Don Alberto Ravagnani – Commento al Vangelo di domenica 24 Maggio 2020

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Bisogna vedere Dio per crederci?

Cโ€™รจ un contagio di felicitร  che vorremmo accogliere dal messaggio del Vangelo di questa domenica dellโ€™Ascensione: stare-con รจ sinonimo di andare, come se le ali avessero radici.
Il paradosso sta proprio dentro le ultime parole di Gesรน, pronunciate prima di salire al Cielo: andate, io sono con voi. Cโ€™รจ da chiedersi come sia possibile salutare qualcuno, invitarlo ad allontanarsi e promettere nello stesso tempo prossimitร , vicinanza, per sempre.

Quando una persona cara pronuncia consapevolmente le sue ultime parole, il saluto diventa preziosa ereditร  della sua vita, a cui tornare per andare avanti, in unโ€™altalena che dร  la spinta per lanciarsi verso gli altri, il futuro, la storia, sperimentando amicizia, amore, prossimitร , condivisione.

Gesรน che lascia questo mondo รจ chiaro e forte nella sua promessa: andare non รจ lasciare, non รจ abbandonare, ma paradossalmente restare-con, in maniera piรน profonda, piรน intima, con una vicinanza che sa di tenerezza, carezza, forza, come unโ€™aquila che vola sopra i suoi nati, ma anche come una quercia dalle profonde radici. Le radici affondano la loro forza nella relazione con il Signore Risorto, rapporto di amicizia e di amore vero, che mette le ali: quando si ama veramente, si resta presenti lโ€™uno allโ€™altro, a dispetto di qualunque distanza, che mai diventa separazione, ma rete di unitร , che dร  splendore alla vita, se andare รจ volare lontano, per moltiplicare la gioia, diffondendo la pace del Risorto nel mondo.

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