don Andrea Vena โ€“ Commento al Vangelo di domenica 31 Luglio 2022

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Cosa dice la Parola/Gesรน

Continua il nostro cammino alla scuola della Liturgia, lโ€™appuntamento domenicale che plasma i nostri cuori, illumina i nostri pensieri, orienta le nostre scelte per divenire parola vivente di Vangelo. Lungo questo nostro cammino,  abbiamo imparato quanto sia importante tenere fisso il nostro volto sul dolce Volto di Gesรน, pur di seguire โ€œcon  decisioneโ€ la volontร  del Padre (cfr XIII domenica, 26 giugno); abbiamo quindi compreso che la chiamata a farsi testimoni annunciatori del vangelo non รจ riservata a pochi eletti, ma a tutto il popolo di Dio (cfr XIV domenica, la chiamata del 72  discepoli, 3 luglio), ben sapendo, dicevamo qualche domenica fa, che se la fede ci fa essere credenti e la speranza credibili, รจ solo la caritร  che ci fa essere creduti.

Lectio divina XVIII domenica t o  anno C, don Andrea Vena

Ecco perchรฉ il primo annuncio รจ la testimonianza, รจ il divenire buoni  samaritani del e nel nostro tempo (cfr XV domenica, buon samaritano, 10 luglio), tenendo fisso lo sguardo non tanto sulle  cose da fare, quanto su ciรฒ che veramente conta, la compagnia-amicizia del Signore Gesรน (cfr XVI domenica, Marta e Maria,  17 luglio). Perchรฉ alla fin fine, solo Lui cโ€™introduce nella relazione piรน importante e vitale per noi, lโ€™amicizia con il Padre  del cielo (oggi). Solo Lui ci svela la chiave per una gioia piena. Se teniamo presente questo passaggio, allora com prendiamo che lโ€™impossibile che Gesรน propone oggi, รจ in realtร  non solo possibile, ma lโ€™unica via per una vita vera mente felice.  

Il testo del vangelo viene introdotto dalla prima lettura tratta dal libro del Qoelet: โ€œVanitร  delle vanitร  โ€“ dice il testo  -: tutto รจ vanitร โ€. Tutto รจ vano. Effimero. Parole sulle quali siamo chiamati a misurarci per capire se stiamo costruendo la casa della vita sulla roccia o sullโ€™inconsistenza della sabbia (cfr Mt 7,21-24), ricordandoci, come risponde remo nel salmo, che solo il Signore รจ per noi rifugio, di generazione in generazione. Ossia รจ rifugio sempre, non solo  per un emozionante attimo. Ma a questo punto รจ doveroso interrogarci su Chi o su cosa stiamo costruendo la vita.  Confrontiamoci allora col testo del vangelo. 

12-15: โ€œUno della folla gli disse: โ€œMaestro, diโ€™ a mio fratello che divida con me lโ€™ereditร โ€. 14Ma egli rispose: โ€œO uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?โ€. 15E disse loro: โ€œFate attenzione e tenetevi lon tani da ogni cupidigia perchรฉ, anche se uno รจ nellโ€™abbondanza, la sua vita non dipende da ciรฒ che egli possiedeโ€. Alla domanda che gli viene posta, Gesรน rifiuta di dare risposta, ma rimanda al โ€œgiudiceโ€ preposto a questo scopo. Questi in fondo sono dettagli che esulano dalla sua missione: โ€œIl mio Regno non รจ di questo mondoยป dirร  a Pilato (Gv  18,36). Pur trattandosi di una richiesta legittima, Gesรน la relativizza, perchรฉ non riguarda le cose ultime. Non riguarda il Cielo. Non riguarda la Meta verso la quale โ€œcon decisioneโ€ si sta dirigendo. Ma nel rifiutarsi di rispondere, allarga  lโ€™orizzonte della sua riflessione, andando a toccare il tema della cupidigia, della disordinata bramosia di voler solo  accumulare e possedere.

