Carissimi amici,
il cammino liturgico dellโAvvento ci porta alla grotta di Betlemme per celebrare lโAvvenimento di salvezza che ha cambiato la storia: la nascita di Gesรน, il Figlio di Dio fatto uomo, lโEmmanuele, il โDio con noiโ. Dio si รจ fatto Uomo per noi, per la nostra salvezza. Il Natale รจ una festa talmente importante che la liturgia ce la fa rivivere al rallentatore attraverso la celebrazione di quattro Messe.
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Nella messa della vigilia (il 24 sera, solitamente verso le ore 18), il vangelo ci presenta la genealogia di Gesรน, una sorta di album di famiglia, dove lโevangelista mira a dimostrare che Gesรน รจ della discendenza di Davide (Mt 1,1- 25). Un album da dove emergono personaggi non sempre brillanti; eppure la Scrittura non nasconde questa storia: Gesรน non rinnega la โstoria della sua famigliaโ, ma ne diverrร lโerede piรน importante! Questo per ricordare a noi che non dobbiamo restare prigionieri di timori o vergogne riguardanti qualche nostro โfamiliareโ: รจ la nostra vita, e non รจ che cancellandone la memoria โ oggi รจ una moda ideologica che passa sotto lโespressione โcancelcultureโ โ possiamo far finta che non esistano. Ma non dimentichiamo che cโรจ anche la โfamiglia interioreโ, popolata di ricordi, di pensieri, di fantasieโฆche non sempre sono virtรน: a volte ci vergogniamo di alcuni di questi nostri โparenti interioriโ. ร la vita, non si puรฒ cancellare, ma tutto va riordinato. Gesรน รจ entrato nella storia, si รจ fatto uomo per insegnarci a divenire uomini migliori! Ci ha insegnato a entrare fino in fondo nella nostra storia, a confrontarsi con essa e a condurre, per quanto possiamo, una vita retta, bella, vera.
Nella messa della notte, il vangelo ci presenta la nascita di Gesรน (Lc 2,1-14). Un Fatto avvenuto in un preciso e dettagliato momento storico: โUn decreto di Cesare Augustoโฆquando Quirinio era governatore della Siriaโฆโ (Lc 1-2).
Nella messa dellโaurora, troviamo i pastori che vanno a contemplare quanto gli angeli avevano annunciato loro (Lc 2,15-20).
Infine nella messa del giorno, lโevangelista Giovanni, con sguardo contemplativo, descrive lโAvvenimento Gesรน, Parola fatta Carne, il Dio fatto Uomo (Gv 1,1-18).
A fare da filo conduttore ai testi biblici รจ โla notteโ, per sottolineare che Gesรน รจ โla luceโ venuta nel mondo, la luce vera che illumina e che non tramonta, come annunciato dal profeta: โIl popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulseโ (Is 9,1 โ I lettura della messa della notte). Sarร la luce ad avvolgere i pastori: โLa gloria del Signore li avvolse di luceโ (Lc 2,9, vangelo della notte), e a guidarli alla grotta di Betlemme.
Da qui nasce la tradizione di addobbare alberi, case, vie con le luci: per noi cristiani non sono semplici addobbi, ma sono il segno della Luce di Gesรน. Sono la โluceโ che ricorda che Gesรน ha vinto le tenebre e ha illuminato la notte della storia. Sono il segno che ricorda che come Gesรน ha illuminato quella santissima notte, cosรฌ illumina le nostre notti fatte di fatica, di sofferenza, di dubbioโฆ Lui stesso ci avvolge della sua Luce e ci guida attraverso i sentieri del tempo verso la โgrotta di Betlemmeโ, verso lโincontro con Lui. Lasciamoci guidare dalla โluceโ che Dio ci offre lungo il cammino perchรฉ sono i โsegniโ attraverso i quali Lui ci sta attirando a sรฉ per dirci che ci vuole bene, che ci ama, che รจ venuto per noi, per me. Il Natale รจ il grido di gioia di Dio che ci dice che non si รจ dimenticato di noi! Eโ il Dio con noi, che mai ci abbandona e mai perderร la sua luminositร : โEgli era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non lโhanno vintaโ (Gv 1,4, vangelo del giorno).
Come dicevo, la liturgia ci offre quattro Messe di Natale, quattro momenti che ci accompagnano in una sorta di pellegrinaggio. Nella prima tappa, la messa della vigilia, si pongono le premesse per capire chi รจ Gesรน. Egli doveva essere della discendenza di Davide, come promesso dal profeta Natan: โVaโ, e riferisci al mio servo Davide: โโฆIo assicurerรฒ dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere, e renderรฒ stabile il tuo regnoโฆ La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempreโฆโ (cfr 2 Sam 7,1ss). Il testo evangelico di Matteo che ascolteremo nella Messa della vigilia mirerร proprio a collegare Gesรน alla discendenza di Abramo e quindi di Davide. Egli รจ dunque lโAtteso delle genti, lโAnnunciato dai profeti.
