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don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 28 Luglio 2024

Domenica 28 Luglio 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6, 1-15

Dopo aver delineato una sorta di โ€œDNAโ€ del credente (dallโ€™XI alla XIV domenica), la liturgia ci haย  presentato lโ€™invio dei Dodici da parte di Gesรน (XV domenica) e il loro ritornare da Gesรน dopo la missione (domenica scorsa), affaticati dal servizio svolto, tanto che Gesรน prende in disparte i suoi perย  permettere loro di riposare.

Ma qui avviene qualcosa di particolare: la folla precede Gesรน e ilย  gruppo dei Dodici nel luogo dove loro erano diretti. Di fronte a quella gente Gesรน prova compassione, perchรฉ li considera come pecore senza pastore: cosรฌ insegna loro qualcosa (Mc 6,14) e donaย  loro il pane di vita (Mc 6,35-44). Ma questi pochi ultimi versetti la liturgia li omette perchรฉ sceglie diย  riprenderli attraverso la pagina del 6ยฐ capitolo del vangelo di Giovanni il quale, non solo riporta laย  stessa scena di Marco, ma la sviluppa. Cosรฌ, per alcune domeniche, ascolteremo la riflessione diย  Gesรน sul tema del pane di vita, come presentato dallโ€™evangelista Giovanni.ย ย 

Il testo del vangelo oggi viene preceduto da un brano tratto dal 2ยฐ libro dei Re, dove Eliseo,  pur avendo pochi pani, riesce a provvedere e a saziare la folla presente. Importanti sono le parole  con le quali si conclude il testo: โ€œMangiarono e ne fecero avanzareโ€. Espressione che rimanda alla  profezia di Isaia, dove si parla di pace e di abbondanza (11,6-9), perchรฉ โ€“ come recita il salmo scelto  dalla liturgia โ€“ Egliโ€œApre la mano e sazia ogni viventeโ€. Esperienza che troverร  il suo apice in Gesรน,  Colui che sazia le folle e anticipa il โ€œpane del cieloโ€. Entriamo quindi nel testo del vangelo. 

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vv. 1-4: โ€œGesรน passรฒ allโ€™altra riva del mare di Galilea, cioรจ di Tiberiade, e lo seguiva una grande  follaโ€ฆ Gesรน salรฌ sul monte e lร  si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa  dei Giudeiโ€. 

In questi primi versetti viene contestualizzata la scena che permette di ricollegarci a domenicaย  scorsa. Lโ€™elemento piรน importante, perรฒ, รจ dato dalla vicinanza della Pasqua, che viene qui citataย  ma che farร  da sfondo a tutto il brano, anche perchรฉ i gesti di Gesรน rimandano alla figura di Mosรจย  e ai quarantโ€™anni di Israele nel deserto: Gesรน sale sul monte (cfr Mt 5,1 Discorso della Montagna; Mc 3,13ย  per la chiamata dei Dodici; Mosรจ sul monte Sinai, Es 24), Mosรจ riceve le tavole della legge sul monte โ€“ Es 24;ย Gesรน โ€œsi pose a sedereโ€ sul monte (atteggiamento del Maestro: Mc 4,1; Mt 5,1).; Mosรจ procura da mangiareย  al popolo (Es 16), cosรฌ Gesรน.ย ย 

vv. 5ss: โ€œAllora Gesรน, alzร ti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo:  โ€œDove potremo comprare il pane perchรฉ costoro abbiano da mangiare?โ€ Diceva cosรฌ per metterlo  alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiereโ€.  

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Il dialogo tra Gesรน e Filippo offre la cornice di quanto Egli sta per fare, il significato del suo gesto.  โ€œDove potremo comprareโ€ฆโ€ รจ unโ€™espressione utilizzata da Giovanni per indicare che la prove nienza รจ Gesรน stesso, mandato dal Padre (cfr Gv 2, a Cana: non sapevano da dove provenisse il vino; in Gv 3,  Nicodemo, non sai da dove viene il soffio di vita; con la Samaritana, Gv 4, da dove prende lโ€™acqua). Esempi che  segnalano che gli interlocutori di Gesรน โ€œnon sannoโ€ da dove provenga il dono che stanno per ricevere.  

v. 7: โ€œGli rispose Filippo: โ€œDuecento denari di pane non sono sufficienti neppure perchรฉ ognuno  possa riceverne un pezzoโ€.  

Chi oggi โ€œnon saโ€ da dove proviene il dono รจ Filippo, il quale tenta di chiudere il dialogo quantificando economicamente le possibilitร : โ€œDuecento denariโ€. Quasi a suggerire che ciรฒ che รจ possibile  ottenere, lo si puรฒ fare solo quantificandolo economicamente. 

v. 8: โ€œGli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: โ€œCโ€™รจ qui un ragazzo che  ha cinque pani e due pesci; ma che cosโ€™รจ questo per tanta gente?โ€.  

