Commento alla Liturgia della Parola
La liturgia della Parola di oggi ci invita a tener presente che Gesรน, vero uomo, รจ sottoposto alla tentazioneโฆ e vince. La sua vittoria riapre le porte a tutti noi e ci spinge a riprendere il cammino: questa รจ la novitร che ci aiuta a ricominciare a convertirci, anche se ci abbiamo provato tante volte.
Per camminare con il Signore siamo chiamati a vincere la tentazione di fare senza di Lui, di essere autosufficienti. Dio ci lascia liberi, non ci impedisce di scegliere e di fare di testa nostra. Il problema รจ che, laddove crediamo di essere liberi, spesso siamo condizionati dallโaffabulatore di turno, che prende il posto del diavolo, e ci spinge a giocarci la libertร per una presunta autosufficienza. Gesรน ha vinto per sempre questa seduzione e ci ha aperto la strada per scelte sapienti.
Don Federico Zanetti
Commento al Vangelo
- Pubblicitร -
I tre momenti in cui Gesรน viene tentato dal diavolo rappresentano un episodio sintetico che si deve riferire a tutta la vita del maestro di Nazaret. Non solo in questo frangente, cioรจ allโinizio della sua missione, egli viene tentato, ma in ogni fase della sua vita. Cosรฌ egli mostra ai suoi discepoli che la tentazione รจ una prova costante e continua nella vita di ogni uomo. Non per nulla ci ha insegnato a pregare il Padre chiedendogli di non farci entrare nella tentazione. Non ha detto che il Padre puรฒ evitarci la tentazione, che รจ sempre una prova, ma che, con la preghiera, possiamo non entrare nel meccanismo perverso per cui ogni tipo di tentazione allontana da Dio e rovina la dignitร dellโuomo.
Il brano del vangelo, dopo un breve sommario che descrive il luogo e il tempo della tentazione โ cioรจ il deserto per quaranta giorni e quaranta notti โ racconta tre tipi di prove subite da Gesรน in ordine crescente: la prima riguardante i bisogni del corpo, la seconda circa la genuinitร della propria fiducia in Dio e la terza sul potere che chiede di vendere la propria libertร per adorare colui che dร potere. In realtร รจ il potere stesso, in qualsiasi forma si presenti, che รจ idolatra di sรฉ, cioรจ si nutre di chi lo serve, ma non dร nulla. Chi vuole il potere sulle cose o sulle persone, si trova prigioniero di esso e fa quello che il potere comanda.
Le tentazioni di Gesรน riassumono tutte le dimensioni della vita umana: le proprie necessitร fisiche, i bisogni spirituali che si fondano sulla fiducia tra persone, e il bisogno di afferrare Dio nellโillusione di poterlo possedere attraverso un idolo che sembra dare molto, ma in realtร chiede tutto. Piรน che soffermarci sulla natura delle tentazioni, merita mettere in rilievo le risposte di Gesรน che iniziano sempre con la stessa frase: โSta scrittoโ.
Puรฒ sembrare banale, ma invece tale risposta ci mette di fronte allโanimo di Gesรน che resta sempre inchiodato alla parola di Dio. Gesรน non accoglie le tentazioni e, soprattutto, non dialoga con esse, non si mette a discutere o a chiedere. In modo brusco e secco mette a tacere il diavolo rispondendo con la parola della Bibbia. Gesรน ha chiara convinzione che la parola di Dio รจ inizio della veritร e di fronte ad essa ogni inganno e illusione svaniscono. Perciรฒ Gesรน si fa forte non della sua intelligenza o della sua esperienza, ma si affida totalmente alle parole della Bibbia. Egli vince la tentazione, ogni tipo di tentazione, restando a quello che รจ scritto, non aggiungendo e non sottraendo nulla alla Scrittura.
In essa vi รจ tutta la sapienza necessaria per imparare a vincere ogni tipo di menzogna. La Quaresima inizia sempre con questo brano della vita di Gesรน per ricordarci che รจ nellโascolto della Parola e nellโassimilazione della Sacra Scrittura che possiamo trarre forza per contrastare gli inganni e le seduzioni del male e del peccato.
Don Maurizio Girolami
Uno dei due discepoli apre gli occhi, lโaltro li chiude, mano sul cuore, come chi si accorge di aver sbagliato a leggere la realtร . Con gratitudine ricevono il dono di Cristo. La tentazione di fuggire non cโรจ piรน. Il nemico che li aveva spaventati e convinti a fuggire, ora non puรฒ piรน ingannarli.
