Scandalo è solo la doppiezza
Eppure ho nostalgia di una vita che ha il coraggio di svelarsi,
dell’accusa che schiocca nella sala di un palazzo,
della coerenza del padrone che chiede conto,
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che ricorda all’amministratore che solo deve amministrare
ricchezze non sue.
Violenza subdola è il potere che finge,
che sembra concedere compassione
che mai si espone per chiedere ragione,
che usa l’altrui errore per mostrarsi benevolo
(e così moltiplica il suo potere in un bieco gioco di ricatti affettivi).
Violenza vera sono i padri che fingono compassionevole mitezza
solo per la paura di non saper reggere il peso della veritĂ .
Ho nostalgia di occhi che interrogano, del volto che si espone, che accetta il confronto
che svela ciò che per quieto vivere
potrebbe rimanere celato.
Ho nostalgia del coraggio del conflitto.
Ho nostalgia dell’amministratore
che rimane fedele a ciò che è, non finge con se stesso,
non finge con il padrone,
non finge e basta:
di zappare non ha forza,
di elemosinare ha vergogna, questo è e se lo dice.
E non accampa scuse, e non cerca alibi.
C’è una fedeltà profonda nel suo agire
e nessuna ipocrisia. Per questo viene lodato dal padrone.
Ho nostalgia della vita che chiede conto.
Di quando si è chiamati a decidere in un momento
a cosa essere fedeli
e di chi non potremmo mai fare a meno.
Ho nostalgia dell’attimo in cui si è in equilibrio
prima di perdere tutto
per ritrovare se stessi.
Ho nostalgia di quando la vita chiede se siamo amministratori della ricchezza dell’amore
oppure tristi procuratori di noi stessi.
Ma è solo una povera parabola,
trappola per moralisti ipocriti
che non sanno più scandalizzarsi per ciò che è davvero
indecente: la doppiezza del doppio padrone.
Scandalo è la doppiezza dell’ipocrisia,
scandalo è chi usa il Vangelo per interessi personali,
scandalo è usare la fiducia delle persone,
scandalo è non saper amare che se stessi,
scandalo è arricchirsi usando con ipocrisia il nome di Cristo,
scandalo è usare le persone a proprio vantaggio,
scandalo è la diabolica doppiezza,
la divisione profonda,
scandalo è arricchirsi fingendo devozione al Povero.
Scandalo è ogni forma di sistema
che pur di mantenersi in vita obbliga a una patologica menzogna.
Scandalo siamo noi quando nel segreto della nostra camera,
in quel silenzio che avvicina all’Assoluto
non troviamo il coraggio di svelare a noi stessi
il tradimento profondo, la doppiezza mascherata.
Scandalo siamo noi, ostacolo per noi stessi,
fino al giorno in cui smetteremo di guadagnare
per perderci, finalmente, nell’Amore.
AUTORE: don Alessandro Dehò – pagina Facebook
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