Per una Chiesa sinodale:
comunione, partecipazione e missione
Documento preparatorio
Indice
I. Lโappello a camminare insieme
II. Una Chiesa costitutivamente sinodale
III. In ascolto delle Scritture
- Pubblicitร -
Una duplice dinamica di conversione: Pietro e Cornelio (At 10)
IV. La sinodalitร in azione: piste per la consultazione del Popolo di Dio
Lโinterrogativo fondamentale
Diverse articolazioni della sinodalitร
Dieci nuclei tematici da approfondire
Per contribuire alla consultazione
1. La Chiesa di Dio รจ convocata in Sinodo. Il cammino, dal titolo ยซPer una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missioneยป, si aprirร solennemente il 9-10 ottobre 2021 a Roma e il 17 ottobre seguente in ogni Chiesa particolare. Una tappa fondamentale sarร la celebrazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, nellโottobre del 2023[1], a cui farร seguito la fase attuativa, che coinvolgerร nuovamente le Chiese particolari (cfr. EC, artt. 19-21). Con questa convocazione, Papa Francesco invita la Chiesa intera a interrogarsi su un tema decisivo per la sua vita e la sua missione: ยซProprio il cammino della sinodalitร รจ il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennioยป[2]. Questo itinerario, che si inserisce nel solco dellโยซaggiornamentoยป della Chiesa proposto dal Concilio Vaticano II, รจ un dono e un compito: camminando insieme, e insieme riflettendo sul percorso compiuto, la Chiesa potrร imparare da ciรฒ che andrร sperimentando quali processi possono aiutarla a vivere la comunione, a realizzare la partecipazione, ad aprirsi alla missione. Il nostro โcamminare insiemeโ, infatti, รจ ciรฒ che piรน attua e manifesta la natura della Chiesa come Popolo di Dio pellegrino e missionario.
2. Un interrogativo di fondo ci spinge e ci guida: come si realizza oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello universale) quel โcamminare insiemeโ che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le รจ stata affidata; e quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?
Affrontare insieme questo interrogativo richiede di mettersi in ascolto dello Spirito Santo, che come il vento ยซsoffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene nรฉ dove vaยป (Gv 3,8), rimanendo aperti alle sorprese che certamente predisporrร per noi lungo il cammino. Si attiva cosรฌ un dinamismo che consente di cominciare a raccogliere alcuni frutti di una conversione sinodale, che matureranno progressivamente. Si tratta di obiettivi di grande rilevanza per la qualitร della vita ecclesiale e lo svolgimento della missione di evangelizzazione, alla quale tutti partecipiamo in forza del Battesimo e della Confermazione. Indichiamo qui i principali, che declinano la sinodalitร come forma, come stile e come struttura della Chiesa:
ยท fare memoria di come lo Spirito ha guidato il cammino della Chiesa nella storia e ci chiama oggi a essere insieme testimoni dellโamore di Dio;
ยท vivere un processo ecclesiale partecipato e inclusivo, che offra a ciascuno โ in particolare a quanti per diverse ragioni si trovano ai margini โ lโopportunitร di esprimersi e di essere ascoltato per contribuire alla costruzione del Popolo di Dio;
ยท riconoscere e apprezzare la ricchezza e varietร dei doni e dei carismi che lo Spirito elargisce in libertร , per il bene della comunitร e in favore dellโintera famiglia umana;
ยท sperimentare modi partecipativi di esercitare la responsabilitร nellโannuncio del Vangelo e nellโimpegno per costruire un mondo piรน bello e piรน abitabile;
ยท esaminare come nella Chiesa vengono vissuti la responsabilitร e il potere, e le strutture con cui sono gestiti, facendo emergere e provando a convertire pregiudizi e prassi distorte che non sono radicati nel Vangelo;
ยท accreditare la comunitร cristiana come soggetto credibile e partner affidabile in percorsi di dialogo sociale, guarigione, riconciliazione, inclusione e partecipazione, ricostruzione della democrazia, promozione della fraternitร e dellโamicizia sociale;
ยท rigenerare le relazioni tra i membri delle comunitร cristiane come pure tra le comunitร e gli altri gruppi sociali, ad esempio comunitร di credenti di altre confessioni e religioni, organizzazioni della societร civile, movimenti popolari, ecc.;
ยท favorire la valorizzazione e lโappropriazione dei frutti delle recenti esperienze sinodali a livello universale, regionale, nazionale e locale.
3. Il presente Documento Preparatorio si pone al servizio del cammino sinodale, in particolare come strumento per favorire la prima fase di ascolto e consultazione del Popolo di Dio nelle Chiese particolari (ottobre 2021 โ aprile 2022), nella speranza di contribuire a mettere in moto le idee, le energie e la creativitร di tutti coloro che prenderanno parte allโitinerario, e facilitare la condivisione dei frutti del loro impegno. A questo scopo: 1) comincia tracciando alcune caratteristiche salienti del contesto contemporaneo; 2) illustra sinteticamente i riferimenti teologici fondamentali per una corretta comprensione e pratica della sinodalitร ; 3) offre alcuni spunti biblici che potranno nutrire la meditazione e la riflessione orante lungo il cammino; 4) illustra alcune prospettive a partire dalle quali rileggere le esperienze di sinodalitร vissuta; 5) espone alcune piste per articolare questo lavoro di rilettura nella preghiera e nella condivisione. Per accompagnare concretamente lโorganizzazione dei lavori viene proposto un Vademecum metodologico, allegato al presente Documento Preparatorio e disponibile sul sito dedicato[3]. Il sito offre alcune risorse per lโapprofondimento del tema della sinodalitร , come supporto a questo Documento Preparatorio; tra queste ne segnaliamo due, piรน volte citate di seguito: il Discorso per la Commemorazione del 50ยฐ anniversario dellโistituzione del Sinodo dei Vescovi, tenuto da Papa Francesco il 17 ottobre 2015, e il documento La sinodalitร nella vita e nella missione della Chiesa, elaborato dalla Commissione Teologica Internazionale e pubblicato nel 2018.
