Questa è una
rielaborazione audio/video sulle letture della Messa di: DOMENICA 13 luglio 2008 – XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO a cura
di Antonio Di Lieto. Il titolo della Messa, che unifica
tutte le letture, secondo me è: Splendidi frutti!
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PRIMA LETTURA (Isaìa 55,10-11)
Così dice il profeta Isaìa: “La parola di Dio è limpida come la neve: dissetante come l’acqua. Quando la pioggia scende dal cielo infatti, disseta i campi e li feconda. E poi torna su sotto forma di vapore acqueo: ma solo dopo aver fatto germogliare il grano. Anche la parola di Dio fa così: scende dal cielo per dissetarci e fecondarci d’amore. E non torna indietro, se non ha compiuto il bene per cui Dio l’ha mandata. Lasciatevi irrigare dal Signore dunque: e nel vostro cuore germoglieranno SPLENDIDI FRUTTI!”.
SALMO RESPONSORIALE (Salmo 64,10.11.12-13.14)
Tu visiti la nostra terra, Signore: mandi la pioggia a benedire i nostri germogli. Tu sei per il mondo come un contadino: lo innaffi e lo ricolmi di SPLENDIDI FRUTTI. Gonfi i fiumi d’acqua: e fai crescere il grano. Tu ti prendi cura dei nostri campi: spiani le zolle, irrighi i ruscelli, e mandi la pioggia a benedire i nostri germogli. Così alla fine dell’anno, ci doni un raccolto abbondante. Trasformi i deserti in praterie verdi: facendo esultare le colline di gioia. Ricopri i pascoli di animali: e le valli di grano. Così tutta la terra grida e canta di felicità: perchè l’hai riempita dei tuoi SPLENDIDI FRUTTI !
SECONDA LETTURA (dalla lettera di Paolo ai cristiani di Roma 8,18-23)
Carissimi fratelli, io sono convinto che le nostre sofferenze, non sono assolutamente paragonabili alla felicità che ci aspetta. Tutta la creazione infatti attende ardentemente quel giorno magnifico, in cui Dio premierà i Suoi figli. Il creato è soggetto a caducità non per volontà di Dio, ma perché così hanno voluto i primi uomini. Un giorno però, Dio libererà il mondo da questa schiavitù: facendo entrare i Suoi figli nel regno della gioia infinita. Tutta la creazione quindi è un pò come una donna incinta, che geme e soffre nell’attesa di partorire: ma che quando partorirà sarà felicissima. E non solo la creazione, anche noi che possediamo i primi FRUTTI dello Spirito, dobbiamo soffrire solo un pò: nell’attesa di essere partoriti in Paradiso, dove finalmente saremo abbracciati dal nostro Papà !
VANGELO (Mattèo 13,1-23)
Un giorno Gesù era uscito di casa: e si era seduto in riva al lago. Ma subito fu costretto a salire su una barca ormeggiata, perchè si era radunata intorno a lui una folla gigantesca. Ma Gesù non era certo il tipo che si montava la testa. Anzi sapeva bene che molti di quelli non volevano seguirlo veramente: e che non in tutti, le Sue parole avrebbero portato FRUTTO. Proprio per far capire questo allora, raccontò questa parabola:
“Quando il contadino semina, non tutti i semi finiscono sul terreno fertile e producono FRUTTI. Alcuni cadono sulla strada dura: non penetrano nel terreno e se li mangiano gli uccelli. Altri cadono nel terreno troppo pietroso, che li fa entrare: ma non in profondità. Le piantine allora per le troppe pietre non riescono a mettere radici, per cui crescono subito ma sono instabili: ed al primo sole si seccano. Altri semi invece, vanno a finire dove ci sono molte spine: ed i germogli ne restano soffocati. Per fortuna però, molti altri cadono sul terreno buono, e vi penetrano al 100% o comunque al 60 o al 30: producendo SPLENDIDI FRUTTI. … Chi vuol veramente capire, capirà!”.
I discepoli allora si avvicinarono a Gesù e – senza farsi ascoltare dagli altri – gli chiesero: “Maestro, perché con noi parli chiaramente e con gli altri invece usi queste parabole oscure?”. Rispose Gesù: “Perché solo a quelli che lo desiderano veramente, è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli. A chi infatti ha già ottenuto, verrà dato ancora di più: ma a chi non vuole, gli sarà tolto anche quello che ha.
Per questo io parlo in parabole con loro, perché non si limitino a vedere: ma imparino ad osservare. Non si limitino a sentire: ma cerchino di comprendere. A loro infatti si riferiva il profeta Isaìa, quando diceva: “Voi vedete, ma non osservate: sentite, ma non comprendete. Voi non volete essere guariti da Dio: perché il vostro cuore è insensibile. Perché vivete con gli occhi chiusi e le orecchie tappate!”. Beati voi invece – continuò Gesù – se i vostri occhi impareranno ad osservare: e le vostre orecchie ad ascoltare. Vi assicuro che molti profeti avrebbero voluto sentire le mie parole: e non hanno potuto. Quindi, approfittatene.
Ascoltate bene allora, il significato della parabola dei semi. Io sono come un contadino, venuto a seminare la Parola di Dio nei cuori degli uomini. Alcuni sono duri come la strada: la Parola in loro non penetra, ed il diavolo la porta via come fanno gli uccelli con i semi. Altri uomini invece sono come un terreno pietroso: fanno entrare la mia Parola, ma non in profondità. Per cui la piantina della mia gioia in questi non riesce a mettere radici profonde: cresce subito con entusiasmo, ma è instabile. Così questi alla prima difficoltà – proprio come le piantine senza radici – si seccano.
Altri uomini invece, sono come i germogli soffocati dalle spine: si lasciano soffocare troppo dalle ricchezze e dalle preoccupazioni. Ma per fortuna, molti altri sono come il terreno buono: accolgono e fanno entrare bene il mio messaggio. Questo allora germoglia dentro di loro al 100%, o comunque al 60 o al 30: e produce SPLENDIDI FRUTTI!”.
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