Domande: La Messa

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di don Ovidio Vezzoli

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Fonte: RadioVoceinBlu – "Le domande della fede" è una trasmissione di approfondimento a carattere religioso che tocca diversi temi della fede.

Pietro Crisologo, vescovo di Ravenna (406-450), ci ha lasciato una testimonianza preziosa sulla misericordia – compassione di Dio manifestate nel suo Figlio amico dei pubblicani e dei peccatori. Credo che ciò conduca al cuore dell’eucaristia della Chiesa, e alle conseguenze sulla vita della comunità dei discepoli del Signore: «Dio è accusato di chinarsi verso l’uomo, di sedersi vicino a un peccatore […]. Ma il Cristo, miei fratelli, è venuto a questo banchetto, la Vita è venuta tra questi convitati perché, condannati
a morte, essi vivano con la Vita […]. Il giudice è venuto al pasto dei colpevoli per sottrarre l’umanità alla sentenza di condanna […]. Ma chi è peccatore se non colui che rifi uta di vedersi tale? […]. E chi è ingiusto se non colui che si ritiene giusto? Allora, confessa il tuo peccato, e potrai venire alla tavola del Cristo. Il Cristo per te sarà pane questo pane che sarà spezzato per il perdono dei tuoi peccati
[…]. Riconosciti peccatore e il Cristo mangerà con te. Entra con i peccatori al banchetto del tuo Signore e non sarai più peccatore. Entra con il perdono del Cristo nella casa della misericordia». (Sermone 30). All’uomo che cammina sulle strade del tempo, la Chiesa offre l’eucaristia come cibo e bevanda affi nché riprenda l’itinerario nella fedeltà alla sua vocazione davanti a Dio e al mondo. All’uomo che spesso è affaticato dal non senso, la Chiesa offre il pane della Parola e dell’eucaristia perché ricomprenda il signifi cato del suo essere testimone di speranza nel mondo. L’esperienza del profeta Elia, in proposito, insegna che proprio là dove c’è il desiderio della morte come fuga dalle diffi coltà e dai problemi, lì Dio interviene, sveglia e invita a riprendere le forze con un cibo e una bevanda che lui stesso prepara (cfr. 1Re 19,1-8).
Proprio là dove sembra prevalere il fallimento dell’opera delle nostre mani, Dio si rende presente e ci invita a proseguire il cammino. È la stessa situazione descritta nella folla affamata e stanca che segue Gesù da diversi giorni, assidua nell’ascolto dell’evangelo (cfr. Mc 6,34-46). Gesù stesso si accorge del loro disorientamento e della loro fatica; in risposta a ciò, anzitutto, egli insegna molte cose in parabole, poi opera il prodigio della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Gesù discerne quale è la vera fame dell’uomo e porge il pane della Parola e dell’eucaristia perchè la folla comprenda il senso dell’essere alla sua sequela con obbedienza e fedeltà. Con la forza di quel cibo Elia intraprende un itinerario che lo conduce al monte di Dio, l’Horeb e qui, davanti a YHWH viene riconfermato nella sua missione a Israele. La folla sfamata dalla Parola e dal Pane, si mette alla sequela di Gesù facendo del proprio cammino un’eucaristia vissuta. La Chiesa del Signore, oggi, vive della Parola e dell’eucaristia. In continuità con la folla che cerca Gesù perché ha parole di vita eterna, la comunità cristiana cammina nella fede, persevera nella preghiera e nell’unità narrando al mondo la misericordia di Dio resa eloquente
nel Figlio crocifi sso e risorto.