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don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 10 Novembre 2024

Domenica 10 Novembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 12, 38-44

Lungo la strada verso Gerusalemme, Gesรน รจ impegnato ad educare i suoi discepoli. Giunto ormai nella cittร , Egli allarga il dialogo con vari interlocutori. Domenica scorsa si confrontava con uno scriba riconoscendo che non era โ€œlontano dal regno di Dioโ€; oggi, critica altri scribi per la loro incoerenza e, quasi per contrasto, loda una vedova per la sua testimonianza.

Continua dopo il video.

Il vangelo viene introdotto come sempre dalla I lettura tratta dal primo libro dei Re, dove viene descritta la richiesta del profeta Elia a una vedova per avere del cibo che, nonostante ci sia carestia, e in assoluta fede, gli viene preparato.

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Due donne, come avremo modo di vedere, che vivono della Provvidenza di Dio, che si lasciano da essa ispirare e guidare nelle loro scelte, e proprio per questo non si chiudono di fronte alle necessitร  di quanti bussano alla porta del loro cuore. Atteggiamento sostenuto dalla certezza che โ€œIl Signore rende giustizia agli oppressi, dร  il pane agli affamati, libera i prigionieri, ridona la vista ai ciechi, protegge i forestieri, sostiene lโ€™orfano e la vedovaโ€ (salmo).

vv. 38-40: ยซIn quel tempo Gesรน (nel tempio) diceva alla folla nel suo insegnamento: โ€œGuardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna piรน severaโ€ยป.

Lโ€™espressione โ€œguardateviโ€ indica che Gesรน sta mettendo in guardia, sta esprimendo un giudizio. Al v. 35 Gesรน โ€œInsegnando nel tempio, diceva: โ€œCome mai gli scribi dicono che il Cristo รจ figlio di Davide?โ€. Cโ€™รจ dunque una disputa aperta. La prima critica riguarda lโ€™ambizione degli scribi che esibiscono la loro dignitร /autoritร /posizione mostrandosi in lunghe vesti, occupando posti dโ€™onore e pretendendo i saluti nelle piazze.

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Interessante notare che domenica scorsa si parlava dellโ€™Amare Dio con tutto se stessi, e oggi la denuncia di Gesรน punta su un amore disordinato, quello dello sfoggio di se stessi, che mira da una parte ad esibirsi e dallโ€™altra ad umiliare quanti non possono accedere a determinati gradi o posti dโ€™onore (cfr Lc 14,7-10, anche qui lโ€™invito di Gesรน a non scegliere i primi posti, col rischio di essere messo poi allโ€™ultimo posto).

Ancora piรน pungente della critica allo sfoggio dei vestiti e alla ricerca dei posti dโ€™onore, รจ il riferimento alle vedove. Nel giudaismo le vedove e gli orfani godevano particolare protezione giuridica: โ€œNon maltratterai la vedova e lโ€™orfano. Se tu li maltratti, quando invocheranno da me lโ€™aiuto, io ascolterรฒ il loro gridoโ€ (cfr Es 22,21; Is 1,7.23; 10,2).

Con questa critica quindi, Gesรน va a toccare uno dei pilastri dellโ€™insegnamento della Legge, portando in evidenza che chi insegna non vive quanto predica, tanto che Gesรน dirร : โ€œPraticate e osservate ciรฒ che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perchรฉ essi dicono e non fannoโ€ (cfr Mt 23,3).

vv. 41-42: โ€œSeduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettรฒ due monetine, che fanno un soldoโ€.

La stanza del tesoro si trovava nella parte interna del tempio, accessibile solo ai giudei. Nellโ€™atrio posto di fronte, invece, vi erano sistemate le cassette per le offerte che servivano per le liturgie. La vedova, proprio a causa della sua indigenza, avrebbe potuto dare โ€œuna monetaโ€, invece il fatto che dia entrambe โ€œle due moneteโ€ fa capire la totalitร  dellโ€™offerta, dร  tutto quello che ha.

Non solo โ€œconosceDioโ€, ma lo ama con tutta se stessa, a differenza del giovane ricco che bene โ€œconoscevaโ€ ma male โ€œamavaโ€ (cfr Mc 10,21ss).

vv. 43-45: โ€œAllora, chiamati a sรฉ i suoi discepoli disse loro: โ€œIn veritร  io vi dico: questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato nel tesoro piรน di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivereโ€.