Il farsi avanti di Andrea, รจ comunque caratterizzato dalla stessa logica di Filippo: โ€œChe cosโ€™รจ questoย  per tanta gente?โ€. Ma ciรฒ che qui interessa, รจ la libertร  condivisiva di un bambino: โ€œCโ€™รจ qui un ragazzoโ€, il quale mette a disposizione quel poco che ha: โ€œSe non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieliโ€ (Mt 18,3). Lโ€™episodio ricorda e rimanda allโ€™esperienza di Eliseo che la liturgia ci ha offerto come prima lettura. (Episodio che ricorda anche la vedova al tempio, la quale viene apprezzataย da Gesรน, perchรฉ lei dona quanto ha per vivere, mentre lo scriba dona il superfluo cfr Mc 12,41ss) v. 9-11: โ€œRispose Gesรน: โ€œFateli sedereโ€. Cโ€™era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesรน prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanti ne volevanoโ€.ย ย 

Lโ€™evangelista annota che cโ€™era molta erba: lโ€™espressione richiama i tempi ultimi, quelli dell’abbondanza (cfr Sal 72). Il numero cinquemila indica la primitiva comunitร  cristiana (cfr Atti 4,4), ma anche  il fatto che si tratta di un multiplo di 50, che a sua volta indica lโ€™azione dello Spirito (cinquanta=Pentecoste).  

Allora Gesรน prese i pani e, dopo aver reso grazie, – parole che ricordano lโ€™eucaristia – li diede a quelli  che erano seduti, il termine seduti compare per la terza volta, ma Gesรน omette unโ€™azione molto importante: non richiede il lavaggio rituale delle mani. Non cโ€™รจ bisogno di purificarsi per mangiare il  pasto del Signore, quasi a suggerire che รจ il pasto/cibo/pane del Signore quello che purifica le persone. 

v. 12-15: โ€œQuando furono saziati, disse ai suoi discepoli: โ€œRaccogliete i pezzi avanzati, perchรฉ  nulla vada perdutoโ€. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani dโ€™orzo,  avanzati a coloro che avevano mangiatoโ€. 

Se la manna era limitata (cfr Es 16,17), qui cโ€™รจ abbondanza, tanto che al termine vengono riempiti  dodici canestri, come dodici erano le tribรน dโ€™Israele. A suggerire che tutta la nazione viene sfamata.  

vv. 14-15: โ€œAllora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: โ€œQuesti รจ davvero il  profeta, colui che viene nel mondoโ€. Ma Gesรน sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si  ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da soloโ€.  

Come Mosรจ si ritira sul monte dopo il tradimento del popolo che adorava un vitello dโ€™oro, cosรฌ Gesรน  si ritira di nuovo da solo sul monte, ora che la gente lo indica come il nuovo profeta (cfr Dt 18,15-18). Gesรน non รจ venuto per diventare re di questa terra (cfr Gv 18,35-38): Egli ha moltiplicato i pani non per  fare colpo sulla folla, ma per dare loro un โ€œsegnoโ€ (cfr Gv 6,26).  

A partire da questa Parola, intuiamo che la moltiplicazione dei pani e dei pesci risponde alla โ€œcom passioneโ€ provata da Gesรน di fronte alla folla. รˆ un Gesรน che si fa โ€œprossimoโ€ e che nel suo fareย  cerca di coinvolgere altri: โ€œDove potremo comprare il paneโ€ฆโ€, domanda a Filippo, e oggi a me e aย  ciascuno di noi. Dal testo capiamo che possiamo agire in due modi: da perfetti calcolatori โ€œDue cento denari, non sono sufficientiโ€ฆโ€, facendo conto sulle nostre possibilitร ; oppure animati dallaย  spontaneitร  e dalla fiducia di quel โ€œfanciulloโ€ che cโ€™รจ in ciascuno di noi: โ€œCโ€™รจ qui un ragazzoโ€.

E Gesรนย  sfamerร  la folla con la โ€œgenerositร  condivisivaโ€ di questo ragazzo, non certo con il calcolo dei suoiย  discepoli. Potremmo dire che come Gesรน ha provato compassione, cosรฌ quel ragazzo si รจ mossoย per lo stesso motivo, si รจ cioรจ lasciato interpellare, toccare da quella folla affamata.ย  Ma Gesรน non si รจ limitato a dare da mangiare. Domenica scorsa abbiamo visto che prima di tuttoย  Gesรน si รจ โ€œsedutoโ€ e ha donato il โ€œpane della parolaโ€, la sua attenzione, la sua premura, la suaย  tenerezza, la sua consolazioneโ€ฆ Un modo di fare che rivela un modo di essere: Dio รจ Amore, รจย  compassione, รจ Misericordia.