Partendo da questo dato, il cammino continua fino a portarci innanzi alla grotta di Betlemme, poichรฉ โPer loro non cโera posto nellโalloggioโ (Lc 2,7, vangelo della notte). Se vogliamo incontrare il Signore Gesรน โ a questo ci ha educati il cammino dโAvvento โ dobbiamo necessariamente rinunciare alle false immagini che ci siamo fatti di Dio. Dio non nasce in un palazzo ma in una grotta alla periferia della cittร (anche i Magi dovranno ricredersi e incamminarsi verso Betlemme, Mt 2,1-12, Epifania). Un particolare che ci suggerisce che chi vuole incontrare il Signore deve accettare di farsi condurre verso la periferia non solo delle cittร , ma anche della nostra storia e del nostro tempo; e ancor prima, siamo invitati ad andare nelle periferie del nostro animo, lรฌ dove magari preme la vergogna di qualche peccato commesso, lรฌ dove regna la sfiducia nel non sentirci allโaltezza della vita e di Dio.
Il Natale di nostro Signore ci porta alla veritร della nostra vita e della nostra storia: non รจ una luce che abbaglia e alla fin fine inganna, ma โ dicono i testi โ รจ una luce che avvolge e illumina, una luce che scalda e che guida, cioรจ che ti accompagna. Il Figlio di Dio fatto Uomo in Gesรน mi e ci aiuta a riconciliarci con la nostra umanitร ferita dal peccato. Gesรน รจ venuto per dire a ciascuno di noi che la vita merita di essere vissuta fino in fondo, perchรฉ anche โSe il cuore ci rimprovera qualcosa, Dio รจ piรน grande del nostro cuore e conosce ogni cosaโ( 1Gv 3,20). Il Natale di Gesรน non รจ una luce che inganna, che abbagliaโฆ non รจ unโillusione o una favola. ร Avvenimento di Amore, di Speranza, di Misericordia. Di Gioia.
I pastori, uomini semplici e illetterati, โandarono senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoiaโ (Lc 2,16). Si mossero obbedendo alla parola degli angeli e lasciandosi guidare dalla โluceโ che li avvolgeva. Giunti alla Grotta, videro un bimbo. Niente di piรน. Ma riascoltando in cuor loro le parole degli angeli, riconobbero in quel Bimbo il Figlio di Dio, il Messia. Solo questa esperienza di comprensione li aiuterร a riconoscere il Messia. Le parole degli angeli si rivelano per loro la chiave dโinterpretazione per capire quanto stanno vivendo. โDopo averlo visto, riferironoโฆquelli che udivano si stupironoโฆMaria, da parte sua, custodivaโฆme ditava nel cuoreโ (Lc 2,17-20).
In queste brevi parole troviamo lโesperienza del โvedereโ, dellโโascoltareโ, dello โstupirsiโ, del โcustodireโ e del โmeditareโ. Il โvedereโ per essere compreso chiede di essere guidato da un retto โascoltareโ: solo la comprensione, infatti, permette di riconoscere. La Parola di Dio si rivela cosรฌ come la chiave, la password per comprendere il โvedereโ, ossia lโesperienza dello scorrere della vita quotidiana. E sarร questo โcomprendereโ la vita dal di dentro che ci porterร a โstupirciโ di ogni cosa, perchรฉ tutto รจ segno, tutto parla di Dio! Ma ancora non basta. Serve โcustodireโ nel cuore quanto vissuto, imparare cioรจ a far memoria delle grandi gesta che Dio compie in noi e per noi. E il custodire la memoria sโaccompagna allโarte del โmeditareโ, ossia del rileggere con Dio ogni istante, riconoscendolo parte di uno stesso libro, quello della vita, perchรฉ tutto รจ dono di Dio. Tutto รจ esperienza con Dio. Ciรฒ che serve รจ la chiave per entrarvi. ร la Parola. ร Gesรน, il Verbo fatto carne (cfr Gv 1, vangelo del giorno).
Queste sfumature appena accennate sono i tanti stati dโanimo presenti nei nostri cuori, sono esperienza quoti diana. Dal vedere al meditare, passando per lo stupore, lโascoltare e il custodire. Ogni attimo della vita chiede questi passaggi. Non bastano emozione e stupore per divenire maturi, se no la gioia del Natale termina il 7 gennaio! In fondo non si puรฒ andare solo lรฌ dove ti porta il cuore: il cuore va portato dove deve andare! Ecco la fatica del meditare. La fatica della vita che chiede di essere anche pensata, ponderata, compresa in un quadro piรน grande. ร importante, perchรฉ ci sono e ci saranno sempre momenti umanamente incomprensibili: Maria non com prese, ma custodiva e meditava. Custodire permette al momento giusto di comprendere, perchรฉ non tutto si svela subito alla nostra comprensione. I discepoli, infatti, comprenderanno molte parole di Gesรน solo dopo la risurrezione. Ma รจ proprio grazie a questo ricordare, che ritroveranno forza e coraggio di testimoniare. Fino al martirio. Illuminati dalla Parola e da essa avvolti, sapremo riconoscere il significato piรน vero e piรน profondo del Natale. Gesรน, vero Dio e vero Uomo, รจ venuto per me, per noi. In Gesรน, Dio รจ Fedeltร alle sue promesse. โDio si รจ fatto uomo perchรฉ lโuomo diventasse Dioโ(santโIreneo)! Perchรฉ lโuomo raggiungesse โla misura della Sua pienezzaโฆdi Uomo perfettoโ(cfr Ef 4,13). Tanto che il Concilio Vaticano II dirร : โChi segue Gesรน, lโuomo perfetto, diventa lui pure piรน uomoโ (GS 41).
