DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI PARTECIPANTI AL CONVEGNO DELLA CARITAS DELLE DIOCESI ITALIANE
Aula Paolo VI
Giovedรฌ, 21 aprile 2016
Cari fratelli e sorelle,
vi accolgo al termine dei lavori del vostro Convegno Nazionale e vi saluto tutti con affetto. Saluto cordialmente il cardinale Francesco Montenegro, Presidente della Caritas Italiana, e lo ringrazio per le parole che mi ha rivolto a nome di tutti. Il vostro incontro si colloca a 45 anni dalla nascita di questo organismo ecclesiale, che il beato Paolo VI volle fortemente; e volle che avesse carattere pastorale ed educativo. Nel 1972, in occasione del primo incontro nazionale con la Caritas, le affidava questo preciso mandato: ยซSensibilizzare le Chiese locali e i singoli fedeli al senso e al dovere della caritร in forme consone ai bisogni e ai tempiยป (Insegnamenti X, [1972], 989). Oggi, con rinnovata fedeltร al Vangelo e al mandato ricevuto, vi inoltrate in nuovi cammini di confronto e verifica per approfondire e orientare al meglio quanto finora avviato e sviluppato.
La vostra missione educativa, che mira sempre alla comunione nella Chiesa e a un servizio con ampi orizzonti, vi chiede lโimpegno di un amore concreto verso ogni essere umano, con unโopzione preferenziale per i poveri, nei quali Gesรน stesso ci domanda aiuto e vicinanza (cfr Mt 25,35-40). Un amore che si esprime attraverso gesti e segni, che rappresentano ยซuna modalitร connaturata alla funzione pedagogica della Caritas a ogni livelloยป โ come ha sottolineato il mio predecessore Benedetto XVI, che ha poi aggiunto: ยซVi auguro di sapere coltivare al meglio la qualitร delle opere che avete saputo inventare. Rendetele, per cosรฌ dire, โparlantiโ, preoccupandovi soprattutto della motivazione interiore che le anima, e della qualitร della testimonianza che da esse promana. Sono opere che nascono dalla fede. Sono opere di Chiesa, espressione dellโattenzione verso chi fa piรน fatica. Sono azioni pedagogiche, perchรฉ aiutano i piรน poveri a crescere nella loro dignitร , le comunitร cristiane a camminare nella sequela di Cristo, la societร civile ad assumersi coscientemente i propri obblighiยป (Discorso alla Caritas Italiana in occasione del 40ยฐ anniversario di fondazione, 24 novembre 2011: Insegnamenti VII, 2,[2011], 776).
Di fronte alle sfide e alle contraddizioni del nostro tempo, la Caritas ha il difficile, ma fondamentale compito, di fare in modo che il servizio caritativo diventi impegno di ognuno di noi, cioรจ che lโintera comunitร cristiana diventi soggetto di caritร . Ecco quindi lโobiettivo principale del vostro essere e del vostro agire: essere stimolo e anima perchรฉ la comunitร tutta cresca nella caritร e sappia trovare strade sempre nuove per farsi vicina ai piรน poveri, capace di leggere e affrontare le situazioni che opprimono milioni di fratelli โ in Italia, in Europa, nel mondo. In proposito, particolarmente rilevante รจ il ruolo di promozione e formazione che la Caritas riveste nei confronti delle diverse espressioni del volontariato. Un volontariato che a sua volta รจ chiamato a investire tempo, risorse e capacitร per coinvolgere lโintera comunitร negli impegni di solidarietร che porta avanti. Come pure รจ essenziale il vostro compito di stimolo nei confronti delle istituzioni civili e di unโadeguata legislazione, in favore del bene comune e a tutela delle fasce piรน deboli; un impegno che si concretizza nella costante offerta di occasioni e strumenti per una conoscenza adeguata e costruttiva delle situazioni.