I. Lโappello a camminare insieme
4. Il cammino sinodale si snoda allโinterno di un contesto storico segnato da cambiamenti epocali della societร e da un passaggio cruciale della vita della Chiesa, che non รจ possibile ignorare: รจ nelle pieghe della complessitร di questo contesto, nelle sue tensioni e contraddizioni, che siamo chiamati a ยซscrutare i segni dei tempi ed interpretarli alla luce del Vangeloยป (GS, n. 4). Si tratteggiano qui alcuni elementi dello scenario globale piรน strettamente connessi al tema del Sinodo, ma il quadro andrร arricchito e completato a livello locale.
5. Una tragedia globale come la pandemia da COVID-19 ยซha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunitร mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti: ci siamo ricordati che nessuno si salva da solo, che ci si puรฒ salvare unicamente insiemeยป (FT, n. 32). Al tempo stesso la pandemia ha fatto esplodere le disuguaglianze e le inequitร giร esistenti: lโumanitร appare sempre piรน scossa da processi di massificazione e di frammentazione; la tragica condizione che i migranti vivono in tutte le regioni del mondo testimonia quanto alte e robuste siano ancora le barriere che dividono lโunica famiglia umana. Le Encicliche Laudato siโ e Fratelli tutti documentano la profonditร delle fratture che percorrono lโumanitร , e a quelle analisi possiamo fare riferimento per metterci allโascolto del grido dei poveri e della terra e riconoscere i semi di speranza e di futuro che lo Spirito continua a far germogliare anche nel nostro tempo: ยซIl Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. Lโumanitร ha ancora la capacitร di collaborare per costruire la nostra casa comuneยป (LS, n. 13).
6. Questa situazione, che, pur tra grandi differenze, accomuna lโintera famiglia umana, sfida la capacitร della Chiesa di accompagnare le persone e le comunitร a rileggere esperienze di lutto e sofferenza, che hanno smascherato molte false sicurezze, e a coltivare la speranza e la fede nella bontร del Creatore e della sua creazione. Non possiamo perรฒ nasconderci che la Chiesa stessa deve affrontare la mancanza di fede e la corruzione anche al suo interno. In particolare non possiamo dimenticare la sofferenza vissuta da minori e persone vulnerabili ยซa causa di abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrateยป[4]. Siamo continuamente interpellati ยซcome Popolo di Dio a farci carico del dolore dei nostri fratelli feriti nella carne e nello spiritoยป[5]: per troppo tempo quello delle vittime รจ stato un grido che la Chiesa non ha saputo ascoltare a sufficienza. Si tratta di ferite profonde, che difficilmente si rimarginano, per le quali non si chiederร mai abbastanza perdono e che costituiscono ostacoli, talvolta imponenti, a procedere nella direzione del โcamminare insiemeโ. La Chiesa tutta รจ chiamata a fare i conti con il peso di una cultura impregnata di clericalismo, che eredita dalla sua storia, e di forme di esercizio dellโautoritร su cui si innestano i diversi tipi di abuso (di potere, economici, di coscienza, sessuali). ร impensabile ยซuna conversione dellโagire ecclesiale senza la partecipazione attiva di tutte le componenti del Popolo di Dioยป [6]: insieme chiediamo al Signore ยซla grazia della conversione e lโunzione interiore per poter esprimere, davanti a questi crimini di abuso, il nostro pentimento e la nostra decisione di lottare con coraggioยป[7].
7. A dispetto delle nostre infedeltร , lo Spirito continua ad agire nella storia e a mostrare la sua potenza vivificante. Proprio nei solchi scavati dalle sofferenze di ogni genere patite dalla famiglia umana e dal Popolo di Dio stanno fiorendo nuovi linguaggi della fede e nuovi percorsi in grado non solo di interpretare gli eventi da un punto di vista teologale, ma di trovare nella prova le ragioni per rifondare il cammino della vita cristiana ed ecclesiale. ร motivo di grande speranza che non poche Chiese abbiano giร avviato incontri e processi di consultazione del Popolo di Dio, piรน o meno strutturati. Dove sono stati improntati a uno stile sinodale, il senso di Chiesa รจ rifiorito e la partecipazione di tutti ha dato nuovo slancio alla vita ecclesiale. Trovano altresรฌ conferma il desiderio di protagonismo allโinterno della Chiesa da parte dei giovani, e la richiesta di una maggiore valorizzazione delle donne e di spazi di partecipazione alla missione della Chiesa, giร segnalati dalle Assemblee sinodali del 2018 e del 2019. In questa linea vanno anche la recente istituzione del ministero laicale del catechista e lโapertura alle donne dellโaccesso a quelli del lettorato e dellโaccolitato.
8. Non possiamo ignorare la varietร delle condizioni in cui vivono le comunitร cristiane nelle diverse regioni del mondo. Accanto a Paesi in cui la Chiesa accoglie la maggioranza della popolazione e rappresenta un riferimento culturale per lโintera societร , ce ne sono altri in cui i cattolici sono una minoranza; in alcuni di questi i cattolici, insieme agli altri cristiani, sperimentano forme di persecuzione anche molto violente, e non di rado il martirio. Se da una parte domina una mentalitร secolarizzata che tende a espellere la religione dallo spazio pubblico, dallโaltra un integralismo religioso che non rispetta le libertร altrui alimenta forme di intolleranza e di violenza che si riflettono anche nella comunitร cristiana e nei suoi rapporti con la societร . Non di rado i cristiani assumono i medesimi atteggiamenti, fomentando le divisioni e le contrapposizioni anche nella Chiesa. Ugualmente occorre tenere conto del modo in cui si riverberano allโinterno della comunitร cristiana e nei suoi rapporti con la societร le fratture che percorrono questโultima, per ragioni etniche, razziali, di casta o per altre forme di stratificazione sociale o di violenza culturale e strutturale. Queste situazioni hanno un profondo impatto sul significato dellโespressione โcamminare insiemeโ e sulle possibilitร concrete di darle attuazione.
9. Allโinterno di questo contesto, la sinodalitร rappresenta la strada maestra per la Chiesa, chiamata a rinnovarsi sotto lโazione dello Spirito e grazie allโascolto della Parola. La capacitร di immaginare un futuro diverso per la Chiesa e per le sue istituzioni allโaltezza della missione ricevuta dipende in larga parte dalla scelta di avviare processi di ascolto, dialogo e discernimento comunitario, a cui tutti e ciascuno possano partecipare e contribuire. Al tempo stesso, la scelta di โcamminare insiemeโ รจ un segno profetico per una famiglia umana che ha bisogno di un progetto condiviso, in grado di perseguire il bene di tutti. Una Chiesa capace di comunione e di fraternitร , di partecipazione e di sussidiarietร , nella fedeltร a ciรฒ che annuncia, potrร mettersi a fianco dei poveri e degli ultimi e prestare loro la propria voce. Per โcamminare insiemeโ รจ necessario che ci lasciamo educare dallo Spirito a una mentalitร veramente sinodale, entrando con coraggio e libertร di cuore in un processo di conversione senza il quale non sarร possibile quella ยซcontinua riforma di cui essa [la Chiesa], in quanto istituzione umana e terrena, ha sempre bisognoยป (UR, n. 6; cfr. EG, n. 26).