Preso spunto da quanto ha appena osservato, Gesรน chiama a sรฉ i discepoli per offrire loro una istruzione. Egli, in forma solenne โ€“ โ€œIn veritร  io vi dicoโ€ฆโ€ โ€“ dichiara quanto la vedova sia stata molto piรน generosa di tanti ricchi, in quanto lei ha offerto tutto quanto aveva per vivere, a differenza dei ricchi che hanno dato solo parte del loro superfluo, e per giunta dando sfoggio della loro โ€œapparenteโ€ benevolenza e generositร .

Domenica scorsa il vangelo ci aveva presentato lโ€™incontro tra uno scriba e Gesรน, con al centro il comandamento dellโ€™amore. Un incontro attraverso il quale emergeva la bontร  dโ€™animo di quello scriba, tanto da venire lodato da Gesรน stesso: โ€œNon sei lontano dal regno dei cieliโ€ฆ..โ€.

Oggi, invece, ci troviamo al tempio, dove Gesรน critica scribi e farisei per il loro esteriore atteggiamento. Sembra quasi che Gesรน metta a confronto due insegnamenti: quello degli scribi, avvolti da sontuosi mantelli e da plateali gesti di generositร  (autentici โ€œsepolcri imbiancatiโ€ Mt 23,27-28), e quello di una vedova povera e sola che, senza che nessuno lo sappia, si fa autentica maestra di vita.

Questo conferma che Dio non guarda allโ€™apparenza, ma al cuore (cfr 1Sam 16,7). In questo caso non รจ la quantitร  che conta, ma lโ€™investimento di vita. La fede della vedova รจ viva e la fa vivere. Non avrร  ricchezze da esibire o privilegi ai quali ambire, ma ha un cuore grande perchรฉ custodisce in sรฉ lโ€™amore di Dio. Sa cosa sia vivere di Provvidenza, come la vedova descritta nella prima lettura: entrambe queste donne sono fiduciose, vivono come gli uccelli del cielo o i gigli del campo (cfr Mt 6,26-28).

Attraverso lโ€™esperienza di queste due persone, Gesรน mi e ci sta offrendo un prezioso insegnamento sulla fede, intesa come atteggiamento interiore di chi fonda la propria vita su Dio, sulla Parola, e confida in Lui. Le due vedove โ€œmostranoโ€ la loro fede compiendo un atto di caritร , e in questo modo sembra quasi che il dialogo di domenica scorsa sul โ€œpiรน grande dei comandamentiโ€ trovi oggi una concreta traduzione; lโ€™amore a Dio, il fidarsi di Lui si traduce in caritร  verso il prossimo: una verso il profeta (I lettura), lโ€™altra facendo elemosina (vangelo).

E nessuno รจ mai cosรฌ povero da non potere dare qualcosa. Scriveva papa San Leone Magno: โ€œSulla bilancia della giustizia divina non si pesa la quantitร  dei doni, bensรฌ il peso dei cuoriโ€.

Non si tratta di ridurre la parabola alla semplice e โ€œinnocuaโ€ offerta di โ€œfarinaโ€ o di โ€œdenaroโ€. La cosa piรน importante, insegna Gesรน, รจ ciรฒ che motiva questi due movimenti: รจ una vita intessuta dโ€™amore che si fida e si affida. Devo e dobbiamo domandarci se siamo capaci di โ€œoffrireโ€ la nostra vita al Signore con altrettanta generositร .

Non possiamo cioรจ limitarci a dare โ€œlโ€™avanzoโ€ del nostro tempo alla preghiera, ad esempio: โ€œPrego se ho tempoโ€, โ€œVado a messa se sono liberoโ€โ€ฆ ma dovrebbe essere il contrario! โ€œSto con il Signore, vado a messa, e poi faccio tutto il restoโ€. O ridurre la caritร  allo svuotare le tasche dai centesimi, giusto per liberarci da pesi inutili!

Penso anche al dono del tempo, quando ormai รจ tutto โ€œpesatoโ€ sul costo orario o sulla pretesa di veder riconosciute le competenze acquisite โ€“ cosa giusta, non voglio dire il contrario! โ€“; รจ bello sapere che, in nome della Provvidenza, cโ€™รจ chi offre, ad esempio, un poโ€™ di tempo per stare con gli anziani, portare una parola di conforto, accudire chi รจ nel bisogno, semplicemente vivendo della Provvidenza e nella Provvidenza.

Mi viene anche da pensare allโ€™offerta della propria vita consacrata, di chi cioรจ si dona senza riserve, chiudendo ogni porta ai calcoli, alle possibilitร  alternative, per โ€œinvestireโ€ tutto su Gesรน Cristo, come ha fatto Madre Teresa, San Giovanni Bosco o tanti santi dei giorni nostri.

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

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