Gratuitamente trapassato (una preghiera)
Amato Padre mio,
sfinito ai tuoi piedi
frano
- PubblicitĂ -
ancora una volta
lapidato da stormi di pensieri
che non so tenere a bada,
- PubblicitĂ -
pascolano
come legioni di cinghiali
affamati di me
si nutrono,
incolpandomi,
devastano
accusano a ragione la mia incapacità d’amare.
Amato Padre mio
tu che sai di me
le fatiche
e le ombre e la paura
a incatramarmi
nel baratro di ciò che sono.
Tu che sai di me
lo smarrimento
per non saper pascolare
le complesse
mie anime.
Sfiancato dall’ennesima lotta
ti scongiuro,
ti scongiuro solamente,
che arrivi presto il giorno in cui mi basterĂ ,
respirare
di Te
la Compassione.
Ti scongiuro, amato Padre mio,
tu che vedi nella mia miseria
spighe di grano maturo,
tu che credi a me,
tu che vedi campi da mietere dove io vedo solo me stesso,
ordina alla falce
di liberarmi dall’ingombro del raccolto,
sfiniscimi,
imponi alla lama il taglio,
scagliami i tuoi baci affilati,
mietimi fino a desertificarmi.
Ti scongiuro,
amato Padre mio
manda sempre operai stanchi e sfiniti
mandali a me, li sento fratelli,
mandali a me, così da continuare a pregare che
tuo e solo tuo
è lo sguardo che ricrea.
E poi chiamami per nome,
per ogni nome di ciò che sono
risvegliami come in un’eterna genesi
riscattami dal caos che mi avvolge
libera le radici delle mie segrete identitĂ .
Credi,
credi ancora in me, tu che puoi
vedi ancora in me
tu che ami,
credimi
e mandami a mietere la parte di me
che credevo giĂ capace di credere
e invece,
come pecora perduta della tua casa,
implora solo d’essere ritrovata.
Mandami, mandami ancora
a scoprire che nella vicinanza è già il Regno,
che le immobilitĂ attendono la mietitura della guarigione,
che ogni morte chiama sempre resurrezione,
e che puro è il bacio di ogni lebbroso,
e che nulla è in mano mia, nulla.
Che sono nato per essere attraversato.
Gratuitamente trapassato.
Per gentile concessione dell’autore don Alessandro Dehò – pagina Facebook
Leggi altri commenti al Vangelo della domenica