II. Una Chiesa costitutivamente sinodale
10. ยซQuello che il Signore ci chiede, in un certo senso, รจ giร tutto contenuto nella parola โSinodoโยป[8], che ยซรจ parola antica e veneranda nella Tradizione della Chiesa, il cui significato richiama i contenuti piรน profondi della Rivelazioneยป[9]. ร il ยซSignore Gesรน che presenta se stesso come โla via, la veritร e la vitaโ (Gv 14,6)ยป, e ยซi cristiani, alla sua sequela, sono in origine chiamati โi discepoli della viaโ (cfr At 9,2; 19,9.23; 22,4; 24,14.22)ยป [10]. La sinodalitร in questa prospettiva รจ ben piรน che la celebrazione di incontri ecclesiali e assemblee di Vescovi, o una questione di semplice amministrazione interna alla Chiesa; essa ยซindica lo specifico modus vivendi et operandi della Chiesa Popolo di Dio che manifesta e realizza in concreto il suo essere comunione nel camminare insieme, nel radunarsi in assemblea e nel partecipare attivamente di tutti i suoi membri alla sua missione evangelizzatriceยป[11]. Si intrecciano cosรฌ quelli che il titolo del Sinodo propone come assi portanti di una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione. Illustriamo in questo capitolo in maniera sintetica alcuni riferimenti teologici fondamentali su cui si fonda questa prospettiva.
11. Nel primo millennio, โcamminare insiemeโ, cioรจ praticare la sinodalitร , รจ stato il modo di procedere abituale della Chiesa compresa come ยซPopolo radunato dallโunitร del Padre, del Figlio e dello Spirito Santoยป[12]. A coloro che dividevano il corpo ecclesiale, i Padri della Chiesa hanno opposto la comunione delle Chiese sparse per il mondo, che S. Agostino descriveva come ยซconcordissima fidei conspiratioยป[13], cioรจ lโaccordo nella fede di tutti i Battezzati. Si radica qui lโampio sviluppo di una prassi sinodale a tutti i livelli della vita della Chiesa โ locale, provinciale, universale โ, che ha trovato nel concilio ecumenico la sua manifestazione piรน alta. ร in questo orizzonte ecclesiale, ispirato al principio della partecipazione di tutti alla vita ecclesiale, che S. Giovanni Crisostomo poteva dire: ยซChiesa e Sinodo sono sinonimiยป[14]. Anche nel secondo millennio, quando la Chiesa ha maggiormente sottolineato la funzione gerarchica, non รจ venuto meno questo modo di procedere: se nel medioevo e in epoca moderna la celebrazione di sinodi diocesani e provinciali รจ ben attestata accanto a quella dei concili ecumenici, quando si รจ trattato di definire delle veritร dogmatiche i papi hanno voluto consultare i Vescovi per conoscere la fede di tutta la Chiesa, facendo ricorso allโautoritร del sensus fidei di tutto il Popolo di Dio, che รจ ยซinfallibile โin credendoโยป (EG, n. 119).
12. A questo dinamismo della Tradizione si รจ ancorato il Concilio Vaticano II. Esso mette in rilievo che ยซรจ piaciuto a Dio di santificare e salvare gli uomini non separatamente e senza alcun legame tra di loro, ma ha voluto costituirli in un popolo che lo riconoscesse nella veritร e lo servisse nella santitร ยป (LG, n. 9). I membri del Popolo di Dio sono accomunati dal Battesimo e ยซse anche per volontร di Cristo alcuni sono costituiti dottori, dispensatori dei misteri e pastori a vantaggio degli altri, fra tutti perรฒ vige vera uguaglianza quanto alla dignitร e allโazione nellโedificare il corpo di Cristo, che รจ comune a tutti i Fedeliยป (LG, n. 32). Perciรฒ tutti i Battezzati, partecipi della funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo, ยซnellโesercizio della multiforme e ordinata ricchezza dei loro carismi, delle loro vocazioni, dei loro ministeriยป[15] sono soggetti attivi di evangelizzazione, sia singolarmente sia come totalitร del Popolo di Dio.
13. Il Concilio ha sottolineato come, in virtรน dellโunzione dello Spirito Santo ricevuta nel Battesimo, la totalitร dei Fedeli ยซnon puรฒ sbagliarsi nel credere, e manifesta questa sua proprietร peculiare mediante il senso soprannaturale della fede di tutto il Popolo, quando โdai Vescovi fino agli ultimi Fedeli laiciโ, esprime lโuniversale suo consenso in materia di fede e di moraleยป (LG, n. 12). ร lo Spirito che guida i credenti ยซa tutta la veritร ยป (Gv 16,13). Per la sua opera, ยซla Tradizione che viene dagli Apostoli progredisce nella Chiesaยป, perchรฉ tutto il Popolo santo di Dio cresce nella comprensione e nellโesperienza ยซtanto delle cose quanto delle parole trasmesse, sia con la contemplazione e lo studio dei credenti che le meditano in cuor loro (cfr. Lc 2,19 e 51), sia con la intelligenza data da una piรน profonda esperienza delle cose spirituali, sia per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di veritร ยป (DV, n. 8). Infatti questo Popolo, radunato dai suoi Pastori, aderisce al sacro deposito della Parola di Dio affidato alla Chiesa, persevera costantemente nellโinsegnamento degli Apostoli, nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nella preghiera, ยซin modo che, nel ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, si stabilisca tra Pastori e Fedeli una singolare concordanza di spiritoยป (DV, n. 10).
