Questa è una
rielaborazione audio/video sulle letture della Messa di: DOMENICA 28 settembre 2008 – XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO a cura
di Antonio Di Lieto. Il titolo della Messa, che unifica
tutte le letture, secondo me è: L’umiltà di cambiare !
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PRIMA LETTURA (dal libro del profeta Ezechièle 18,25-28)
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 24,4-9)
SECONDA LETTURA (dalla lettera di Paolo ai cristiani di Filìppi 2,1-11)
Carissimi fratelli, se è vero che Cristo può riempirci di consolazioni, conforto ed amore, se è vero che tra voi c’è una grande comunione di spiriti, solidarietà ed affetto, fatemi felice: abbiate sempre questi sentimenti, questa carità, questa concordia! Non fate nulla per invidia o per superbia, ma ciascuno di voi consideri gli altri superiori a se stesso: con grande UMILTÀ. Ciascuno non cerchi l’interesse proprio, ma quello degli altri: vivendo con la stessa UMILTÀ che fu di Gesù!
Cristo infatti, pur essendo uguale a Dio, non volle conservare egoisticamente questo suo privilegio, ma se ne spogliò UMILMENTE: e per farsi nostro servo, divenne uomo. E fu così UMILE, che volle condividere con gli uomini anche la morte: addirittura la morte in croce. Per questo Dio l’ha osannato: ponendolo al di sopra di ogni cosa. Affinché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi: in cielo, in terra e dappertutto. Ed ogni lingua possa glorificare Dio-Padre, proclamando che Gesù Cristo è il Signore: che ci ha salvati con la Sua UMILTA’!
VANGELO (Matteo 21,28-32)
Rivolgendosi ai potenti ed ai sommi sacerdoti, un giorno Gesù disse: “Il Signore non ama le persone superbe: ma quelle che hanno l’UMILTÀ DI CAMBIARE. Dio infatti si rivolge ai Suoi figli, come quel Padre che un giorno disse al suo primo figlio: «Ti prego figlio mio, vai a lavorare nella Mia vigna!». Ma quello rispose sgarbatamente: «No papà, lasciami stare!». Poi però ci ripensò, se ne pentì: e vi andò. Il padre si rivolse anche al secondo figlio, chiedendogli la stessa cosa. Quello prima rispose educatamente: “Certo papà: ci vado subito!”, ma poi non vi andò. Ora, ditemi voi: chi dei due ha fatto veramente la volontà del Padre? Il secondo figlio che lo ha seguito solo a parole, o il primo che a parole gli ha detto di no ma poi gli ha obbedito nei fatti?”. Risposero ovviamente: “Il primo”.
Rivolto ai potenti ed ai sommi sacerdoti, allora Gesù sentenziò: “In verità Io vi dico, che voi fate la volontà di Dio solo a parole: proprio come quel secondo figlio. Per questo i pubblicani corròtti e le prostitute, vi supereranno nel regno dei cieli! Perchè loro sono CAMBIATI veramente: e come il primo figlio, ora seguono il Signore nei fatti. Quando Giovanni Battista è venuto ad indicarvi la strada della giustizia, voi non gli avete creduto. I pubblicani e le prostitute invece lo hanno ascoltato e si sono pentìti: mentre voi non vi siete pentìti affatto. Non avete avuto, L’UMILTÀ DI CAMBIARE!”.
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