Diocesi di Firenze – Commento al Vangelo di domenica 29 Novembre 2020 – Catechesi per bambini e ragazzi

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Vegliare

Il Vangelo di questa prima domenica di Avvento si concentra sulla parola “Vegliate”.

Vegliare può significare semplicemente stare svegli, ma ha anche un significato più profondo: essere vigili, con sguardo attento e orecchie in ascolto.

A tutti noi è capitato di vegliare e non riuscire ad addormentarci, ad esempio per la paura di una verifica di matematica che ci preoccupa, oppure per l’eccitazione di una festa di compleanno o di una gita che aspettavamo da tempo. Il Vangelo di questa domenica ci invita a vegliare per attendere un mondo meraviglioso, senza ingiustizie, violenze, malattie ed anche senza virus!!!!!

Ci sembra un sogno, ed invece è il Regno di Dio! Un mondo così ci entusiasma e subito vorremmo chiedere a Gesù quando cominceremo a viverci. Nelle Bibbia purtroppo non è fissato un appuntamento preciso: non dobbiamo aspettarci rulli di tamburi e squilli di tromba, perché il Regno di Dio si costruisce nella nostra vita quotidiana attraverso i nostri comportamenti cristiani. Avremmo preferito qualcosa di eccezionale, ma i pensieri di Dio spesso seguono strade diverse dalle nostre.

Lui bussa spesso alla nostra porta, ma noi non sempre stiamo ad ascoltarlo. Se entriamo in Chiesa per ascoltare la Parola di Dio, ma siamo già pieni di altre immagini, suoni, impressioni, la nostra testa già trabocca delle cose viste e sentite, tanto che non ha più spazio per accogliere la Sua parola. Un po’ come succede a scuola: a volte troviamo la lezione noiosa, perché in realtà non stiamo ascoltando come dovremmo, ma stiamo pensando a mille altre cose.

L’Avvento è proprio legato a quest’attesa di un mondo nuovo, promesso dal Signore, perché ci ricorda che mentre viviamo la quotidianità di ogni giorno, stiamo aspettando la venuta del Signore e la realizzazione del Suo regno. Attenzione, attenzione!!! Poichè il Regno di Dio arriva in mezzo alla realtà di tutti i giorni, potrebbe succederci di prendere la vita come un’abitudine, soprattutto in questo periodo così particolare in cui i giorni scorrono gli uni uguali agli altri, perché tutti i nostri impegni sono sospesi a causa del covid.

Non dobbiamo lasciarci prendere dalla noia e dalla monotonia, o, peggio ancora, dalla tristezza, perché ci manca molto non vedere i nonni, i nostri familiari e amici. Non dobbiamo dimenticarci che la nostra quotidianità è un tempo prezioso e unico nel quale noi stessi possiamo costruire, giorno dopo giorno, le condizioni perché il Regno di Dio si realizzi.

Come? Usiamo questo periodo di Avvento per vivere ogni giorno come un’occasione e non come un’abitudine: iniziamo ogni giornata pronti a lasciarci stupire anche dalle piccole cose, siamo attenti a compiere piccoli gesti generosi e attenti all’altro, prendiamoci del tempo per pregare e metterci in ascolto di Dio. 

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