14. I Pastori, costituiti da Dio come ยซautentici custodi, interpreti e testimoni della fede di tutta la Chiesaยป[16], non temano perciรฒ di porsi allโascolto del Gregge loro affidato: la consultazione del Popolo di Dio non comporta lโassunzione allโinterno della Chiesa dei dinamismi della democrazia imperniati sul principio di maggioranza, perchรฉ alla base della partecipazione a ogni processo sinodale vi รจ la passione condivisa per la comune missione di evangelizzazione e non la rappresentanza di interessi in conflitto. In altre parole, si tratta di un processo ecclesiale che non puรฒ realizzarsi se non ยซin seno a una comunitร gerarchicamente strutturataยป[17]. ร nel legame fecondo tra il sensus fidei del Popolo di Dio e la funzione di magistero dei Pastori che si realizza il consenso unanime di tutta la Chiesa nella medesima fede. Ogni processo sinodale, in cui i Vescovi sono chiamati a discernere ciรฒ che lo Spirito dice alla Chiesa non da soli, ma ascoltando il Popolo di Dio, che ยซpartecipa pure dellโufficio profetico di Cristoยป (LG, n. 12), รจ forma evidente di quel ยซcamminare insiemeยป che fa crescere la Chiesa. S. Benedetto sottolinea come ยซspesso il Signore rivela la decisione miglioreยป[18] a chi non occupa posizioni di rilievo nella comunitร (in quel caso il piรน giovane); cosรฌ, i Vescovi abbiano cura di raggiungere tutti, perchรฉ nello svolgersi ordinato del cammino sinodale si realizzi quanto lโapostolo Paolo raccomanda alle comunitร : ยซNon spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciรฒ che รจ buonoยป (1Ts 5,19-21).
15. Il senso del cammino a cui tutti siamo chiamati รจ anzitutto quello di scoprire il volto e la forma di una Chiesa sinodale, in cui ยซciascuno ha qualcosa da imparare. Popolo fedele, Collegio episcopale, Vescovo di Roma: lโuno in ascolto degli altri; e tutti in ascolto dello Spirito Santo, lo โSpirito della veritร โ (Gv 14,17), per conoscere ciรฒ che Egli โdice alle Chieseโ (Ap 2,7)ยป[19]. Il Vescovo di Roma, quale principio e fondamento di unitร della Chiesa, richiede a tutti i Vescovi e a tutte le Chiese particolari, nelle quali e a partire dalle quali esiste lโuna e unica Chiesa cattolica (cfr. LG, n. 23), di entrare con fiducia e coraggio nel cammino della sinodalitร . In questo โcamminare insiemeโ, chiediamo allo Spirito di farci scoprire come la comunione, che compone nellโunitร la varietร dei doni, dei carismi, dei ministeri, sia per la missione: una Chiesa sinodale รจ una Chiesa โin uscitaโ, una Chiesa missionaria, ยซcon le porte aperteยป (EG, n. 46). Ciรฒ include la chiamata ad approfondire le relazioni con le altre Chiese e comunitร cristiane, con cui siamo uniti dallโunico Battesimo. La prospettiva del โcamminare insiemeโ, poi, รจ ancora piรน ampia, e abbraccia lโintera umanitร , di cui condividiamo ยซle gioie e le speranze, le tristezze e le angosceยป (GS, n. 1). Una Chiesa sinodale รจ un segno profetico soprattutto per una comunitร delle nazioni incapace di proporre un progetto condiviso, attraverso il quale perseguire il bene di tutti: praticare la sinodalitร รจ oggi per la Chiesa il modo piรน evidente per essere ยซsacramento universale di salvezzaยป (LG, n. 48), ยซsegno e strumento dellโintima unione con Dio e dellโunitร di tutto il genere umanoยป (LG, n. 1).
III. In ascolto delle Scritture
16. Lo Spirito di Dio che illumina e vivifica questo โcamminare insiemeโ delle Chiese รจ lo stesso che opera nella missione di Gesรน, promesso agli Apostoli e alle generazioni dei discepoli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica. Lo Spirito, secondo la promessa del Signore, non si limita a confermare la continuitร del Vangelo di Gesรน, ma illuminerร le profonditร sempre nuove della sua Rivelazione e ispirerร le decisioni necessarie a sostenere il cammino della Chiesa (cfr. Gv 14,25-26; 15,26-27; 16,12-15). Per questo รจ opportuno che il nostro cammino di costruzione di una Chiesa sinodale sia ispirato da due โimmaginiโ della Scrittura. Una emerge nella rappresentazione della โscena comunitariaโ che accompagna costantemente il cammino dellโevangelizzazione; lโaltra รจ riferita allโesperienza dello Spirito in cui Pietro e la comunitร primitiva riconoscono il rischio di porre limiti ingiustificati alla condivisione della fede. Lโesperienza sinodale del camminare insieme, alla sequela del Signore e nellโobbedienza allo Spirito, potrร ricevere una ispirazione decisiva dalla meditazione di questi due momenti della Rivelazione.
17. Nel suo impianto fondamentale, una scena originaria appare come la costante del modo con cui Gesรน si rivela lungo tutto il Vangelo, annunciando lโavvento del Regno di Dio. Gli attori in gioco sono essenzialmente tre (piรน uno). Il primo naturalmente รจ Gesรน, il protagonista assoluto che prende lโiniziativa, seminando le parole e i segni della venuta del Regno senza fare ยซpreferenza di personeยป (cfr. At 10,34). In varie forme, Gesรน rivolge una speciale attenzione ai โseparatiโ da Dio e agli โabbandonatiโ dalla comunitร (i peccatori e i poveri, nel linguaggio evangelico). Con le sue parole e le sue azioni offre la liberazione dal male e la conversione alla speranza, nel nome di Dio Padre e nella forza dello Spirito Santo. Pur nella diversitร delle chiamate e delle risposte di accoglienza del Signore, il tratto comune รจ che la fede emerge sempre come valorizzazione della persona: la sua supplica รจ ascoltata, alla sua difficoltร รจ dato aiuto, la sua disponibilitร รจ apprezzata, la sua dignitร รจ confermata dallo sguardo di Dio e restituita al riconoscimento della comunitร .
