Siamo giunti alla terza domenica di Avvento, detta โGaudeteโ/rallegratevi o della gioia, per il tono festosoย che riecheggia dalla Parola di Dio, e che si esprime anche nel colore rosaceo dei paramenti liturgici, e in unaย piรน ampia proposta floreale e musicale.
Una sorta di โsostaโ per riprendere fiato e affrontare con ancor piรนย slancio il cammino liturgico/della vita che conduce alla Meta. Un poโ come quando si sale in montagna e siย sosta stupiti di fronte al panorama e alla vetta che sโinnalza davanti, si dimentica la fatica compiuta e siย ritrova lo slancio per affrontare il tratto che manca.
Lo stupore e la gioia di questa โsostaโ sono dati dal fattoย che la โbuona novellaโ รจ rivolta a tutti, come dice il testo di Sofonia scelto come I lettura: โRallegrati, figliaย di Sionโฆ Non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te รจ un salvatoreโฆ Gioirร per te, ti rinnoverร con il suo amoreโฆโ. Una gioia che non si fonda su quanto uno โfaโ, ma su una Presenza: Dio รจ inย mezzo a noi, Dio gioisce di ciascuno di noi e ci rinnova con il suo amore:โDio รจ la mia salvezzaโ โ canteremoย nel salmo a risposta della profezia di Sofonia. โDio รจ mia forza e mio cantoโฆ canta ed esultaโฆโ.ย ย
- Pubblicitร -
Entriamo nel testo del vangelo.
โLe folle interrogavano Giovanni Battista: “Che cosa dobbiamo fare?”. Rispondeva loro: “Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto… Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzareโฆ Ed egli disse loro: “Non esigete nulla di piรน di quanto vi รจ stato fissato”. Lo interrogavano anche alcuni soldatiโฆ Rispose loro: “Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe”.
Nel deserto la testimonianza del Battista attira le genti che desiderano capire cosa fare: โChe dobbiamo fare?โ (cfr At 2,37: โChe dobbiamo fare?โโฆe Pietro rispose: โConvertiteviโ). A nessuno viene chiesto di cambiare attivitร , ma a tutti viene raccomandata la โcaritร โ (v. 11), il condividere con lโaltro: dividere il pane con gli affamati, offrire ospitalitร ai senza tetto, donare vestiti a chi non ne ha (cfr Is 58,7). E su questa linea si porrร Gesรน quando presenterร il giudizio finale: avevo fame mi hai dato da mangiare; ero forestiero e mi hai accoltoโฆ
- Pubblicitร -
(Mt 25). Di fatto รจ un criterio di giustizia, animato dalla caritร , รจ un superare lo squilibrio tra chi ha il superfluo e chi manca del necessario. Per tutti lโinsegnamento del Battista mira a dare indicazioni capaci di modificare la condotta della vita quotidiana, non cose impossibili!
vv. 14-18: โPoichรฉ il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: “Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che รจ piรน forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerร in Spirito Santo e fuocoโฆโ.
Lโagire e il predicare del Battista suscitano stupore e domande sulla sua identitร , tanto che lui stesso interverrร , facendo capire che il โsuoโ battesimo โcon acquaโ รจ preliminare a quello in โSpirito santo e fuocoโ cheย praticherร Colui che verrร , che รจ il โpiรน forteโ, dice il Battista. In questo modo Giovanni si rivela come colui che prepara la venuta del Messia, del Piรน Forte, proponendo indistintamente a tutti la buona novella. Nella prima domenica ci รจ stata indicata la Meta (andiamo incontro al Signore che viene, quale Re e Signore dell’Universo); domenica, anche se i testi sono stati sostituiti per la solennitร dellโImmacolata, ci รจ stato mostrato lโatteggiamento di fondo da coltivare, ossia lasciare fare a Dio.
Oggi, in questa sosta del cammino, mentreย ci viene offerta la possibilitร di scorgere la Meta e ripensare al cammino fin qui compiuto, siamo invitati aย gioire: il Signore รจ in mezzo a noi, viene per ciascuno di noi. Per assaporare questa gioia basterebbe imparare a mettersi dallโaltra parte: perchรฉ noi crediamo di essere i prescelti a priori? E se per caso fossimo noiย gli esclusi? Pensiamoci per un istante. Fossimo noi gli โscartatiโโฆ la certezza che Dio viene per tutti si trasformerebbe in una gioia ancora piรน grande! Dio viene proprio per tutti: non spetta certo a me o ad altriย stabilire chi amare o non amare (cfr Lc 15,โฆ.: il Padre ama il figliol prodigo e il figlio maggiore in ugual misura, e noi siamoย invitati a diventare nรฉ il figliol prodigo nรฉ tanto meno il figlio maggiore, ma il Padre: โSiate perfetti comโรจ perfetto il padre vostro delย cieloโ(Mt 5,43โฆ), evitando di cadere nel peccato di gelosia: โSei forse tu geloso perchรฉ sono buono?โ (cfr Mt 20,1- 16).ย ย
Le folle del vangelo โ siano stati essi giudei, pubblicani, soldati โ avevano capito dalle parole del Battista che stava avvenendo qualcosa di grande, di bello. Questo li ha cambiati dentro, li ha infiammati dellโamore di Dio e verso Dio (Ger 20,7-9, โnel mio cuore cโera come un fuocoโฆโ). E nel momento che anche tu senti vivo questo fuoco dโamore, non puoi che cambiare, ben sapendo che il cambiamento porta con sรฉ il โdesiderioโ della novitร , di quanto abbiamo intuito nel cuore a tal punto che ci si sente infiammare di gioia; ma nello stesso tempo si vive il โtimoreโ di perdere quanto abbiamo: โCโรจ in me il desiderio del bene, ma non la capacitร di attuarloโ (cfr Rom 7,17-18).
Un secondo dono del Battista in questa domenica รจ โsuscitare speranzaโ. ร coltivare desideri grandi. Vivo,ย viviamo in un tempo in cui soffochiamo ogni desiderio e non attendiamo piรน nulla. Lโinnamorato di Dio รจย colui che, infiammato dallโamore del Signore, sa infiammare gli altri con la sua vita. Li sa incoraggiare, stimolare. Li contagia della sua speranza e del suo stupore. Troppo spesso siamo appiattiti sul presente o prigionieri di cose passate.
La gioia sgorga lรฌ dove permettiamo alla Parola di โaccadereโ, e la nostra gioia risveglia la gioia e lโattesa dellโaltro. La liturgia ci sta aiutando a capire che il modo piรน bello e autentico perย giungere alla Grotta รจ proprio vivere lโesperienza che Gesรน รจ venuto a portare con la sua vita e a sigillare conย la sua morte e risurrezione: vivere da fratelli e sorelle! Non ci viene chiesto altro. Dio ci ha rinnovati nel suoย amore, tutti, indistintamente.
Questa รจ la gioia, questo รจ lโatteggiamento di fondo che deve caratterizzarci.ย Come ci ricorda san Paolo nella II lettura โ anchโessa collegata al vangelo โ non angustiamoci di nulla, maย preghiamo e aiutiamoci nelle difficoltร : nulla ci turbi. Potranno portarci via i beni, la libertร , le nostre conquisteโฆ ma nessuno potrร sottrarci la gioia, perchรฉ per noi la gioia ha un volto e un nome, Gesรน, nostraย Speranza. ร lโamore che fa dimenticare i โtimoriโ e infiamma i โdesideriโ, sapendo intraprendere autenticiย cammini di cambiamento. Cammini di gioia. Basterebbe guardare ai santi!
Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.