E sa donare ai figli non quello che vogliono, ma ciรฒ di cui hanno bi sogno: pane, libertร , giustizia, pace e, con tutto questo, anche il suo amore divino.ย  Se ora torniamo al vangelo, e lo seguiamo quasi al rallentatore, noteremo alcuni dettagli importanti. Il ragazzo, mosso anche lui da compassione, offre ciรฒ che ha, e pazienza se sono solo cinqueย  pani e due pesci. Su cinquemila uomini, solo questo ragazzo esce allo scoperto, solo lui si lasciaย  coinvolgere dalla compassione di Gesรน. Solo lui ha il coraggio di rischiare per lโ€™altro.ย  Ricevuti i pani e i pesci, Gesรน li prese, rese grazie, li diede a quelli che erano seduti. Gesti e paroleย  richiamano lโ€™Eucaristia: Gesรน prese il pane, rese grazie, lo spezzรฒ, lo diede loro.

Nel gesto di quelย  ragazzo รจ custodita la dinamica dellโ€™Eucaristia: spetta a ciascuno di noi, o meglio, spetta al ragazzoย  che รจ in ciascuno di noi, trovare sempre il coraggio di uscire dallo sterile calcolo e mettersi in giocoย  facendo forza non tanto sulle proprie capacitร  e competenze (come i discepoli sulla barca, i quali sveglianoย Gesรน solo nel momento della tempesta, Mc 4,35ss, XII domenica t.o.), quanto sulla forza che solo Gesรน saย  offrire, evitando quindi di restare prigionieri del calcolo, dellโ€™ovvietร , del โ€œso giร  tuttoโ€ (come i nazareni in sinagoga, i quali rifiutarono di riconoscere Gesรน quale profeta, Mc 6,1ss, XIII domenica t.o.). Solo se si entra nella logica del โ€œdonoโ€, della โ€œcondivisioneโ€ โ€“ e qui piรน che moltiplicazione, il veroย  miracolo รจ questo ragazzo che ha โ€œcondivisoโ€ โ€“ si entra nel segno di ciรฒ che farร  Gesรน con la suaย  stessa vita, fino a farne โ€œcorpoโ€ per noi -: solo se si entra in questa logica, allora ce ne sarร  per tuttiย  e ne avanzerร . Perchรฉ chi apre la mano e offre ciรฒ che ha con Dio e a Dio, sazia ogni vivente (cfrย  salmo).

A noi rompere gli schemi, uscire dalla paura di domandarci: โ€œChi sono io? Come posso con iย  miei limiti aiutare Gesรน oggi?โ€. Se facciamo conto su noi stessi non ne usciremo, ma se porremo inย  Dio la nostra fiducia e speranza, se ci lasceremo guidare dagli slanci del cuore ispirati da Dio, Luiย  stesso provvederร  (cfr Gv 2, nozze di Cana, dove Gesรน si rivela con il primo dei segni). Ripensiamo alla vita dei Santi: se avessero agito in base alle loro forze e possibilitร  economiche,ย  oggi non avremmo san Francesco dโ€™Assisi, santa Teresa dโ€™Avila, san Daniele Comboni, San Giovanni Bosco, le sante Bartolomea e Vincenza, santa Teresa di Calcuttaโ€ฆ il beato Piergiorgio Frassatiโ€ฆ o la beata Benedetta Bianchi Porroโ€ฆ solo per citarne alcuniโ€ฆ e chissร  da quanti santi dellaย  porta accanto abbiamo ancora imparato. Spetta dunque a noi uscire dagli schemi umani e abbandonarci alla logica di Gesรน.ย ย 

Ma cโ€™รจ un dato che emerge. Non si tratta tanto di restare incantati di fronte ai pani donati e moltiplicati, o alle dodici ceste avanzate, quanto su Chi ha permesso tutto questo: Gesรน รจ โ€œil pane della  vitaโ€ (Gv 6,35), lโ€™unico pane capace di sfamare per la vita eterna (Gv 6,51).  La cosa che possiamo capire e imparare, รจ che il Signore ancora una volta non guarda all’apparenza, ma al cuore. Non guarda a quanto abbiamo, ma a quanto siamo capaci di mettere nelle sue  mani, fidandoci di Lui, di sorella provvidenza. Potremmo dire che รจ la logica dellโ€™incarnazione, del  rischio. Ciรฒ che conta รจ che tutto passi per le mani di Gesรน, che non si stendono per prendere e  possedere (vedi Adamo ed Eva, Gn 3), ma per donare, per condividere. Lโ€™Eucaristia รจ il sacramento del  pane di vita eterna, della condivisione, del rendere grazie. โ€œChi troppo vuole nulla stringeโ€, dice il  detto. E qui Gesรน cโ€™insegna che piรน ti apri a Lui e agli altri, piรน ricevi. 

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

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