18. Lโazione di evangelizzazione e il messaggio di salvezza, in effetti, non sarebbero comprensibili senza la costante apertura di Gesรน allโinterlocutore piรน ampio possibile, che i Vangeli indicano come la folla, ossia lโinsieme delle persone che lo seguono lungo il cammino, e a volte addirittura lo inseguono nella speranza di un segno e di una parola di salvezza: ecco il secondo attore della scena della Rivelazione. Lโannuncio evangelico non รจ rivolto solo a pochi illuminati o prescelti. Lโinterlocutore di Gesรน รจ โil popoloโ della vita comune, il โchiunqueโ della condizione umana, che Egli mette direttamente in contatto con il dono di Dio e la chiamata alla salvezza. In un modo che sorprende e talora scandalizza i testimoni, Gesรน accetta come interlocutori tutti coloro che emergono dalla folla: ascolta le appassionate rimostranze della donna cananea (cfr. Mt 15,21-28), che non puรฒ accettare di essere esclusa dalla benedizione che Egli porta; si concede al dialogo con la Samaritana (cfr. Gv 4,1-42), nonostante la sua condizione di donna socialmente e religiosamente compromessa; sollecita lโatto di fede libero e riconoscente del cieco nato (cfr. Gv 9), che la religione ufficiale aveva liquidato come estraneo al perimetro della grazia.
19. Alcuni seguono piรน esplicitamente Gesรน, sperimentando la fedeltร del discepolato, mentre altri sono invitati a tornare alla loro vita ordinaria: tutti, perรฒ, testimoniano la forza della fede che li ha salvati (cfr. Mt 15,28). Tra coloro che seguono Gesรน prende netto rilievo la figura degli apostoli che Lui stesso chiama, sin dallโinizio, destinandoli allโautorevole mediazione del rapporto della folla con la Rivelazione e con lโavvento del Regno di Dio. Lโingresso di questo terzo attore sulla scena non avviene grazie a una guarigione o conversione, ma coincide con la chiamata di Gesรน. Lโelezione degli apostoli non รจ il privilegio di una posizione esclusiva di potere e di separazione, bensรฌ la grazia di un ministero inclusivo di benedizione e di comunione. Grazie al dono dello Spirito del Signore risorto, costoro devono custodire il posto di Gesรน, senza sostituirlo: non per mettere filtri alla sua presenza, ma per rendere facile incontrarlo.
20. Gesรน, la folla nella sua varietร , gli apostoli: ecco lโimmagine e il mistero da contemplare e approfondire continuamente perchรฉ la Chiesa sempre piรน diventi ciรฒ che รจ. Nessuno dei tre attori puรฒ uscire di scena. Se viene a mancare Gesรน e al suo posto si insedia qualcun altro, la Chiesa diventa un contratto fra gli apostoli e la folla, il cui dialogo finirร per seguire la trama del gioco politico. Senza gli apostoli, autorizzati da Gesรน e istruiti dallo Spirito, il rapporto con la veritร evangelica si interrompe e la folla rimane esposta a un mito o una ideologia su Gesรน, sia che lo accolga sia che lo rifiuti. Senza la folla, la relazione degli apostoli con Gesรน si corrompe in una forma settaria e autoreferenziale della religione, e lโevangelizzazione perde la sua luce, che promana dalla rivelazione di sรฉ che Dio rivolge a chiunque, direttamente, offrendogli la sua salvezza.
21. Cโรจ poi lโattore โin piรนโ, lโantagonista, che porta sulla scena la separazione diabolica degli altri tre. Di fronte alla perturbante prospettiva della croce, ci sono discepoli che se ne vanno e folle che cambiano umore. Lโinsidia che divide โ e quindi contrasta un cammino comune โ si manifesta indifferentemente nelle forme del rigore religioso, dellโingiunzione morale che si presenta come piรน esigente di quella di Gesรน, e della seduzione di una sapienza politica mondana che si vuole piรน efficace di un discernimento degli spiriti. Per sottrarsi agli inganni del โquarto attoreโ รจ necessaria una conversione continua. Emblematico a proposito รจ lโepisodio del centurione Cornelio (cfr. At 10), antecedente di quel โconcilioโ di Gerusalemme (cfr. At 15) che costituisce un riferimento cruciale di una Chiesa sinodale.
Una duplice dinamica di conversione: Pietro e Cornelio (At 10)
22. Lโepisodio narra anzitutto la conversione di Cornelio, che addirittura riceve una sorta di annunciazione. Cornelio รจ pagano, presumibilmente romano, centurione (ufficiale di basso grado) dellโesercito di occupazione, che pratica un mestiere basato su violenza e sopruso. Eppure รจ dedito alla preghiera e allโelemosina, cioรจ coltiva la relazione con Dio e si prende cura del prossimo. Proprio da lui entra sorprendentemente lโangelo, lo chiama per nome e lo esorta a mandare โ il verbo della missione! โ i suoi servi a Giaffa per chiamare โ il verbo della vocazione! โ Pietro. La narrazione diventa allora quella della conversione di questโultimo, che quello stesso giorno ha ricevuto una visione, in cui una voce gli ordina di uccidere e mangiare degli animali, alcuni dei quali impuri. La sua risposta รจ decisa: ยซNon sia mai, Signoreยป (At 10,14). Riconosce che รจ il Signore a parlargli, ma gli oppone un netto rifiuto, perchรฉ quellโordine demolisce precetti della Torah irrinunciabili per la sua identitร religiosa, che esprimono un modo di intendere lโelezione come differenza che comporta separazione ed esclusione rispetto agli altri popoli.
23. Lโapostolo rimane profondamente turbato e, mentre si interroga sul senso di quanto avvenuto, arrivano gli uomini mandati da Cornelio, che lo Spirito gli indica come suoi inviati. A loro Pietro risponde con parole che richiamano quelle di Gesรน nellโorto: ยซSono io colui che cercateยป (At 10,21). ร una vera e propria conversione, un passaggio doloroso e immensamente fecondo di uscita dalle proprie categorie culturali e religiose: Pietro accetta di mangiare insieme a dei pagani il cibo che aveva sempre considerato proibito, riconoscendolo come strumento di vita e di comunione con Dio e con gli altri. ร nellโincontro con le persone, accogliendole, camminando insieme a loro ed entrando nelle loro case, che si rende conto del significato della sua visione: nessun essere umano รจ indegno agli occhi di Dio e la differenza istituita dallโelezione non รจ preferenza esclusiva, ma servizio e testimonianza di respiro universale.
