L’amore nient’altro che l’amore
Perché anche il dolore è preghiera,
e chiedere conto della violenza
e del silenzio divino
- PubblicitĂ -
e del peso tragico dell’Assenza
anche questo è preghiera.
Chiedere conto
di una vita che ha perso
il senso della promessa.
Chiedere conto al cielo
perché ancora non si è imparato dove cercarlo,
implorare giustizia, sfinire il Vuoto
per estorcere almeno un cenno della Sua esistenza.
“E’ una visione che attesta un termine”, dice il Silenzioso
“parla di una scadenza”.
Così mi intenerisce pensare che a noi uomini basti
a volte
così poco.
Basta sapere che il dolore non è infinito,
e nemmeno la vita lo è, per fortuna
che spesso è così ingiusta
e faticosa.
Ma ancor piĂą so che basta,
ne sono sicuro,
ne ho fatto esperienza,
come per Abacuc, almeno per un istante,
basta che sia Lui, il Signore,
proprio Lui
a parlare,
il resto conta nulla.
Anche un sussurro,
il tempo di un attimo
istante da incidere
sulle pareti interne
della cassa toracica
a firmare di Te ogni nostro respiro.
Nel frattempo, ha ragione Paolo
occorre custodire lo Spirito Santo
come fosse un bene fragile
un soffio
come fossimo noi gli angeli
custodi della sua presenza nel mondo.
Noi le sentinelle di un Dio
che sceglie di abitare in noi
che sceglie noi
che sceglie di farsi custodire
che sceglie la debolezza e il nascondimento
che sceglie di rischiare di sparire
che si aggrappa con fede, perché la fede è sua,
alla nostra pochezza.
E così noi potremmo anche avere la fede del granello di senape
un quasi niente che contiene solo un mare di promesse,
ma non importa
Sua è la fede
Lui ci ha scelto
a noi solo di lasciarci abitare.
Non importa che noi si capisca
solo chi si stupisca
quando lo incontreremo
e riconosceremo che lui è il servo
che dopo aver arato
rendendo fertili le nostre chiusure
dopo aver pascolato le nostre insipienze
lui preparerĂ da mangiare
lui ci inviterĂ a tavola
e si mostrerĂ fedele a quello che ha sempre promesso.
“Ho solo fatto quello che dovevo fare”, dirĂ
e dovevo fare l’amore,
nient’altro che l’amore,
e noi ci lasceremo fare.
AUTORE: don Alessandro Dehò – pagina Facebook
Leggi altri commenti al Vangelo della domenica