In questo modo Gesรน va alla radice delle cose, invita a guardarsi dentro, a capire quanto  ordinati o meno siano gli affetti del cuore:โ€œQueste cose cattive vengono fuori dallโ€™interno e rendono impuro lโ€™uomoโ€  (cfr Mt 7,22). In fondo, โ€œlโ€™avarizia รจ la radice di tutti i maliโ€ (1Tm 6,10), in quanto porta a fidarsi piรน dei beni che del Bene  sommo che รจ Dio, Padre nostro. Si capisce da qui perchรฉ Gesรน invita a โ€œNon servire a due padroniโ€ (cfr Lc 16,13) perchรฉ  รจ โ€œDifficile entrare nel regno dei cieli per coloro che possiedono ricchezzeโ€ (cfr Lc 18,24).  

Prendendo cosรฌ spunto dalla richiesta umanamente legittima di condividere lโ€™ereditร , Gesรน allarga lโ€™orizzonte, in vita a guardare alle cose della vita da un altro versante, per arrivare a domandarci: โ€œSu cosa faccio consistere la vita?  Sulla soliditร  della roccia o lโ€™inconsistenza della sabbia? Sullโ€™accumulo di beni o sul solo Bene che puรฒ colmare la fame  e sete del mio cuore, cioรจ Dio?โ€. In questa domanda Gesรน va dunque allโ€™essenziale: non si ferma sul dettaglio di  attrito tra i due fratelli, ma aiuta lโ€™interlocutore e oggi ciascuno di noi a domandarci se la richiesta che manifestiamo  nasce da un cuore puro o da un cuore disordinato. Perchรฉ se รจ cosรฌ, allora ci saranno sempre tensioni nelle relazioni:  oggi lโ€™ereditร , e domani qualcosโ€™altro. E per far capire questo concetto, Gesรน narra una parabola. Quasi a non voler  lasciare margini di ambiguitร . 

16-21: 16Poi disse loro una parabola: โ€œLa campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. 17Egli ragionava tra sรฉ: โ€œChe farรฒ, poichรฉ non ho dove mettere i miei raccolti? 18Farรฒ cosรฌ โ€“ disse -: demolirรฒ i miei magazzini e ne costruirรฒ altri piรน grandi e vi raccoglierรฒ tutto il grano e i miei beni. 19Poi dirรฒ a me stesso:  Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripรฒsati, mangia, bevi e divรจrtiti!โ€. 20Ma Dio gli disse:  โ€œStolto, questa notte stessa ti sarร  richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarร ?โ€. 21Cosรฌ รจ di chi  accumula tesori per sรฉ e non si arricchisce presso Dioโ€. 

Lโ€™uomo della parabola รจ ricco e ha pure un raccolto abbondante. Pensa al suo futuro โ€œragionando tra sรฉโ€, che non  รจ mai uno sguardo limpido (cfr Sal 73,13-17 โ€œInvano ho conservato puro il mio cuoreโ€ฆRiflettevo per comprendere ma fu una faticaโ€ฆfinchรฉ  non entrai nel santuario di Dio e compresiโ€).Nel suo s-ragionare pone di fronte a sรฉ tre cose: i molti beni ammassati, i molti  anni durante i quali puรฒ godersi beni, e una vita tranquilla. Parole e atteggiamenti che richiamano il sogno di Salomone: โ€œConcedi al tuo servo un cuore docileโ€ฆAl Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza e non  lunga vitaโ€ฆricchezzaโ€ฆvendettaโ€ฆEcco, ti concedo un cuore saggio e intelligenteโ€ฆTi concedo anche quanto non hai  domandato, cioรจ ricchezza e gloriaโ€ (cfr 1Re 3,4.13). Ebbene, nella parabola, Dio smonta ogni tassello:  โ€“ i โ€œmolti anniโ€ si ridurranno a โ€œquesta notte ti sarร  chiesta la vitaโ€;  

โ€“ โ€œlo sfrenato godimento della vitaโ€ si trasformerร  in un โ€œrendere la vita a Dioโ€;  

โ€“ e i โ€œmolti beni accumulatiโ€โ€ฆcon una domanda sarcastica, โ€œdi chi saranno?โ€ 

