Domenica scorsa abbiamo meditato sulla chiamata di Simon Pietro e di alcuni suoi compagni (cfr Lc 5,1-11). Oggi, scelti i Dodici discepoli, Gesรน scende e si ferma in un luogo pianeggiante, da dove presenterร le beatitudini, che ritroviamo nel testo della prima lettura, tratto dal libro del profeta Geremia, attraverso il temaย delle โdue vieโ, quella delle maledizioni, per quanti non obbediscono a Dio: โMaledetto lโuomo che confidaย nellโuomo e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signoreโ.
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E la via delle benedizioni:ย โBenedetto lโuomo che confida nel Signore e il Signore รจ la sua fiduciaโ. Che si fa preghiera nel salmo 1 โBeatoย lโuomo che non entra in consiglio dei malvagiโฆma nella legge del Signore trova la sua gioiaโฆEโ come alberoย piantato lungo corsi dโacquaโ. Entriamo nel testo evangelico: โDisceso con i Dodici, Gesรน si fermรฒ in unย luogo pianeggiante..alzร ti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: โBeati voi, poveri, perchรฉ vostro รจ ilย regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perchรฉ sarete saziatiโฆbeati voi che ora piangete, perchรฉย ridereteโฆโ.ย ย
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La prima beatitudine รจ indirizzata ai poveri, perchรฉ a loro principalmente รจ rivolto questo annuncio di salvezza (cfr Lc 4,18 7,22).Non si tratta di un inno alla povertร o peggio ancora alla miseria, quanto lโassicurazione che Dio sta dalla tua parte, prende le tue difese: questo porta a magnificare il Signore, perchรฉ Dio รจ con loro. Alle beatitudini, seguono i โguaiโ: โMa guai a voi, ricchi, perchรฉ avete giร ricevuto la vostra consolazione. Guai a voi che ora siete saziโฆa voi che ora rideteโฆquando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profetiโ. Si tratta di appelli rivolti a quanti devono convertirsi. Potremmo definirli una sorta di โavvertimentoโ per quanti si sentono autosufficienti, per quanti sono illusi di poter fare tutto da soli.
Che fare dunque? Scegliere le beatitudini, quale binario lungo il quale proiettare i nostri pensieri, muovere i nostri passi.
Cerchiamo cosรฌ di domandarci cosa il Signore vuole dire a noi oggi attraverso questa Parola. Una chiave di lettura la possiamo cogliere al versetto 20: โAlzร ti gli occhi verso i suoi discepoli, dicevaโฆโ. Parole che suggeriscono non solo che Gesรน li sta guardando, ma anche โcomeโ lo fa. Li sta guardando con amore. In fondo le beatitudini sono proprio โlo sguardoโ, il modo con il quale Gesรน ci guarda e come cโinvita a guardare gli altri, le esperienze della vita, la storia del mondo. Sembra che Gesรน ci stia suggerendo, a noi che lo stiamo seguendo, di imparare a guardare ogni cosa, ogni realtร , con lo stesso sguardo del Padre del cielo, a guardare alla vita e alla storia con lo sguardo di fede.
Ritorniamo a Simon Pietro e ai suoi compagni che abbiamo incontrato domenica scorsa: hanno lasciato leย loro barche e si sono messi a camminare dietro a Gesรน. Ma si portano dietro anche il bagaglio della loroย esperienza, del modo di vivere e guardare alle cose del loro tempo, della loro storia. Ecco invece che devonoย imparare a guardare alla vita e alla realtร in modo nuovo. Come ha fatto con loro, oggi lo fa con noi. Laย fatica che abbiamo รจ dovuta a una malattia che si chiama โcataratta interioreโ che ci rende incapaci di guardare a noi stessi, agli altri, al creato con lo sguardo nuovo di Gesรน.
E solo lo sguardo misericordioso di Gesรนย guarisce da questa malattia! Ecco perchรฉ solo Gesรน puรฒ farsi Maestro ed Educatore. Se siamo animati dalla fede, dallo sguardo di Gesรนโฆ allora cambia tutto. Se sono animato dallo sguardo diย Gesรน, incontrando un povero non mi scanserรฒ; se incontrerรฒ un uomo che piange, che ha fame, che รจ mal trattato, che ha freddoโฆnon mi volterรฒ dallโaltra parte, ma avrรฒ il coraggio di โprendere il largoโ (cfr domenicaย scorsa), di andare al di lร del comune modo di pensare, cosรฌ spesso influenzato in modo distorto dai massย media. Avrรฒ il coraggio di vivere lo spirito del buon samaritano: โpassandogli accanto, vide e ne ebbe com passione. Gli si fece vicino, gli fasciรฒ le feriteโฆ lo caricรฒ sulla sua cavalcatura…โ (Lc 10,33ss).
Questo mio guardare in modo nuovo deve nascere non solo dal fatto che Gesรน me lo chiede, ma ancor diย piรน perchรฉ Gesรน lo ha fatto nei miei e nostri riguardi. Dicevamo domenica scorsa che Simon Pietro si gettaย in ginocchio davanti a Gesรน perchรฉ sente il peso del suo peccato, ma nello stesso tempo sente che Gesรน loย sta guardando in modo nuovo (vedi domenica scorsa, V domenica).
Una cosa va comunque tenuta presente eย fonda ogni scelta: io sono quel primo povero che Gesรน incontra e ricolma del suo amore; io sono quel primoย affamato di senso, di misericordia e serenitร che Gesรน sazia del suo stesso corpo e del suo perdono; io sonoย quel primo uomo che piange per la mancanza di pace e compagnia a cui Gesรน terge gli occhi con la suaย tenerezza; io sono quel primo perseguitato, criticato solo perchรฉ tento di vivere il vangelo, e Gesรน si prendeย cura di me. Tutto dunque nasce, o rinasce, dal fascino di uno sguardo. Dal sentirsi amati. Ecco perchรฉ leย โbeatitudiniโ sono o dovrebbero essere i โsegni particolariโ, i โtrattiโ della carta dโidentitร di ciascun cristiano. Potremmo dire che sono il sogno di Dio su ciascuno di noi: perchรฉ Lui per primi ci vuole felici, realizzati, beati. Solo in forza di questa sguardo, di questa Parola saremo capaci di โprendere il largoโ e โgettare le retiโ per una vita riuscita/beata.
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Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.