24. Sia Cornelio sia Pietro coinvolgono nel loro percorso di conversione altre persone, facendone compagni di cammino. Lโazione apostolica realizza la volontร di Dio creando comunitร , abbattendo steccati e promovendo lโincontro. La parola svolge un ruolo centrale nellโincontro tra i due protagonisti. Inizia Cornelio a condividere lโesperienza che ha vissuto. Pietro lo ascolta e prende in seguito la parola, comunicando a sua volta quanto gli รจ accaduto e testimoniando la vicinanza del Signore, che va incontro a ogni persona per liberarla da ciรฒ che la rende prigioniera del male e ne mortifica lโumanitร (cfr. At 10,38). Questo modo di comunicare รจ simile a quello che Pietro adotterร quando a Gerusalemme i fedeli circoncisi lo rimprovereranno, accusandolo di aver infranto le norme tradizionali, su cui sembra concentrarsi tutta la loro attenzione, noncuranti dellโeffusione dello Spirito: ยซSei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!ยป (At 11,3). In quel momento di conflitto, Pietro racconta quanto gli รจ accaduto e le sue reazioni di sconcerto, incomprensione e resistenza. Proprio questo aiuterร i suoi interlocutori, inizialmente aggressivi e refrattari, ad ascoltare e accogliere quello che รจ avvenuto. La Scrittura contribuirร a interpretarne il senso, come poi avverrร anche al โconcilioโ di Gerusalemme, in un processo di discernimento che รจ un ascolto dello Spirito in comune.
IV. La sinodalitร in azione:
piste per la consultazione del Popolo di Dio
25. Illuminato dalla Parola e fondato nella Tradizione, il cammino sinodale si radica nella vita concreta del Popolo di Dio. Presenta infatti una peculiaritร che รจ anche una straordinaria risorsa: il suo oggetto โ la sinodalitร โ รจ anche il suo metodo. In altre parole, costituisce una sorta di cantiere o di esperienza pilota, che permette di cominciare a raccogliere fin da subito i frutti del dinamismo che la progressiva conversione sinodale immette nella comunitร cristiana. Dโaltro canto non puรฒ che rinviare alle esperienze di sinodalitร vissuta, a diversi livelli e con differenti gradi di intensitร : i loro punti di forza e i loro successi, cosรฌ come i loro limiti e le loro difficoltร , offrono elementi preziosi al discernimento sulla direzione in cui continuare a muoversi. Certamente si fa qui riferimento alle esperienze attivate dal presente cammino sinodale, ma anche a tutte quelle in cui giร si sperimentano forme di โcamminare insiemeโ nella vita ordinaria anche quando nemmeno si conosce o si usa il termine sinodalitร .
Lโinterrogativo fondamentale
26. Lโinterrogativo fondamentale che guida questa consultazione del Popolo di Dio, come giร ricordato in apertura, รจ il seguente:
Una Chiesa sinodale, annunciando il Vangelo, โcammina insiemeโ: come questo โcamminare insiemeโ si realizza oggi nella vostra Chiesa particolare? Quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere nel nostro โcamminare insiemeโ?
Per rispondere siete invitati a:
a) chiedervi quali esperienze della vostra Chiesa particolare lโinterrogativo fondamentale richiama alla vostra mente;
b) rileggere piรน in profonditร queste esperienze: quali gioie hanno provocato? Quali difficoltร e ostacoli hanno incontrato? Quali ferite hanno fatto emergere? Quali intuizioni hanno suscitato?
c) cogliere i frutti da condividere: dove in queste esperienze risuona la voce dello Spirito? Che cosa ci sta chiedendo? Quali sono i punti da confermare, le prospettive di cambiamento, i passi da compiere? Dove registriamo un consenso? Quali cammini si aprono per la nostra Chiesa particolare?
Diverse articolazioni della sinodalitร
27. Nella preghiera, riflessione e condivisione suscitata dallโinterrogativo fondamentale, รจ opportuno tenere presenti tre piani su cui si articola la sinodalitร come ยซdimensione costitutiva della Chiesaยป[20]:
ยท il piano dello stile con cui la Chiesa vive e opera ordinariamente, che ne esprime la natura di Popolo di Dio che cammina insieme e si raduna in assemblea convocato dal Signore Gesรน nella forza dello Spirito Santo per annunciare il Vangelo. Questo stile si realizza attraverso ยซlโascolto comunitario della Parola e la celebrazione dellโEucaristia, la fraternitร della comunione e la corresponsabilitร e partecipazione di tutto il Popolo di Dio, ai suoi vari livelli e nella distinzione dei diversi ministeri e ruoli, alla sua vita e alla sua missioneยป[21];
ยท il piano delle strutture e dei processi ecclesiali, determinati anche dal punto di vista teologico e canonico, in cui la natura sinodale della Chiesa si esprime in modo istituzionale a livello locale, regionale e universale;
ยท il piano dei processi ed eventi sinodali in cui la Chiesa รจ convocata dallโautoritร competente, secondo specifiche procedure determinate dalla disciplina ecclesiastica.
Pur distinti da un punto di vista logico, questi tre piani rimandano lโuno allโaltro e devono essere tenuti insieme in modo coerente, altrimenti si trasmette una controtestimonianza e si mina la credibilitร della Chiesa. Infatti, se non si incarna in strutture e processi, lo stile della sinodalitร facilmente degrada dal piano delle intenzioni e dei desideri a quello della retorica, mentre processi ed eventi, se non sono animati da uno stile adeguato, risultano vuote formalitร .
28. Inoltre, nella rilettura delle esperienze, occorre tenere presente che โcamminare insiemeโ puรฒ essere inteso secondo due diverse prospettive, fortemente interconnesse. La prima guarda alla vita interna delle Chiese particolari, ai rapporti tra i soggetti che le costituiscono (in primo luogo quelli tra i Fedeli e i loro Pastori, anche attraverso gli organismi di partecipazione previsti dalla disciplina canonica, compreso il sinodo diocesano) e alle comunitร in cui si articolano (in particolare le parrocchie). Considera poi i rapporti dei Vescovi tra di loro e con il Vescovo di Roma, anche attraverso gli organismi intermedi di sinodalitร (Sinodi dei Vescovi delle Chiese patriarcali e arcivescovili maggiori, Consigli dei Gerarchi e Assemblee dei Gerarchi delle Chiese sui iuris, Conferenze Episcopali, con le loro espressioni nazionali, internazionali e continentali). Si allarga quindi al modo in cui ciascuna Chiesa particolare integra al proprio interno il contributo delle diverse forme di vita monastica, religiosa e consacrata, di associazioni e movimenti laicali, di istituzioni ecclesiali ed ecclesiastiche di vario genere (scuole, ospedali, universitร , fondazioni, enti di caritร e assistenza, ecc.). Infine, questa prospettiva abbraccia anche le relazioni e le iniziative comuni con i fratelli e le sorelle delle altre Confessioni cristiane, con i quali condividiamo il dono dello stesso Battesimo.