รˆ in questโ€™ottica che Gesรน definirร  questโ€™uomo uno โ€œstoltoโ€, perchรฉ ha costruito la vita sulla sabbia delle sue illusioni, senza tener conto di Colui che detiene la vita, Dio. Per capire chi รจ lโ€™uomo saggio, basta rileggere il versetto  12 del salmo responsoriale: โ€œInsegnaci a contare i nostri giorni, e acquisteremo un cuore saggioโ€ (v 12). Cosรฌ lโ€™uomo  โ€œstoltoโ€ s-ragiona tra sรฉ, lโ€™uomo saggio dialoga con Dio, consapevole che la vita รจ nelle Sue mani. Lโ€™uomo stolto,  ossia lโ€™uomo ricco, รจ chiuso nel suo ragionare, nella sua illusione di bastare a se stesso, nella convinzione che la  ricchezza, lโ€™accumulare siano la soluzione per una vita felice, quando Gesรน stesso si รจ fatto povero per noi! (cfr Fil 2). Se il fratello puntava a una piรน equa quantitร , Gesรน porta il dialogo a una piรน equa qualitร  della vita. Un cuore  pacificato e purificato porta tutto il resto a diventare relativo e secondario.  

I beni, pur importanti, restano mezzi per aiutarci a vivere bene il dono della vita. E non solo i beni materiali: pensiamo ai doni che abbiamo ricevuto, a quei โ€œtalentiโ€ che il Padre del cielo ci ha donato e grazie ai quali siamo illusi  di poter bastare a noi stessi. Ma questi non possono farci perdere di vista il bene sommo che รจ Dio, Padre nostro  (vangelo domenica scorsa); che รจ โ€œciรฒ che veramente contaโ€ nella vita (vangelo due domeniche fa).

Quello che dobbiamo cambiare รจ lโ€™orizzonte, come ricorda san Paolo nella II lettura odierna: โ€œSe siete risorti con Cristo, cercate le cose di  lassรนโ€ฆnon a quelle della terraโ€. Tenere fisso lo sguardo al cielo, come ci รจ stato ricordato nella solennitร  dellโ€™Ascensione, non รจ vivere tra le nuvole, ma tenere un ancoraggio solido, avere quella bussola che sola aiuta a vivere con  veritร  la traversata della vita, evitando di essere sballottati da ogni vento di pensiero (cfr Ef 4,14). Significa dare consistenza a ciรฒ che dร  valore alla vita. Come dicevamo allโ€™inizio di questa lectio, il vangelo odierno ci invita a misurarci  su cosa o su Chi stiamo costruendo la nostra esistenza: e non possiamo farlo s-ragionando in noi stessi, ma confrontandoci con il Signore Gesรน, con il suo vangelo. Lui solo รจ la stella polare che puรฒ orientare con veritร  lโ€™agire  del nostro cuore. Che ci aiuta, come cโ€™รจ stato ricordato due domeniche fa, a puntare su โ€œciรฒ che veramente contaโ€. Quanti santi hanno lasciato tutto per abbracciare tutto in Gesรน, riconoscendolo il necessario della loro vita: โ€œTutto  ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimitร  della conoscenza di Cristo Gesรน, mio Signore, per il quale ho lasciato  perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristoโ€ฆโ€ (cfr Fil 3,8).

Cosa rispondo io oggi alla Parola/Gesรน

Colletta anno C

O Dio, fonte della caritร , che in Cristo tuo Figlio ci chiami a condividere la gioia del Regno, donaci di lavorare con  impegno in questo mondo, affinchรฉ liberi da ogni cupidigia, ricerchiamo il vero bene della sapienza. 

Signore Gesรน, 

di fronte ai beni della vita, 

rischio anchโ€™io di  

s-ragionare tra me e me, 

illudendomi  

che i beni acquisiti  

e le competenze maturate siano garanzia per una vita riuscita, stabilitร  per potermi accontentare di vivere da spettatore, 

anzichรฉ da protagonista. 

Signore Dio, 

rendimi consapevole  

che solo nel confronto con Te posso ritrovare la veritร  di me. Aiutami Signore, 

a stare con Te, 

per vivere di Te, 

per divenire come Te.  

Cosรฌ sia.  

Don Andrea Vena  

Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno
il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo
a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione.

Il commento al Vangelo di domenica 24 luglio 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.