Movimento Apostolico Ciechi
Riflessioni dell’assistente spirituale don Alfonso Giorgio per il Vangelo di domenica 15 dicembre 2024.
Trascrizione, non rivista, del video.
Il Natale si avvicina e, come sempre, la gioia incombe per la celebrazione del Santo Natale. Beh, del resto, Gesรน รจ nato 2024 anni fa, e questa celebrazione ci ricorda un fatto accaduto una volta per tutte. Ogni volta che lo celebriamo, si attua questo mistero: la presenza di Dio in questo bambino che viene.
Questa domenica, perรฒ, veniamo in un certo senso chiamati a prepararci ancora piรน insistentemente. Il Battista ci propone di mettere da parte quelle che sono le prerogative dell’uomo vecchio: l’uomo senza Dio, lโuomo che non ha incontrato Dio. Lo fa con una tenacia, con una veemenza che comunque sembra in contrasto con quanto poi noi sappiamo di Gesรน dai Vangeli.
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Poichรฉ egli si presenta mite, si presenta umile e misericordioso. Ma Gesรน parla di lui come di uno che viene a fare terra bruciata, a bruciare tutto, a logorare. Ecco, discriminare tra il bene e il male, a farlo con una certa forza. Anche se non si riferisca alla fine dei tempi, quando questo realmente accadrร : ci sarร un discernimento, ci sarร un giudizio certo.
Ma, da come sappiamo, Gesรน รจ venuto in umiltร , in semplicitร di cuore. Si รจ messo accanto ai peccatori, ai poveri, agli umili. Non ha fatto mai distinzioni di persone. Perรฒ, di fronte a questa predicazione molto convincente del Battista, lungo le sponde del Giordano, il popolo crede, il popolo si converte, tanto da chiedere: โCosa dobbiamo fare?โ
Ecco, occorre fare qualcosa. Non si puรฒ rimanere gli stessi di prima, nella stessa condizione di prima. Anche noi siamo chiamati a fare qualcosa nella nostra vita, a cambiare. Appunto, รจ un invito alla conversione, รจ un invito, potremmo dire, a bruciare tutto ciรฒ che ci impedisce di incontrare lโamore di Cristo.
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A mettere da parte tutto ciรฒ che riguarda un nostro passato di peccato, di errori, di difficoltร che abbiamo incontrato magari nelle relazioni con gli altri, nella relazione con Dio stesso. Ecco, dovremmo bruciare. ร molto bella questa immagine: bruciare ciรฒ che non serve, liberarci di quello che non serve nella nostra vita e, cosรฌ, proiettarci verso questa grazia, lโaccoglienza di questo dono di grazia che รจ il Signore Gesรน che viene.
Come lo stesso don Tonino Bello diceva a Lourdes, in un famoso pellegrinaggio ai sacerdoti: โNoi non dobbiamo essere solo portatori di dolore, di sofferenza. ร vero, il sacerdote porta su di sรฉ la sofferenza del mondo. Anche il cristiano dovrebbe essere solidale con chi soffre, come sappiamo bene. Perรฒ, dobbiamo essere anche Cirenei della gioia, riuscire a portare la gioia.โ
A spartire la gioia di saperci amati, la gioia di sapere che Cristo รจ venuto proprio per noi. Le gioie umane, che โ usa proprio questa espressione Bello โ non vengono snobbate da Dio. Anzi, vengono accolte come per un colpo di scena.
Ecco, Gesรน รจ venuto a dare un colpo di scena che, veramente, don Tonino Bello chiama un colpo di grazia. Ecco, un colpo della grazia di Dio che ci permette di vivere questa gioia.
Buon Vangelo a tutti!