29. La seconda prospettiva considera come il Popolo di Dio cammina insieme allโintera famiglia umana. Lo sguardo si fermerร cosรฌ sullo stato delle relazioni, del dialogo e delle eventuali iniziative comuni con i credenti di altre religioni, con le persone lontane dalla fede, cosรฌ come con ambienti e gruppi sociali specifici, con le loro istituzioni (mondo della politica, della cultura, dellโeconomia, della finanza, del lavoro, sindacati e associazioni imprenditoriali, organizzazioni non governative e della societร civile, movimenti popolari, minoranze di vario genere, poveri ed esclusi, ecc.).
Dieci nuclei tematici da approfondire
30. Per aiutare a far emergere le esperienze e a contribuire in maniera piรน ricca alla consultazione, indichiamo qui di seguito anche dieci nuclei tematici che articolano diverse sfaccettature della โsinodalitร vissutaโ. Andranno adattati ai diversi contesti locali, e di volta in volta integrati, esplicitati, semplificati, approfonditi, prestando particolare attenzione a chi ha piรน difficoltร a partecipare e rispondere: il Vademecum che accompagna questo Documento Preparatorio offre al riguardo strumenti, percorsi e suggerimenti perchรฉ i diversi nuclei di domande ispirino concretamente momenti di preghiera, formazione, riflessione e scambio.
I. I COMPAGNI DI VIAGGIO
Nella Chiesa e nella societร siamo sulla stessa strada fianco a fianco. Nella vostra Chiesa locale, chi sono coloro che โcamminano insiemeโ? Quando diciamo โla nostra Chiesaโ, chi ne fa parte? Chi ci chiede di camminare insieme? Quali sono i compagni di viaggio, anche al di fuori del perimetro ecclesiale? Quali persone o gruppi sono lasciati ai margini, espressamente o di fatto?
II. ASCOLTARE
Lโascolto รจ il primo passo, ma richiede di avere mente e cuore aperti, senza pregiudizi. Verso chi la nostra Chiesa particolare รจ โin debito di ascoltoโ? Come vengono ascoltati i Laici, in particolare giovani e donne? Come integriamo il contributo di Consacrate e Consacrati? Che spazio ha la voce delle minoranze, degli scartati e degli esclusi? Riusciamo a identificare pregiudizi e stereotipi che ostacolano il nostro ascolto? Come ascoltiamo il contesto sociale e culturale in cui viviamo?
III. PRENDERE LA PAROLA
Tutti sono invitati a parlare con coraggio e parresia, cioรจ integrando libertร , veritร e caritร . Come promuoviamo allโinterno della comunitร e dei suoi organismi uno stile comunicativo libero e autentico, senza doppiezze e opportunismi? E nei confronti della societร di cui facciamo parte? Quando e come riusciamo a dire quello che ci sta a cuore? Come funziona il rapporto con il sistema dei media (non solo quelli cattolici)? Chi parla a nome della comunitร cristiana e come viene scelto?
IV. CELEBRARE
โCamminare insiemeโ รจ possibile solo se si fonda sullโascolto comunitario della Parola e sulla celebrazione dellโEucaristia. In che modo la preghiera e la celebrazione liturgica ispirano e orientano effettivamente il nostro โcamminare insiemeโ? Come ispirano le decisioni piรน importanti? Come promuoviamo la partecipazione attiva di tutti i Fedeli alla liturgia e lโesercizio della funzione di santificare? Quale spazio viene dato allโesercizio dei ministeri del lettorato e dellโaccolitato?
V. CORRESPONSABILI NELLA MISSIONE
La sinodalitร รจ a servizio della missione della Chiesa, a cui tutti i suoi membri sono chiamati a partecipare. Poichรฉ siamo tutti discepoli missionari, in che modo ogni Battezzato รจ convocato per essere protagonista della missione? Come la comunitร sostiene i propri membri impegnati in un servizio nella societร (impegno sociale e politico, nella ricerca scientifica e nellโinsegnamento, nella promozione della giustizia sociale, nella tutela dei diritti umani e nella cura della Casa comune, ecc.)? Come li aiuta a vivere questi impegni in una logica di missione? Come avviene il discernimento sulle scelte relative alla missione e chi vi partecipa? Come sono state integrate e adattate le diverse tradizioni in materia di stile sinodale che costituiscono il patrimonio di molte Chiese, in particolare quelle orientali, in vista di una efficace testimonianza cristiana? Come funziona la collaborazione nei territori dove sono presenti Chiese sui iuris diverse?
VI. DIALOGARE NELLA CHIESA E NELLA SOCIETร
Il dialogo รจ un cammino di perseveranza, che comprende anche silenzi e sofferenze, ma capace di raccogliere lโesperienza delle persone e dei popoli. Quali sono i luoghi e le modalitร di dialogo allโinterno della nostra Chiesa particolare? Come vengono affrontate le divergenze di visione, i conflitti, le difficoltร ? Come promuoviamo la collaborazione con le Diocesi vicine, con e tra le comunitร religiose presenti sul territorio, con e tra associazioni e movimenti laicali, ecc.? Quali esperienze di dialogo e di impegno condiviso portiamo avanti con credenti di altre religioni e con chi non crede? Come la Chiesa dialoga e impara da altre istanze della societร : il mondo della politica, dellโeconomia, della cultura, la societร civile, i poveriโฆ?
VII. CON LE ALTRE CONFESSIONI CRISTIANE
Il dialogo tra cristiani di diversa confessione, uniti da un solo Battesimo, ha un posto particolare nel cammino sinodale. Quali rapporti intratteniamo con i fratelli e le sorelle delle altre Confessioni cristiane? Quali ambiti riguardano? Quali frutti abbiamo tratto da questo โcamminare insiemeโ? Quali le difficoltร ?
