manna era segno di un pane vero: โ€œIl pane di Dio รจ colui che discende dal cielo e dร  la vita al mondoโ€.ย  vv. 34-35: โ€œAllora gli dissero: โ€œSignore, dacci sempre questo paneโ€. Gesรน rispose loro: โ€œIo sono ilย ย pane della vita; chi viene a me non avrร  fame e chi crede in me non avrร  sete, maiโ€.ย  Quanto la gente ha compreso interiormente lโ€™insegnamento di Gesรน non ci รจ dato sapere, ma laย  domanda della folla svela almeno un tentativo: โ€œDacci sempre questo paneโ€. Espressione cheย  ricorda la samaritana: โ€œSignore, dammi di questโ€™acqua perchรฉ non abbia piรน sete e non continui aย  venire al pozzo ad attingereยป (Gv 4,15). La risposta di Gesรน รจ chiara e svela la sua identitร : โ€œIo sono ilย  pane della vitaโ€. Espressione che avremo modo di sviluppare nelle prossime domeniche.ย ย 

Al primo impatto forse anchโ€™io, anche noi, restiamo prigionieri della mentalitร  della folla e quindi  ci limitiamo a rincorrere Gesรน perchรฉ รจ Colui che si รจ dimostrato capace di sfamare cosรฌ tanta gente  con soli cinque pani e due pesci. E questo ci porta a inseguire โ€œi miracoliโ€, i fatti โ€œeclatantiโ€ ma di  perdere di vista Chi รจ colui che opera tutto questo. Preferiamo il โ€œpane prontoโ€ che la fatica del  porsi alla ricerca di Colui che dona il pane; la fatica del metterci in disparte, del meditare il vangelo,  del conoscere Gesรน e la sua volontร . La ricerca dei miracoli, dei segni, delle apparizioni โ€“ esperienze  tutte che il Signore permette nei tempi che ritiene opportune, ma che comunque rimangono segni  – รจ il tentativo di percorrere una scorciatoia e nello stesso tempo di illuderci di poter โ€œpossedereโ€  ogni cosa. Dal vangelo, invece, emerge una domanda semplice e chiara: so/sappiamo ascoltare in  profonditร  Gesรน? So/sappiamo lasciarci da Lui orientare nella ricerca? รˆ Lui il vero nostro  nutrimento, o in realtร  โ€œparliamoโ€ di Lui ma cerchiamo e ci nutriamo di altro? Qual รจ il cibo che  stiamo cercando? Il pane delle soddisfazioni, delle auto consolazioni o il โ€œpane vivo del cielo?โ€. 

Se ci pensiamo bene, il โ€œpane mioโ€ spesso ci porta fuori da noi stessi, ci fa desiderare una realtร  che  non cโ€™รจ qui ed ora (basti pensare a quanti cercano segni, miracoli, apparizioniโ€ฆ ovunque, ma poi  non vivono la quotidianitร , la vita comunitaria). Il pane di Gesรน, invece, รจ un pane per lโ€™oggi, che ci  tiene ancorati alla vita quotidiana ed รจ il solo che sazia: โ€œDacci il nostro pane quotidianoโ€.  

Ciรฒ che conta oggi รจ imparare a farci le giuste domande e darci le corrette risposte, che non sono  quelle che io reputo corrette, ma quelle che Gesรน stesso mi offre e che io sono chiamato a cogliere  e cercare di capire, per evitare di trovarmi di fronte allโ€™evidenza di Dio e di non accorgermene, tanto  da sentire rivolte a me le parole stesse di Gesรน: โ€œCome quella generazione a cui si suona il flauto, e  loro non danzano; si canta un lamento, e loro non piangonoโ€ (cfr Lc 7,31-35). 

โ€œChe cercate?โ€: รจ la domanda di fondo che Gesรน rivolge ai discepoli del Battista, che lasciano tutto  per seguirlo (Gv 1,38). La ripete a Maria di Magdala davanti al sepolcro vuoto (Gv 20,15). Quello che  Gesรน cerca di fare oggi, anche con me e ciascuno di noi, รจ riaccendere la domanda di fondo, la  domanda piรน vera per lโ€™uomo: โ€œChe cosa cerchi veramente? Qual รจ il tuo desiderio piรน profondo?โ€.  E invita a cercare ciรฒ che conta. La soddisfazione immediata delle proprie necessitร  materiali, pur  importanti, non danno ciรฒ che cerca il cuore. In questo modo Gesรน vuole aprire un varco in noi e  ravvivare la nostalgia di Lui, la sola che sazia per la vita eterna: โ€œDatevi da fare non per il cibo che  non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eternaโ€ (Gv 6,27). Il pane che solo Gesรน puรฒ dare (โ€œIl  Figlio dellโ€™uomo vi darร โ€ -Gv 6,27b) รจ la sua stessa vita che si fa dono spezzato per me, per noi.  

