Quasi impossibile credere
Quasi impossibile credere
che tu possa dimorare in me,
nelle viscere, nei muscoli, nei sogni, nelle paure
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perfino nelle parole scritte parafrasando divine liturgie.
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Quasi impossibile credere
che il poco amore di cui sono capace ti basti,
che il quasi niente che mi porto addosso possa ancora scassinare i tuoi occhi,
che ancora non ti stanchi di me,
che sono ancora tua terra di conquista,
che non trovi esausto il mio sfinimento
e consunti i miei tentativi di capire.
Quasi impossibile credere
che basta chiudere gli occhi per farmi invadere da Te.
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E così respiro ancora
vento di fuoco
a ricucire la trama dei ricordi,
Santo Spirito a svelare quel battito
che solo il tempo riesce a svelare,
oppure Tu,
che del tempo sei custode.
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Chino come monaco al cospetto del Mistero
lascio che la vita m’insegni
con punta di lancia a trafiggere un cuore che prega
sangue e acqua.
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E se anche non posso prometterti un cuore libero da turbamenti
e se anche, sai bene, ogni giorno avrĂ il mio timore
giuro che affogherò nella tua pace,
che toglie il respiro,
che brucia le arterie,
che inchioda all’eterno.
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E poi, alla fine,
se è quasi impossibile credere
mi accontenterò di aspettarti, di misurare la tua e Sua promessa.
Starò, come un albero,
il palo di un telegrafo,
la pensilina abbandonata,
starò, muto e pretenzioso,
rudere,
a sfidare la tua sfacciataggine,
la fastidiosa sicurezza delle tue promesse,
i tuoi divini giuramenti d’amore.
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Starò, non posso far altro ormai,
e se è quasi impossibile credere
inevitabile è cedere. Sprofondare. Franare.
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Io in te.
E tu in me?
AUTORE: don Alessandro DehòSITO WEB Leggi altri commenti al Vangelo della domenica