Se comprendiamo questo, allora capiamo perchรฉ non possiamo ridurre il Natale di Gesรน a una semplice festa di emozioni e di luci, di pranzi e di regali. Tutto bene, sโintende. Ma non puรฒ bastare. Almeno per noi cristiani non puรฒ bastare! Anche Erode voleva vedere Gesรน per โcuriositร โ (cfr Mt 2,8)โฆ e sappiamo cosโha fatto con la strage degli innocenti! (Mt 2,16).
Il Natale di Gesรน รจ la โcifraโ, la โchiaveโ, la โpasswordโ per divenire uomini e donne piรน perfetti! Solo cosรฌ, come i pastori, sapremo dare testimonianza: โI pastori se ne tornarono glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e vistoโฆโ. In altre parole: โQuello che abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le mani toccarono del Verbo della Vitaโฆnoi lo annunciamo anche a voiโ (1Gv 1,1-2).
Anche noi siamo chiamati a glorificare e lodare Dio con la nostra vita, prima che con le parole. Importante รจ saper fare autentica esperienza del Natale di Gesรน! Come dicevamo nella III e IV domenica di Avvento, si tratta di avere anche il coraggio di mettere in discussione le nostre certezze, perchรฉ Dio non sempre corrisponde ai nostri sogni e attese, anzi! Guardiamo agli angeli: mica vanno al tempio di Gerusalemme a portare lโannuncio! Vanno da alcuni pastori, da coloro che proprio per le regole del Tempio non sono ammessi neppure a pregare! Guardiamo ai magi: prima vanno a Gerusalemme, ma poi dovranno ricredersi e andare a Betlemme. Se si vuole incontrare il Signore รจ necessario seguire la Sua strada, non la nostra: โLe mie vie non sono le vostre vieโ (Is 55,8). Dio capovolge tutto e il canto del Magnificat di Maria trova cosรฌ ancora piรน forza: Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umiliโ (Lc 1,52).
Come per i pastori, cosรฌ chiediamo di essere condotti dalla Luce gentile del Vangelo per contemplare in quel Bimbo il Figlio di Dio fatto Uomo per noi. Chi fa questa esperienza troverร la pace che cerca: โGloria a Dio nel piรน alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli amaโ (Lc 2,14, vangelo della notte). โPace agli uomini che egli amaโ: in Gesรน cโรจ tutto lโamore del Padre del Cielo! Accogliere Gesรน รจ accogliere lโamore di Dio, il quale ha tanto amato gli uomini da mandare il suo Figlio unigenito per umanizzare lโumanitร , per renderla piรน bella, piรน vera. Si รจ fatto Uomo per renderci piรน umani!
Gesรน รจ lโUomo nuovo, lโUomo perfetto, il solo che puรฒ renderci perfetti come il nostro cuore desidera. In Gesรน cโรจ tutto lโamore di Dio per me, per ciascuno di noi. In Gesรน cโรจ il โsiโ di Dio nei nostri riguardi. Gesรน รจ il dono del Padre per tutti noi! E qui trova significato lo scambiarsi i doni a Natale: come Dio mi ha fatto dono del suo Figlio Gesรน, cosรฌ io condivido un dono con gli altri per manifestare il mio amore.
Non temiamo, allora! Andiamo incontro al Signore! Non temiamo: Egli รจ venuto in cerca della pecora smarrita (Lc 15,4ss); non รจ venuto per i sani ma per i malati (Mt 9,12); non รจ venuto a chiamare i giusti ma i peccatori (Mt 9,13); รจ venuto a cercare chi รจ perduto (Lc 19,10). Allora non lasciamoci imprigionare da vani discorsi creati ad arte dalla nostra โdiabolica fantasiaโ: questa รจ la Parola da seguire, questa รจ la Luce da cui lasciarci guidare. Forzaโฆโ
Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo Avvenimento!โ.
Innanzi al nostro presepe, al Bimbo di Betlemme diciamo il nostro grazie: โGrazie, perchรฉ sei venuto per me!โ, โPerchรฉ, nonostante tutto, ti fidi ancora di meโ, โGrazie perchรฉ mi amiโ. Diciamolo con tutto il cuore! E rechiamoci innanzi alla grotta che รจ il โtabernacoloโ in chiesa, lรฌ dove Gesรน รจ realmente presente nellโEucaristia: โGrazie, per chรฉ mi amiโ. Diciamoglielo quando riceviamo lโEucaristia: โNon sono degno Signore, tu lo sai, ma il Natale mi dice ancora una volta che Tu mi amiโฆ e io ti amo per questo! Grazieโ.
Leggi qui la preghiera per domenica prossima.
Il commento al Vangelo di domenica 25 dicembre 2022 curato da don Andrea Vena. Canale YouTube.