โPerchรฉ cercate tra i morti colui che รจ vivo? Non รจ qui, รจ risortoโ.
Sono le parole del vangelo della grande Veglia Pasquale e che oggi risuonano per noi: Gesรน รจ vivo, ha vinto il peccato e la morte e ora vive per sempre! Le donne, diceva il testo, giunsero al sepolcro di primo mattino e โTrovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcroโ (cfr Lc 24,2). โMentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgoranteโ.
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Le donne cercano di capire il senso di quanto stanno sperimentando, ma solo i due angeli le aiuteranno a comprendere quanto sta avvenendo, accompagnandole a far memoria di quanto Gesรน aveva detto loro: โRicordatevi come vi parlรฒ quando era ancora in Galilea e diceva: Bisogna che il Figlio dellโuomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giornoโ (cfr discepoli di Emmaus: Lc 24,13ss, vangelo della sera di Pasqua).
La prima cosa che possiamo cogliere รจ il fatto che il Signore Gesรน vuole farmi e farci capire che il mistero della risurrezione lo possiamo comprendere solo alla luce della Parola che Lui stesso ha detto e vissuto. Solo nellโincontro con la Parola รจ possibile conoscere il Signore ed รจ possibile conoscere noi stessi. Valeva per le donne, e vale per tutti noi oggi. E cosa dice la Scrittura? Forse anche noi siamo come le donne del vangelo che pensano di provvedere loro a tutto portando gli aromi e quanto serviva per ungere il corpo del defunto. Cosรฌ anche noi portandoci verso i โsepolcriโ della nostra vita, chiusi dalla pietra del pessimismo, della fatica, dello scoraggiamento, della lamentelaโฆ quando pensiamo di risolvere tutto con i nostri ragionamenti, le nostre abitudini, le nostre umane abilitร . Dimenticando che come la pietra del sepolcro di Gesรน รจ stata rimossa da Dio, cosรฌ Dio ha giร rimosso ogni pietra dal nostro cuore. Non ha senso affannarci a conquistare chissร cosa (cfr Lc 10,38ss): รจ giร tutto fatto, non ve ne accorgete? (cfr Is 43,16ss). Questa รจ la Pasqua di nostro Signore, la nostra Pasqua! Non vale la pena illuderci di poter capire con la ragione ciรฒ che va accolto e compreso col cuore. Come dicevamo in queste domeniche, la vita va abbracciata prima che compresaโฆ. Ancor piรน il mistero della risurrezione. Se voglio e vogliamo conoscerci, diceva santa Teresa dโAvila, facciamolo con e davanti a Gesรน, non davanti ai nostri specchi!
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โMaria Maddalena corse e andรฒ da Simon Pietro e dallโaltro discepolo, quello che Gesรน amavaโฆ Correvano insieme tutti e due, ma lโaltro discepolo corse piรน veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinรฒ, vide i teli posati lร , ma non entrรฒ. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva, ed entrรฒ nel sepolcro e osservรฒ i teli posati lร , e il sudarioโฆAllora entrรฒ anche lโaltro discepoloโฆe vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, cioรจ che egli doveva risorgere dai mortiโ Gv 20,2).
Sono le parole che la liturgia ci fa ascoltare nel vangelo del mattino di Pasqua. E anche in questa esperienza, come conclude il testo, si sottolinea che โnon avevano ancora compreso la Scritturaโ. Innanzitutto soffermiamoci sulla corsa di Maria Maddalena, la prima apostola, messaggera della buona e bella notizia. Corre a dare lโannuncio. La cosa interessante รจ che al tempo di Gesรน la parola della donna non aveva valore, e qui invece il primo annuncio viene dato proprio a e da una donna. Corrono verso il sepolcro Simon Pietro e lโaltro discepolo, quello che Gesรน amava e che la tradizione ci fa identificare in Giovanni. Giunge per primo Giovanni, ma non entra, forse per rispetto di Simon Pietro, al quale Gesรน ha dato un primato. Ma osserva. Nel frattempo arriva Pietro, il quale entra, guarda e nota i teli e il sudario, posati lร : un dettaglio che vuole suggerire che il corpo non รจ stato trafugato perchรฉ chi ruba non mette in ordine.
Quindi entra anche il discepolo amato che โvide e credetteโ. Pietro osserva, valuta, ragionaโฆ Giovanni, invece, vede con lo sguardo del cuore; anche al lago di Tiberiade sarร sempre il discepolo amato a riconoscere e dire โEโ il Signoreโ (cfr Gv 21,4-7). Il discepolo amato coltiva un intuito incredibile, ha un โfiuto spiritualeโ sopraffino.
Il discepolo amato โvide e credetteโ. Coglie in ciรฒ che vede il โsegnoโ per cui credere in Gesรน, il Vivente. Maria Maddalena โvedeโ la pietra tolta dal sepolcro; Simon Pietro โvedeโ le bende e il sudario allโinterno del sepolcro; il discepolo amato โvide e credetteโ. Sembra quasi lโitinerario del credente, quel cammino di crescita che ciascuno di noi รจ chiamato a compiere e che ci vedrร impegnati tutta la vita: dal semplice osservare esteriormente gli eventi, dallโosservare con il puro criterio umano, al โvedereโ gli eventi della vita con lo sguardo della fede, certi che tutto รจ โsegnoโ per chi crede.
Quando vogliamo chiudere una questione, siamo soliti dire โmettiamoci una pietra sopraโ. Ma in questo modo pretendiamo noi di concludere le cose, di soffocarle nelle nostre pretese. Capire la Pasqua di nostro Signore significa invece mettersi in ascolto della sua Parola, della novitร che Lui stesso รจ venuto a portare, dimostrando con questo โfattoโ che solo Lui ha ragione, perchรฉ solo Lui ha vinto sul peccato e sulla morte. Solo Lui ha fatto rotolare la pietra messa sopra. Ogni altra proposta, al di fuori di Lui, svia dalla veritร , perchรฉ in nessun altro cโรจ salvezza (At 4,12). Entrare in questa logica significa sintonizzarci con il Signore imparando โ ricorda san Paolo nella II lettura โ a cercare โle cose di lassรน e non quelle della terraโ (Col 3,1).
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La Pasqua di Nostro Signore Gesรน ci sprona a guardare alla vita cambiando prospettiva, sintonizzandoci con la logica del vangelo. Gesรน รจ sceso negli inferi, ha svegliato Adamo ed Eva e, prendendoli per mano, li ha accompagnati verso il giardino del paradiso (mostrano le icone); cosรฌ il Signore fa con ciascuno di noi: ci prende dagli inferi della nostra vita, qualunque essi siano, e ci risolleva, ci porta verso lโalto, ci proietta verso nuovi sentieri. Per chi vive il vangelo non ci sono piรน muri invalicabili, pietre che ostacolano il desiderio di riscatto perchรฉ chi crede โsaโ che Gesรน con la sua morte e risurrezione ha giร rimosso ogni ostacolo e, se mai uno si trovasse di fronte a ostacoli insormontabili o lamentele infinite, vuol dire che sta guardando dalla parte sbagliata. Che questa Pasqua ci liberi dai falsi culti: il culto del lamento continuo, dellโillusione di poter bastare a noi stessi, dal pessimismo che guasta la vita, dalla sfiducia che non possiamo migliorare, dalle pietre tombali del successo e del denaro, del tornaconto personaleโฆ Ci liberi il Signore da tutto questo e ci aiuti a fare della nostra vita una corsa per portare a tutti la โnotiziaโ che il Signore Gesรน รจ il Signore vivente. ร lui il Signore della gioia che cโinvita a danzare
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.