Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!
Ringrazio il Cardinale Zuppi per le sue cortesi parole e saluto tutti voi, che partecipate al Convegno nazionale sul temaย ยซAvevano ogni cosa in comuneยป (At 2,44). Il Sovvenire nel Cammino sinodale. Giungendo dai diversi territori dโItalia, portate la ricchezza delle vostre Chiese e la responsabilitร di un servizio che trova le sue radici nella prima comunitร cristiana. Descrivendola, infatti, il libro degli Atti degli Apostoli dice che i credenti avevano ยซun cuore solo e unโanima solaยป (4,32). La fede in Cristo si traduce nella vita e in scelte concrete, come la comunione dei beni, le donazioni dei propri possedimenti e la distribuzione del ricavato da parte degli Apostoli a favore dei piรน bisognosi (cfrย Atย 4,34-35). La comunitร apostolica incomincia a trasformare il mondo a partire dal nuovo stile di vita improntato al Vangelo. Tutti partecipano, in base ai propri talenti e anche con i propri averi, a questa โrivoluzione evangelicaโ, che rende visibile a tutti lโamore insegnato e donato da Gesรน.
Da allora, le condizioni storiche dellโumanitร sono molto cambiate, ma questa dinamica, grazie a Dio, รจ ancora presente, anche incisiva nella vita della Chiesa e, attraverso di essa, nella societร . Essa ha ispirato lโattuale sistema di sostegno economico alla Chiesa in Italia, che voi chiamateย Sovvenireย e che si puรฒ riassumere in due parole: corresponsabilitร e partecipazione. Anche in questo tratto di storia nazionale, dalla revisione del Concordato fino a oggi, parecchie cose sono mutate. Eppure, queste due parole โ corresponsabilitร e partecipazione โ mantengono tutta la loro forza e la loro attualitร , e anzi aiutano a costruire una Chiesa piรน solidale e piรน unita. Corresponsabilitร e partecipazione.
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Essere membra del Corpo di Cristo ci lega indissolubilmente al Signore e, nello stesso tempo, gli uni agli altri. Ecco, allora, laย corresponsabilitร . Nella Chiesa nessuno devโessere solo spettatore o, peggio ancora, ai margini; ciascuno deve sentirsi parte attiva di unโunica grande famiglia. La corresponsabilitร รจ il contrario dellโindifferenza, come pure del โsi salvi chi puรฒโ; รจ lโantidoto contro ogni forma di discriminazione, contro la tendenza a voler primeggiare a tutti i costi, a guardare solo a sรฉ stessi e non a chi ci sta accanto. I cristiani si sorreggono a vicenda, chi รจ piรน forte sostiene chi รจ piรน debole (cfrย Rmย 15,1) โ almeno dovrebbe essere cosรฌ โ : questo significa amare, essere comunitร e condividere ciรฒ che si ha, anche i beni materiali e il denaro, perchรฉ a nessuno manchi il giusto sostentamento. Di passaggio ho detto la parola โindifferenzaโ. Credo che questa รจ la malattia piรน brutta che possiamo avere: diventare indifferenti, asettici rispetto ai problemi degli altri, come quei due โecclesiasticiโ che sono passati davanti al povero uomo che era stato ferito dai ladri. Lโindifferenza: guardare ma non vedere e non voler vedere.
La corresponsabilitร implica, dunque, laย partecipazione, cioรจ il coinvolgimento. Come ho detto in altre occasioni, non si puรฒ โbalconearโ, cioรจ stare alla finestra a vedere la vita che passa. Bisogna prendere lโiniziativa, bisogna rischiare, camminare, incontrare. Solo cosรฌ possiamo far crescere comunitร con il volto di madre e uno stile di fraternitร effettiva, dove tutti hanno ยซun cuore solo e unโanima solaยป (Atย 4,32) e fra loro tutto รจ comune. Ilย Sovvenireย รจ un modo concreto di esprimere la partecipazione, di rendere presente quel vincolo di amore che ci lega gli uni agli altri. Nella rivelazione di Gesรน non esistono cristiani di โserie Aโ e di โserie Bโ, tutti siamo figli dellโunico Padre, fratelli e sorelle. Il processo sinodale sta facendo emergere questa presa di coscienza diffusa e, nello stesso tempo, necessaria: cioรจ lโesigenza, di mettere da parte certi modelli sbagliati che tendono a dividere le nostre comunitร . Guardiamo alla Chiesa delle origini: si evangelizza insieme e con gioia! Solo insieme, nellโarmonia delle diversitร , si puรฒ testimoniare la bellezza dellโamore che libera, che si dona, che permette di uscire dalle dinamiche negative dellโegoismo, dei conflitti, delle contrapposizioni.
Per questo, vorrei aggiungere una terza parola:ย comunione. La corresponsabilitร e la partecipazione edificano e sostengono la comunione; a sua volta, questa motiva e spinge a partecipare e ad essere corresponsabili. Lo state sperimentando in questi primi due anni di Cammino sinodale dedicati allโascolto. Teniamo sempre presente la parola del Signore: ยซDa questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altriยป (Gvย 13,35): รจ il tempo della testimonianza, e di far fruttare i doni ricevuti. Fratelli e sorelle, nel vostro servizio quotidiano, potete porvi questo interrogativo: siamo segno concreto di unione e di amore? Se manca laย comunione, viene meno la motivazione e si alimenta la burocrazia.
Corresponsabilitร , partecipazione e comunione. Sono i vostri pilastri, e richiamano le parole-chiave del Sinodo: comunione, partecipazione, missione. Non รจ un caso. In piรน, nel tema sinodale, cโรจ il termine โmissioneโ, a ricordarci che tutto nella Chiesa รจ per la missione; anche il vostro servizio, anche ilย Sovvenire, รจ per sostenere comunitร missionarie. E questo, devo dire, si vede nelle vostre campagne: fate trasparire la realtร di una Chiesa โestroversaโ, che cerca di assomigliare al modello evangelico del buon samaritano.
Cari amici, vi ringrazio per il vostro servizio. Vi affido a San Giuseppe, che ha sostenuto con fede e con premura la vita della Santa Famiglia. Buon lavoro per il vostro Convegno. Di cuore benedico voi, benedico i vostri cari, benedico il vostro lavoro. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.
Grazie!