Un pane che non รจ conquista, che non รจ bravura, che non รจ premio (cfr Gv 6,28), ma รจ dono. รˆ donoย  di Dio stesso, รจ Dio stesso che si fa dono. Si tratta allora di credere in Lui, di andare dietro a Lui, diย fidarsi di Lui e di lasciarsi educare a sfamare la vera fame e sete di amore. In tutto questoย  comprendiamo che Gesรน sta educando il mio e nostro desiderio, anche perchรฉ sono proprio iย  desideri a muovere la vita. Il testo ci dice, per lโ€™ennesima volta, che Dio non chiede, ma dร ; Dio nonย  pretende, ma offre; Dio non esige nulla, ma dona tutto.ย 

Eppure mi e ci accorgiamo che questo รจ piรน impegnativo che conquistare qualcosa da soli: โ€œCosaย  dobbiamo fare?โ€. Gesรน invita la folla ad essere libera, loro vogliono sottomettersi, non sono abituatiย  a un rapporto di libertร  con il loro Signore, ma di sottomissione e chiedono cosa devono fare. Eย  Gesรน risponde loro: โ€œQuesta รจ lโ€™opera di Dioโ€. Eโ€™ interessante notare che lโ€™unica volta che nellโ€™Anticoย  Testamento appare questa espressione รจ nel libro dellโ€™Esodo, quando Mosรจ scese dal monte conย  le due tavole della Legge: โ€œLe tavole erano opera di Dioโ€ (cfr Es 32,16). Lโ€™opera di Dio che Gesรน รจย  venuto a chiedere รจ โ€œcredere in Colui che egli ha mandatoโ€. Non ci sono piรน le tavole della legge,ย  ma cโ€™รจ Gesรน.ย ย Certo, accogliere รจ molto piรน difficile che conquistare. Infatti se la vita รจ accoglienza, intuiamo cheย  dipendiamo da qualcuno; se รจ conquista, tutto รจ nelle nostre mani a tal punto da ritenerci piรน liberiย  e autonomi. Elementi che rimandano al peccato originale, ad Adamo ed Eva (cfr Gn 3).

In questa logica capiamo perchรฉ lโ€™Eucaristia รจ dono, non conquista. รˆ dono per tutti, non premioย  per alcuni. รˆ una tentazione molto diffusa, quella di ridurre la fede, la religione al rispetto delleย  leggi. Ma qui non si tratta di seguire unโ€™idea, un progetto, una sorta di patente a punti! Ma diย  seguire Gesรน come vivo e presente adesso, di lasciarsi da Lui coinvolgere. Si tratta di non fermarci allโ€™orizzonte puramente umano, ma di saper andare oltre. Si tratta di non fermarci al โ€œsegnoโ€, alย  โ€œmiracoloโ€ ma di andare a Colui che tutto questo dona: โ€œEโ€™ Lui il pane vero, disceso dal Cieloโ€.ย  Gesรน รจ pane di vita disceso dal cielo: in Lui solo trovo le risposte alle domande del mio cuore, dellaย  mia vita.

Oggi il Signore Gesรน mโ€™insegna e mi ricorda di non inseguire idee, di non imparare unaย  dottrina โ€“ anche se magari serve -ma di cercare un โ€œcibo miglioreโ€, di lasciarmi attrarre da Lui, di coltivare desideri grandi, perchรฉ io sono fatto per qualcosa di grande: โ€œSiate santi, come io ilย  Signore sono santoโ€ (Lv 19,2; Mt 5,43-48). A me, a ciascuno di noi, allora, il compito di non inseguire iย  pensieri del mondo, ma di trovare il coraggio di abbandonare lโ€™uomo vecchio per lasciarci rinnovareย  dallโ€™uomo nuovo che รจ Gesรน (cfr II lettura, che questa domenica bene si abbina al vangelo).

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

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