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Di fronte alle sfide globali che seminano paura, iniquitร , speculazioni finanziarie โ anche sul cibo โ, degrado ambientale e guerre, รจ necessario, insieme al quotidiano lavoro sul territorio, portare avanti lโimpegno per educare allโincontro rispettoso e fraterno tra culture e civiltร , e alla cura del creato, per una โecologia integraleโ. Caritas Italiana sia fedele anche in questo al suo mandato statutario. Vi incoraggio a non stancarvi di promuovere, con tenace e paziente perseveranza, comunitร che abbiano la passione per il dialogo, per vivere i conflitti in modo evangelico, senza negarli ma facendone occasioni di crescita, di riconciliazione: questa รจ la pace che Cristo ci ha conquistato e che noi siamo inviati a portare. Sia sempre vostro vanto la volontร di risalire alle cause delle povertร , per cercare di rimuoverle: lo sforzo di prevenire lโemarginazione; di incidere sui meccanismi che generano ingiustizia; di operare contro ogni struttura di peccato. Si tratta a tale scopo di educare singoli e gruppi a stili di vita consapevoli, cosรฌ che tutti si sentano davvero responsabili di tutti. E questo a partire dalle parrocchie: รจ lโopera preziosa e capillare delle Caritas parrocchiali, che occorre continuare a diffondere e moltiplicare sul territorio.
Desidero incoraggiarvi anche a proseguire nellโimpegno e nella prossimitร nei confronti delle persone immigrate. Il fenomeno delle migrazioni, che oggi presenta aspetti critici che vanno gestiti con politiche organiche e lungimiranti, rimane pur sempre una ricchezza e una risorsa, sotto diversi punti di vista. Eโ dunque prezioso il vostro lavoro che, accanto allโapproccio solidale, tende a privilegiare scelte che favoriscano sempre piรน lโintegrazione tra popolazioni straniere e cittadini italiani, offrendo agli operatori di base strumenti culturali e professionali adeguati alla complessitร del fenomeno e alle sue peculiaritร .
La testimonianza della caritร diventa autentica e credibile quando impegna tutti i momenti e le relazioni della vita, ma la sua culla e la sua casa รจ la famiglia, la Chiesa domestica. La famiglia รจ costituzionalmente โCaritasโ perchรจ Dio stesso lโha fatta cosรฌ: lโanima della famiglia e della sua missione รจ lโamore. Quellโamore misericordioso che โ come ho ricordato nellโEsortazione Apostolica postsinodale Amoris laetitia โ sa accompagnare, discernere e integrare le situazioni di fragilitร . Le risposte piรน complete a molti disagi possono essere offerte proprio da quelle famiglie che, superando la tentazione della solidarietร โcortaโ ed episodica, a volte pure necessaria, scelgono di collaborare fra loro e con tutti gli altri servizi solidali del territorio, offrendo le risorse della propria quotidiana disponibilitร . E quanti esempi belli abbiamo di questo nelle nostre comunitร !
Con piena fiducia nella presenza di Cristo risorto e con il coraggio che viene dallo Spirito Santo, potrete andare avanti senza paura e scoprire prospettive sempre nuove nel vostro impegno pastorale, rafforzare stili e motivazioni, e cosรฌ rispondere sempre meglio al Signore che ci viene incontro nei volti e nelle storie delle sorelle e dei fratelli piรน bisognosi. Egli sta alla porta del nostro cuore, delle nostre comunitร , e attende che qualcuno risponda al suo โbussareโ discreto e insistente: aspetta la caritร , cioรจ la โcarezzaโ misericordiosa del Signore, attraverso la โmanoโ della sua Chiesa. Una carezza che esprime la tenerezza e la vicinanza del Padre. Nel mondo di oggi, complesso e interconnesso, la vostra misericordia sia attenta e informata; concreta e competente, capace di analisi, ricerche, studi e riflessioni; personale, ma anche comunitaria; credibile in forza di una coerenza che รจ testimonianza evangelica, e, allo stesso tempo, organizzata e formata, per fornire servizi sempre piรน precisi e mirati; responsabile, coordinata, capace di alleanze e di innovazione; delicata e accogliente, piena di relazioni significative; aperta a tutti, premurosa nellโinvitare i piccoli e i poveri del mondo a prendere parte attiva nella comunitร , che ha il suo momento culminante nellโeucaristia domenicale. Perchรฉ i poveri sono la proposta forte che Dio fa alla nostra Chiesa affinchรฉ essa cresca nellโamore e nella fedeltร . E perchรฉ la comunione con Cristo nella Messa trovi espressione coerente nellโincontro con lo stesso Gesรน presente nel piรน piccolo dei fratelli. Cosรฌ sia la vostra, la nostra carezza, per intercessione della Vergine Maria e del beato Paolo VI. Vi benedico e vi accompagno con la preghiera. E anche voi, mi raccomando, pregate per me! Grazie.
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