HomeVangelo della Domenicadon Andrea Vena - Commento al Vangelo di domenica 1 Dicembre 2024

don Andrea Vena – Commento al Vangelo di domenica 1 Dicembre 2024

Domenica 1 Dicembre 2024 I DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 21,25-28.34-36

Premessa al tempo di Avvento

Con questa I domenica di Avvento iniziamo un nuovo Anno Liturgico: se lโ€™anno civile inizia il 1ยฐ gennaio, il โ€œNuovo annoโ€ per i cristiani inizia con la preparazione al Natale di Gesรน, alla sua venuta in mezzo a noi. Con Lui infatti cambia anche il calendario della storia in โ€œprimaโ€ e โ€œdopoโ€ Cristo, come uno spartiacque. Per prepararci bene a questo Avvenimento, abbiamo le 4 domeniche di Avvento, che ci educano a fissare lo sguardo su ciรฒ che veramente conta.

Questa prima domenica non punta tanto sul Natale, la โ€œprimaโ€ venuta di Gesรน, quanto sul traguardo, la meta, il momento in cui il Signore tornerร  nella gloria da โ€œreโ€. Ma mentre domenica scorsa, ultima tappa dellโ€™Anno liturgico, abbiamo meditato la conclusione del cammino della vita, oggi la liturgia ci offre le coordinate dellโ€™intero viaggio: ci indica la Meta (lโ€™incontro con il Signore, Re dellโ€™Universo), ci tratteggia il percorso (la via), ci suggerisce gli atteggiamenti di fondo da coltivare strada facendo (vivere il Vangelo di Gesรน), e ci โ€œriempieโ€ lo zaino della vita di ciรฒ che รจ essenziale per il cammino (Parola di Dio, sacramenti, fraternitร ).

Questo ci suggerisce che non siamo โ€œnomadiโ€, ma โ€œpellegriniโ€. I primi si muovono senza meta e orizzonte, e vivono il viaggio con leggerezza, sullโ€™onda di emozioni; i secondi, invece, sanno verso Dove e Chi stanno muovendo i passi, cercando di lasciarsi guardare dal Signore. In questo modo non รจ importante solo la meta, ma lโ€™intero viaggio, perchรฉ lungo tutto il percorso il Signore si fa incontrare.

- Pubblicitร  -

La parola โ€œavventoโ€ significa โ€œvenutaโ€ o โ€œpresenzaโ€: รจ un tempo di preparazione e di discernimento per non lasciarci stordire dalle โ€œluci del mondoโ€, che alla fine si rivelano โ€œstelle cadentiโ€, e per fissare invece lo sguardo verso Colui che deve tornare, Gesรน, โ€œLuce del mondoโ€ (cfr Gv 8,12). Come siamo soliti cantare dopo la consacrazione: โ€œAnnunciamo la tua morte Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nellโ€™attesa della tua venutaโ€.

Un altro aspetto da considerare e tener sempre presente รจ che lโ€™Anno liturgico si rivela come la nostra vita โ€œin scalaโ€. Vivere questa esperienza ci aiuta a dare senso e significato allo snodarsi della nostra esistenza quotidiana. Nella liturgia prendiamo coscienza che la nostra piccola e fragile storia รจ inserita nella grande storia di Dio, dunque รจ storia sacra. E sarร  proprio la Parola di Dio la โ€œcifraโ€ o il metro attraverso il quale imparare a leggere e interpretare la nostra vita e la nostra storia.

Dopo questa premessa generale, entriamo nel messaggio dei testi biblici che la liturgia ci offre. Quando si intraprende un viaggio, di solito si viene incoraggiati. Gesรน, invece, allโ€™inizio del nostro cammino liturgico โ€“ simbolo del cammino della vita โ€“ ci pone subito davanti le difficoltร  e le sfide che incontreremo:

- Pubblicitร  -

โ€œVi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciรฒ che dovrร  accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolteโ€.

Lo sconvolgimento dei cieli e della terra (immagini che richiamano la Creazione, in Genesi, quando Dio fece tutto con ordine, Gn 1-2), creerร  disordine, paura, smarrimento e ansia. Pensiamo solo a quelle esperienze della vita che ci portano a dire: โ€œmi รจ crollato tutto addosso!โ€. Gesรน ne รจ consapevole, ma invita a restare saldi, a non abbattersi, a vigilare.

Non nel senso di non far nulla, ma, come ricorda Paolo nella II lettura, a saper vivere questo tempo per โ€œcrescere e sovrabbondare nellโ€™amoreโ€, animati dalla certezza che, anche se perderemo ogni punto di riferimento โ€“ non dimentichiamo che per i nomadi del deserto gli astri sono il loro navigatore! โ€“ dentro questa storia ci sarร  sempre un โ€œgermoglioโ€ di novitร  (cfr I lettura, profeta Geremia).

Ecco il perchรฉ dellโ€™invito di Gesรน: โ€œState attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscanoโ€ (Lc 21,34). Ci appesantisce inseguire desideri malsani, vivere con superficialitร  e banalitร , restare ripiegati in noi stessi, incapaci di rialzare la testa di fronte alle fatiche e fragilitร  della vita (cfr colletta), rincorrere in modo affannato le mille prioritร  che si presentano, perdendo di vista che una sola รจ la cosa che conta e che mai si spegnerร , Dio (cfr Lc 10,38-42, Marta e Maria).

Se รจ vero che Gesรน non nasconde le sfide che ci stanno davanti, รจ altrettanto vero che ci offre fin da subito lโ€™antidoto, indicato nellโ€™ultimo versetto del vangelo odierno: โ€œVegliate in ogni momento pregando, perchรฉ abbiate la forza di sfuggire a tutto ciรฒ che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dellโ€™uomoโ€.

Vigilare pregando non significa restare in panchina o delegare ad altri le proprie responsabilitร , ma vivere con attenzione, rimanendo desti, disponibili a lasciarci aprire il cuore alla speranza, capaci di cogliere i germogli che Dio a piene mani semina nel terreno della vita e della storia.

Pregare vigilando รจ accettare di lasciarsi guardare da Dio, per imparare a guardare la vita e gli altri col cuore colmo della tenerezza di Dio, con il suo sguardo. Pregare vigilando รจ tempo per mettere ordine agli affetti e ai pensieri della vita. รˆ lโ€™esperienza che ci รจ data per mettere a fuoco ciรฒ che รจ essenziale per camminare lungo il cammino tracciato, fino al giorno in cui compariremo davanti al Figlio dellโ€™uomo.

A questo ci educa lโ€™Anno Liturgico, palestra di veritร  e di libertร , di vita e di gioia. Iniziamo dunque con fiducia il cammino, ricordandoci che Gesรน, il Figlio di Dio, รจ giร  venuto in mezzo a noi per indicarci la Via per tornare al Cielo. A noi accettare la sua proposta, forti del fatto che Lui ci ha amati per primo, ha dato la vita per noi quandโ€™eravamo ancora peccatori e ancora oggi conta su ciascuno di noi.

Crede in noi! Il Signore Dio ci aiuti a desiderarlo e a invocarlo come nostro Liberatore: โ€œMarana thaโ€ (cfr 1Cor 16,22), โ€œVieni Signore Gesรน, vieni presto!โ€ (cfr Ap 22,20).

Per gentile concessione di don Andrea Vena. Canale YouTube.

Articoli Correlati