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don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 3 Novembre 2024

Domenica 3 Novembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 12, 28-34

In queste ultime domeniche abbiamo incontrato una serie di โ€œpassi avantiโ€ verso Gesรน, che sta andando verso Gerusalemme (meta che non indica solo il traguardo di un cammino, ma รจ simbolo/cifra/parametro di una vita: accoglienza/misericordia/dono della vita). โ€œPassi avantiโ€ guidati dal โ€œdesiderioโ€ di stare con il Signore Gesรน.

Continua dopo il video.

Pietro, che rimproverava Gesรน che parlava di sofferenza e morte in croce (7 domeniche fa, Mc 8,27ss); i discepoli tutti, fieri dโ€™aver allontanato uno che predicava in nome di Gesรน (5 domeniche fa, Mc 9,38ss); il โ€œgiovane riccoโ€, desideroso di avere la vita eterna (3 domeniche fa, Mc 10,17-27); Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, che volevano avere un posto alla destra e alla sinistra di Gesรน (2 domeniche fa, Mc 10,35-45); il cieco nato, Bartimeo, che chiede di poter riavere la vista (domenica scorsa, Mc 10,46-52). Solo per ricordarne alcuni.

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Oggi incontriamo il โ€œpasso avantiโ€ di uno scriba, desideroso di comprendere meglio la Scrittura. Il suo รจ un farsi avanti che non รจ mosso dalla volontร  di trarre Gesรน in errore (come invece ritroviamo nei testi paralleli di Matteo, 22,34-40; e Luca, 10,25-28), ma dal desiderio di trovare in Gesรน una risposta vera.

Il brano del vangelo viene introdotto dalla prima lettura tratta dal libro del Deuteronomio, dal quale Gesรน riprenderร  la citazione con la quale rispondere allo scriba (nel vangelo). Il testo evidenzia che lโ€™ascoltare e il mettere in pratica sono garanzia di felicitร  e prosperitร , motivo per cui รจ importante โ€œtenere fissi nel cuoreโ€ questi precetti.

Di fronte a questa promessa di felicitร  assicurata a quanti vivono i comandamenti, non si puรฒ che cantare al Signore il nostro amore: โ€œTi amo Signore mia forzaโ€ฆ mia roccia, mia fortezza, mio liberatoreโ€ฆ rifugio, scudo, baluardoโ€ (salmo).

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v.28: ยซSi avvicinรฒ a Gesรน uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandรฒ: โ€œQual รจ il primo di tutti i comandamenti?โ€ยป.

La salita verso Gerusalemme รจ conclusa, Gesรน ha giร  compiuto il suo ingresso nella cittร  santa ed รจ entrato nel tempio (Mc 11, 1-11: la liturgia ha omesso questa parte, in quanto viene proclamata nella settimana santa). Qui incontra diversi gruppi di scribi, farisei, anzianiโ€ฆ

Tra questi, uno scriba si avvicina a Lui per chiedergli quale fosse โ€œIl primo di tutti i comandamentiโ€. Un โ€œprimoโ€ inteso come Il fondamento della vita, il criterio ispiratore e unificatore per non cadere in un arido legalismo.

Una domanda che esprime il desiderio di comprendere meglio, di approfondire. Ed รจ interessante che questo โ€œdesiderioโ€ giunga dopo il โ€œdesiderio disordinatoโ€ di Giacomo e Giovanni (due domeniche fa) e del โ€œdesiderioโ€ di Bartimeo di poter vedere (domenica scorsa). A dimostrazione che il cammino verso Gerusalemme รจ un percorso lungo il quale Gesรน โ€œeducaโ€ i desideri.

vv. 29-31: ยซGesรน rispose: โ€œIl primo รจ: โ€œAscolta, Israele! Il Signore nostro Dio รจ lโ€™unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo รจ questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non cโ€™รจ altro comandamento piรน grande di questiโ€ยป.

La domanda posta dallo scriba ammetterebbe un solo comandamento come risposta, invece Gesรน risponde in modo piรน articolato. I precetti che costituiscono la torah sono 613 e i rabbini li distinguevano tra quelli piรน facili e quelli piรน difficili, esigendo comunque che si rispettassero tutti.

Lo scriba non domanda a Gesรน qual รจ โ€œil primo comandamentoโ€ ma โ€œqual รจ il primo di tutti i comandamentiโ€. Nella sua risposta, Gesรน cita Dt 6,4, che la liturgia propone come prima lettura, dove troviamo la professione di fede nellโ€™unico Dio.

