HomeSolennitàdon Alfonso Giorgio - Commento al Vangelo di mercoledì 25 Dicembre 2024

don Alfonso Giorgio – Commento al Vangelo di mercoledì 25 Dicembre 2024

Mercoledì 25 Dicembre 2024 - NATALE DEL SIGNORE - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Messa della Notte - Lc 2,1-14
Commento al brano del Vangelo di: Messa dell'Aurora - Lc 2,15-20
Commento al brano del Vangelo di: Messa del Giorno - Gv 1,1-18

Movimento Apostolico Ciechi

Riflessioni dell’assistente spirituale don Alfonso Giorgio per il Vangelo di mercoledì 25 dicembre 2024.

Trascrizione, non rivista, del video.

Finalmente Natale!

Il Natale è sempre una festa gioiosa e qualcuno parla di magia del Natale. Il mistero è un mistero, infatti, che questa festa, lungo i secoli, abbia sempre toccato i cuori dei più piccoli. Anche gli adulti, poi, si ricordano di essere piccoli in questo giorno, contemplando il Bambino Gesù.

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Noi lo dobbiamo contemplare non soltanto con quella dolcezza che caratterizza il tempo che viviamo, ma anche con la consapevolezza che, mentre noi stiamo festeggiando il Natale, ci sono tante altre persone, tanti poveri, tanti senza tetto. Ci sono persone che hanno perso i propri cari. C’è questa guerra a pezzi, come la chiama Papa Francesco, e non possiamo non tenerne conto.

È vero, non dobbiamo guastare la festa, ma la festa la si può vivere proprio perché questo Bambino è venuto a portare la pace. E noi non possiamo non essere testimoni di pace, costruttori di pace.

Quindi, sono sempre attuali quei famosi “auguri scomodi” di Don Tonino Bello, il quale invita i destinatari di questi auguri a prendere coscienza che occorre farsi carico dei più fragili. Don Tonino indirizzava questi auguri, in genere, alle autorità del luogo, a coloro che avevano delle responsabilità, affinché si prodigassero perché la povertà, in tutte le sue forme, venisse debellata.

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E sì, perché ognuno si impegni a rendere migliore la vita dell’altro. Sono mani tese: ecco il Natale. Io l’immagino così, questo Bambino che allarga le braccia al mondo. Queste mani tese verso tutto il mondo, verso il mondo intero, e le nostre mani che dovrebbero attingere bellezza, gioia, ma anche carità e amore per il prossimo proprio da quella grotta.

Andando allora alla grotta, andando a visitare i nostri presepi o quelli delle nostre parrocchie, andando a messa, per coloro che vi partecipano, dobbiamo avere presente questo: che, mentre noi stiamo celebrando, mentre noi stiamo gioendo, ci sono altri che aspettano da noi un segno di solidarietà. Altri che vorrebbero vincere la propria solitudine e sentirsi amati.

Non sarebbe male vivere il Natale con persone sole, con persone abbandonate, e far fare Natale a chi soffre di più.

Buon Natale a tutti!

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