VIII. AUTORITร E PARTECIPAZIONE
Una Chiesa sinodale รจ una Chiesa partecipativa e corresponsabile. Come si identificano gli obiettivi da perseguire, la strada per raggiungerli e i passi da compiere? Come viene esercitata lโautoritร allโinterno della nostra Chiesa particolare? Quali sono le pratiche di lavoro in รฉquipe e di corresponsabilitร ? Come si promuovono i ministeri laicali e lโassunzione di responsabilitร da parte dei Fedeli? Come funzionano gli organismi di sinodalitร a livello della Chiesa particolare? Sono una esperienza feconda?
IX. DISCERNERE E DECIDERE
In uno stile sinodale si decide per discernimento, sulla base di un consenso che scaturisce dalla comune obbedienza allo Spirito. Con quali procedure e con quali metodi discerniamo insieme e prendiamo decisioni? Come si possono migliorare? Come promoviamo la partecipazione alle decisioni in seno a comunitร gerarchicamente strutturate? Come articoliamo la fase consultiva con quella deliberativa, il processo del decision-making con il momento del decision-taking? In che modo e con quali strumenti promuoviamo trasparenza e accountability?
X. FORMARSI ALLA SINODALITร
La spiritualitร del camminare insieme รจ chiamata a diventare principio educativo per la formazione della persona umana e del cristiano, delle famiglie e delle comunitร . Come formiamo le persone, in particolare quelle che rivestono ruoli di responsabilitร allโinterno della comunitร cristiana, per renderle piรน capaci di โcamminare insiemeโ, ascoltarsi a vicenda e dialogare? Che formazione offriamo al discernimento e allโesercizio dellโautoritร ? Quali strumenti ci aiutano a leggere le dinamiche della cultura in cui siamo immersi e il loro impatto sul nostro stile di Chiesa?
Per contribuire alla consultazione
31. Scopo della prima fase del cammino sinodale รจ favorire un ampio processo di consultazione per raccogliere la ricchezza delle esperienze di sinodalitร vissuta, nelle loro differenti articolazioni e sfaccettature, coinvolgendo i Pastori e i Fedeli delle Chiese particolari a tutti i diversi livelli, attraverso i mezzi piรน adeguati secondo le specifiche realtร locali: la consultazione, coordinata dal Vescovo, รจ rivolta ยซai Presbiteri, ai Diaconi e ai Fedeli laici delle loro Chiese, sia singolarmente sia associati, senza trascurare il prezioso apporto che puรฒ venire dai Consacrati e dalle Consacrateยป (EC, n. 7). In particolar modo viene richiesto il contributo degli organismi di partecipazione delle Chiese particolari, specialmente il Consiglio presbiterale e il Consiglio pastorale, a partire dai quali veramente ยซpuรฒ incominciare a prendere forma una Chiesa sinodaleยป[22]. Ugualmente sarร prezioso il contributo delle altre realtร ecclesiali a cui sarร inviato il Documento Preparatorio, come quello di chi vorrร mandare direttamente il proprio. Infine, sarร di fondamentale importanza che trovi spazio anche la voce dei poveri e degli esclusi, non soltanto di chi riveste un qualche ruolo o responsabilitร allโinterno delle Chiese particolari.
32. La sintesi che ciascuna Chiesa particolare elaborerร al termine di questo lavoro di ascolto e discernimento costituirร il suo contributo al percorso della Chiesa universale. Per rendere piรน agevoli e sostenibili le fasi successive del cammino, รจ importante riuscire a condensare i frutti della preghiera e della riflessione in una decina di pagine al massimo. Se necessario per contestualizzarle e spiegarle meglio, si potranno allegare altri testi a supporto o integrazione. Ricordiamo che lo scopo del Sinodo e quindi di questa consultazione non รจ produrre documenti, ma ยซfar germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare unโalba di speranza, imparare lโuno dallโaltro, e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle maniยป[23].
Sigle
CTI Commissione Teologica Internazionale
DV Concilio Vaticano II, Cost. Dogm. Dei Verbum (18 novembre 1965)
EC Francesco, Cost. Ap. Episcopalis communio (15 settembre 2018)
EG Francesco, Esort. Ap. Evangelii gaudium (24 novembre 2013)
FT Francesco, Lett. Enc. Fratelli tutti (3 ottobre 2020)
GS Concilio Vaticano II, Cost. Past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965)
LG Concilio Vaticano II, Cost. Dogm. Lumen gentium (21 novembre 1964)
LS Francesco, Lett. Enc. Laudato siโ (24 maggio 2015)
UR Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio (21 novembre 1964)
[1] Si riportano di seguito, in forma di schema, le tappe del cammino sinodale.
[2] Francesco, Discorso per la Commemorazione del 50ยฐ anniversario dellโistituzione del Sinodo dei Vescovi (17 ottobre 2015).
[3] Cfr. www.synod.va.
[4] Francesco, Lettera al Popolo di Dio (20 agosto 2018), proemio.
[5] Ivi, n. 2.
[6] Ivi.
[7] Ivi.
[8] Francesco, Discorso per la Commemorazione del 50ยฐ anniversario dellโistituzione del Sinodo dei Vescovi.
[9] CTI, La sinodalitร nella vita e nella missione della Chiesa (2 marzo 2018), n. 3.
[10] Ivi.
[11] Ivi, n. 6.
[12] Cipriano, De Oratione Dominica, 23: PL 4, 553.
[13] Agostino, Epistola 194, 31: PL 33, 885.
[14] Giovanni Crisostomo, Explicatio in Psalmum 149: PG 55, 493.
[15] CTI, La sinodalitร nella vita e nella missione della Chiesa, n. 6.
[16] Francesco, Discorso per la Commemorazione del 50ยฐ anniversario dellโistituzione del Sinodo dei Vescovi.
[17] CTI, La sinodalitร nella vita e nella missione della Chiesa, n. 69.
[18] Regula S. Benedicti, III, 3.
[19] Francesco, Discorso per la Commemorazione del 50ยฐ anniversario dellโistituzione del Sinodo dei Vescovi.
[20] CTI, La sinodalitร nella vita e nella missione della Chiesa, n. 70.
[21] Ivi.
[22] Francesco, Discorso per la Commemorazione del 50ยฐ anniversario dellโistituzione del Sinodo dei Vescovi.
[23] Francesco, Discorso allโinizio del Sinodo dedicato ai giovani (3 ottobre 2018).