Il primo comandamento, perรฒ, non รจ โ€œamare Dioโ€, quanto โ€œAscolta, Israele!โ€. Espressione che si conclude con un punto esclamativo. Si tratta dello โ€œShema Israelโ€, preghiera che prende nome dalla sua parola iniziale, e veniva e viene recitata da ogni israelita maschio al mattino e alla sera

Il testo, inoltre, veniva e viene portato anche nelle capsule del filatterio (teleffin), osservanza che Gesรน denuncerร  perchรฉ ridotta a pura esterioritร : โ€œโ€ฆLe loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattรจri e allungano le frangeโ€ฆโ€ (Mt 23,1ss).

Lโ€™Amore di Dio, sintetizzato in questo Ascolta Israele, si trasforma in amore per Dio. Non puรฒ esserci quindi โ€œrisposta dโ€™amoreโ€ se prima non cโ€™รจ stato โ€œascolto dโ€™amoreโ€. A partire dallโ€™ascolto, dunque, deriva il riconoscimento e lโ€™adorazione dellโ€™unico Dio, da amare con tutto se stessi: non un Dio da imparare a memoria, ma una relazione dโ€™amore con Lui.

Lโ€™amore che si deve a Dio va dato con tuttoโ€ฆ โ€œil tuo cuoreโ€, โ€œla tua animaโ€, โ€œla tua menteโ€, โ€œla tua forzaโ€. Amare, quindi, con tutte le forze e le capacitร  date allโ€™uomo. Gesรน completa con il richiamo al libro del Levitico, sullโ€™amore al prossimo (Lv 19,18). Non si tratta di due comandamenti, ma di uno solo: โ€œNon cโ€™รจ altro comandamento piรน grandeโ€, come a dire che lโ€™amore al prossimo deriva dallโ€™amore di Dio e a Dio.

vv. 32-33: ยซLo scriba gli disse: โ€œHai detto bene, Maestro, e secondo veritร , che Egli รจ unico e non vi sono altri allโ€™infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta lโ€™intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale piรน di tutti gli olocausti e i sacrificiโ€. Vedendo che egli aveva risposto saggiamente Gesรน gli disse: โ€œNon sei lontano dal regno di Dioโ€. E nessuno aveva piรน il coraggio di interrogarloยป.

La sintesi dello scriba rimarca le parole di Gesรน e conferma che lui non ha cercato di metterlo alla prova, quanto di trovare una saggia parola, tanto che Gesรน gli riconoscerร  di non essere lontano dal regno di Dio. Non รจ ancora โ€œdentroโ€, perchรฉ gli manca unโ€™ultima cosa, che qui non viene perรฒ manifesta: lasciare tutto per seguire lโ€™unico bene. Perchรฉ โ€“ come per il giovane ricco โ€“ non basta โ€œsapereโ€ se poi non accettiamo di vivere quanto sappiamo. Se la vita non cambia (cfr il giovane ricco: โ€œCosa devo fare per avere la vita eterna?โ€, Mc 10,17).

Lo scriba si presenta come un uomo capace di mettersi โ€œin ascoltoโ€, desideroso di capire. E questo atteggiamento interiore lo rende capace di porsi davanti a Gesรน con sinceritร  dโ€™animo per conoscere lโ€™essenziale della Legge, lโ€™essenziale della vita. Nel suo rispondere Gesรน non inventa nulla, dimostrando che la risposta cโ€™รจ giร  nella Scrittura. Non cโ€™รจ nulla da inventare, ma tutto da ri-scoprire. Si deve solo cercare e riconoscere.

E per poter ri-conoscere รจ necessario conoscere. Lโ€™ascolto รจ la porta attraverso la quale entrare in relazione con Dio perchรฉ significa aprirsi allโ€™altro, uscire dal proprio modo di pensare alla vita e alle cose della vita. โ€œAscoltoโ€ che permette, con veritร , di capire ciรฒ che veramente salva.

โ€œAscoltareโ€ รจ dunque accogliere il dono che io non ho, che mi manca per vivere ed essere consapevole che si tratta della โ€œparte miglioreโ€ (โ€œMaria ai piedi di Gesรน ascoltavaโ€ฆ ha scelto la parte miglioreโ€, Lc 10,39.42). โ€œAscoltareโ€ รจ prendere coscienza che non sono io โ€œil primoโ€, e che posso esistere nella misura che so โ€œricevere/ascoltareโ€. Questa รจ fede. Riconoscere che Dio รจ LA risposta, non una risposta tra le tante; Dio รจ LA bontร , non รจ semplicemente โ€œbuonoโ€ (cfr giovane ricco, Mc 10,17-18). O Dio รจ tutto o non รจ nulla.

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

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