HomeSolennitร don Alfonso Giorgio - Commento al Vangelo di domenica 24 Novembre 2024

don Alfonso Giorgio – Commento al Vangelo di domenica 24 Novembre 2024

Domenica 24 Novembre 2024NOSTRO SIGNORE GESร™ CRISTO RE DELL'UNIVERSO โ€“ ANNO B โ€“ SOLENNITร€
Commento al brano del Vangelo di: Gv 18,33-37

Movimento Apostolico Ciechi

Riflessioni dell’assistente spirituale don Alfonso Giorgio per il Vangelo di domenica 24 novembre 2024 – Cristo Re.

Trascrizione, non rivista, del video.

Cristo รจ re. La Chiesa ci invita a considerarlo. Non dobbiamo dimenticare che Cristo รจ il re dell’universo.

Siamo alla fine dell’anno liturgico e la Chiesa, ancora una volta, ci invita a riflettere su questo tema piuttosto, direi, problematico. Diciamo che era un problema per Pilato quando si trovรฒ dinanzi quest’uomo mite, umile, sopraffatto dalla violenza dei colpi del flagello, pieno di sangue sul corpo e con un volto pacifico e amorevole, con uno sguardo dolce. Come puรฒ essere re questo uomo?

Allora Gesรน dilata il cuore di Pilato: “Non sono re secondo la logica di questo mondo. Non sono re di questo mondo. Il mio regno non รจ di questo mondo.” Dunque, รจ re, certo, ma di un altro regno. La sua regalitร  รจ, in qualche modo, la manifestazione di un Dio che ci ama fino a dare tutto se stesso.

Mi piace ricordare il cartello che mise Sant’Alfonso su un crocifisso da lui realizzato. Poichรฉ, oltre a essere teologo e musicista, era anche un pittore e scultore. Realizzรฒ questo bellissimo Crocifisso, tutto piagato, intriso di sangue, e poi vi mise un cartello, scrivendo sopra: “Cosรฌ si ama, e cosรฌ dovremmo amare noi.”

Ed รจ per amore nostro che Egli si fa re, dilatando le braccia sulla croce in segno di amore per tutti. Un abbraccio. Un abbraccio nel dolore, un abbraccio nel sacrificio. La regalitร  sta qui: รจ una regalitร  rovesciata. Non รจ un re che schiaccia i suoi sudditi, ma un re che serve, un re che si umilia per amore dei suoi, per amore di ciascuno di noi.

Questa รจ la regalitร  di Cristo, una regalitร , direi, problematica secondo la logica di questo mondo. Il regno, allora, che si attua in Cristo vuol dire qualche cosa di diverso. Per dirla con le parole di Don Tonino Bello, che cito ancora una volta: dire che Cristo รจ re significa dire che viene sopraffatta la logica del sopruso dei piรน forti sui piรน deboli. Dire che Cristo รจ re vuol dire che viene sopraffatta la logica del potere e del denaro, e che il Signore ci invita a rifiutare questi idoli.

Dire che Cristo รจ re significa andare controcorrente, contro le nuove divinitร  di oggi, che purtroppo, se usate male, sono riscontrabili. Quelle tecnologie che davvero isolano e marginano. Ci si sente marginati quando, certo, c’รจ un cattivo uso delle tecnologie. Pensavo a un mio studente che diceva: “Io vorrei tutto, vorrei tutto, magari dai miei, ma non so che farmene di tutto quello che mi danno. Piuttosto, vorrei che mi amassero di piรน. Vorrei che i miei genitori amassero me almeno quanto amano il loro smartphone, poichรฉ quando sono con me non fanno altro che guardare lo smartphone, che rispondono alle chiamate e non hanno alcuna attenzione nei miei confronti. Non mi ascoltano mai. E quando mi ascoltano, sono distratti perchรฉ sono presi dallo smartphone.”

Paradossale, questo, ma รจ stato proprio il mio studente a dirmelo. Sono rimasto sconvolto, sono commosso per lui. รˆ una nuova divinitร  se รจ colta cosรฌ, se รจ usata in questo modo. รˆ davvero una nuova divinitร  dalla quale bisogna liberarsi.

Allora, dichiarare che Gesรน รจ re significa dichiarare che siamo salvi, che siamo stati liberati da questo re che ci ama e ci invita ad amare altrettanto il nostro prossimo.

Buona festa, buona solennitร  di Cristo Re.

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