Don Federico Zanetti
Giovani in cammino con Gesรน e i due discepoli di Emmaus
Mentre ascoltano Gesรน che spiega loro le scritture, e mentre arde loro il cuore nel petto, probabilmente i discepoli si chiedono come mai sono venuti via cosรฌ presto da Gerusalemme, visto che la testimonianza delle donne non era stata smentita dai primi controlli. Si chiedono se sono andati via perchรฉ hanno ceduto alla paura o per essere liberi di fare altro.
Anche noi siamo gelosissimi della nostra libertร e spesso ci sembra di doverla difendere da Dio. Ma chi รจ che ci porta via davvero la nostra libertร ? Chi ci impedisce ogni giorno di essere noi stessi? ร davvero il Signore?
Don Federico Zanetti
Coppie e famiglie, come i discepoli di Emmaus, in cammino con Gesรน
Anche nella vita di coppia e in famiglia arrivano, cicliche, le tentazioni. Spesso si presentano come virus culturali, come canti di sirene che si inoculano nei nostri schemi di pensiero e condizionano il nostro sguardo su noi stessi, sulla realtร , sul nostro mondo affettivo: la nostra felicitร รจ in ciรฒ che รจ nuovo per noi, amore e desiderio non possono coesistere, la diversitร รจ sempre pericolosa, lโamore per sempre รจ unโillusioneโฆ
Gesรน smaschera questi inganni culturali, mostrando la veritร della Parola, spezzando per loro il pane di vita.
Daniela e Marco Baratella
Testi liberamente tratti dal sussidio della Diocesi di Concordia-Pordenone
Letture della Domenica
I DOMENICA DI QUARESIMA โ ANNO A
Colore liturgico: VIOLA
Prima Lettura
La creazione dei progenitori e il loro peccato.
Dal libro della Gรจnesi
Gen 2,7-9; 3,1-7
Il Signore Dio plasmรฒ lโuomo con polvere del suolo e soffiรฒ nelle sue narici un alito di vita e lโuomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantรฒ un giardino in Eden, a oriente, e vi collocรฒ lโuomo che aveva plasmato. Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e lโalbero della vita in mezzo al giardino e lโalbero della conoscenza del bene e del male. Il serpente era il piรน astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: ยซร vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?ยป. Rispose la donna al serpente: ยซDei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dellโalbero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morireteยป. Ma il serpente disse alla donna: ยซNon morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il maleยป. Allora la donna vide che lโalbero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiรฒ, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anchโegli ne mangiรฒ. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 50 (51)
R. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.
Pietร di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquitร .
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro. R.
Sรฌ, le mie iniquitร io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che รจ male ai tuoi occhi, io lโho fatto. R.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito. R.
Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode. R.
Seconda Lettura
Dove ha abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Rm 5,12-19
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Fino alla Legge infatti cโera il peccato nel mondo e, anche se il peccato non puรฒ essere imputato quando manca la Legge, la morte regnรฒ da Adamo fino a Mosรจ anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale รจ figura di colui che doveva venire. Ma il dono di grazia non รจ come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di piรน la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesรน Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti. E nel caso del dono non รจ come nel caso di quel solo che ha peccato: il giudizio infatti viene da uno solo, ed รจ per la condanna, il dono di grazia invece da molte cadute, ed รจ per la giustificazione. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono lโabbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per lโopera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per lโobbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. Parola di Dio.
Forma breve:
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
5, 12.17-19
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato รจ entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, cosรฌ in tutti gli uomini si รจ propagata la morte, poichรฉ tutti hanno peccato. Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di piรน quelli che ricevono lโabbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesรน Cristo. Come dunque per la caduta di uno solo si รจ riversata su tutti gli uomini la condanna, cosรฌ anche per lโopera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione, che dร vita. Infatti, come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, cosรฌ anche per lโobbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
Parola di Dio
Vangelo
Gesรน digiuna per quaranta giorni nel deserto ed รจ tentato.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 4, 1-11
In quel tempo, Gesรน fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinรฒ e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, diโ che queste pietre diventino paneยป. Ma egli rispose: ยซSta scritto: Non di solo pane vivrร lโuomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dioยป. Allora il diavolo lo portรฒ nella cittร santa, lo pose sul punto piรน alto del tempio e gli disse: ยซSe tu sei Figlio di Dio, gรจttati giรน; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darร ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perchรฉ il tuo piede non inciampi in una pietraยป. Gesรน gli rispose: ยซSta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuoยป. Di nuovo il diavolo lo portรฒ sopra un monte altissimo e gli mostrรฒ tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: ยซTutte queste cose io ti darรฒ se, gettandoti ai miei piedi, mi adoreraiยป. Allora Gesรน gli rispose: ยซVร ttene, satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai cultoยป. Allora il diavolo lo lasciรฒ, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Parola del Signore